giugno 2012 - Consiglio Regionale dell'Umbria - Regione Umbria
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iforme<br />
generale della legalità”. In effetti le dichiarazioni<br />
fatte dai vari gruppi sul testo proposto dal capogruppo<br />
della Lega Nord, oltre ad un diffuso consenso<br />
sull'emendamento, hanno spaziato su più<br />
temi, dalla necessità di estendere il principio<br />
anche alla lotta alla droga e al narcotraffico<br />
(Fiammetta Modena e Raffaele Nevi Pdl; Zaffini<br />
Fare Italia) alla necessità inversa di non fare un<br />
elenco di problemi oggi attuali, con il rischio che<br />
sia incompleto o rispetto al quale si potrebbero<br />
aggiungerne altri (Goracci, comunista umbro;<br />
Smacchi, Pd, Buconi Psi). Si è astenuta Sandra<br />
Monacelli (Udc) osservando che si tratta di un<br />
principio “ovvio”. Ha espresso un chiaro no al<br />
tema tossicodipendenze Roberto Carpinelli (Marini<br />
per l'<strong>Umbria</strong>) “non siamo in Colombia e<br />
nemmeno al Cartello di Medellin”. Voto convinto<br />
quello di Paolo Brutti (Idv) “perché quando fu<br />
varato lo Statuto attuale il tema della criminalità<br />
organizzata non esisteva”. Ha invece chiesto di<br />
verbalizzare la sua posizione Massimo Buconi<br />
(Psi) che pur votando a favore ha osservato,<br />
“avrebbe un valore altissimo e tale da ricomprendere<br />
tutti i problemi, attuali e futuri, se nello<br />
Statuto ci limitassimo ad inserire il principio del<br />
rispetto della legalità”.<br />
STATUTO REGIONE: “SOTTOLINEARE NELLA<br />
CARTA IL CONTRASTO ALLA CRIMINALITÀ<br />
ORGANIZZATA E ALLE MAFIE È UN SEGNALE<br />
DI DEBOLEZZA VERSO LE STESSE ORGA-<br />
NIZZAZIONI MALAVITOSE” - NOTA DI MO-<br />
NACELLI (UDC)<br />
Il capogruppo regionale dell'Udc, Sandra Monacelli<br />
torna sulla decisione, presa ieri a larghissima<br />
maggioranza (unica astensione dell'Udc) dalla<br />
Commissione speciale per le riforme statutarie<br />
e regolamentari di inserire tra i valori fondanti<br />
della Carta umbra, il 'contrasto alla criminalità<br />
organizzata ed alle mafie', proposto dal capogruppo<br />
della Lega Nord, Gianluca Cirignoni. Per<br />
Monacelli si tratta di un atto “di grande ovvietà<br />
perché è alla base di una qualsiasi istituzione<br />
pubblica essere contro le attività criminali. Tuttavia<br />
sottolinearlo in uno Statuto rappresenta un<br />
segnale di debolezza nei confronti di quelle stesse<br />
organizzazioni malavitose che devono essere<br />
combattute.<br />
Perugia, 22 <strong>giugno</strong> <strong>2012</strong> - “Inserire come valore<br />
fondante dello Statuto della <strong>Regione</strong> <strong>Umbria</strong> il<br />
contrasto alla criminalità organizzata e alle mafie,<br />
come approvato dall'apposita Commissione,<br />
risulta di grande ovvietà e per questo ho deciso<br />
di astenermi dalla votazione di questo punto”. Lo<br />
scrive, in una nota, il capogruppo regionale dell'Udc,<br />
Sandra Monacelli che rimarca come “è alla<br />
base di una qualsiasi istituzione pubblica essere<br />
contro le attività criminali; sottolinearlo in uno<br />
Statuto rappresenta un segnale di debolezza<br />
proprio nei confronti di quelle organizzazioni malavitose<br />
che devono essere combattute”. “Perché<br />
allora – si domanda il capogruppo centrista -<br />
inserire in uno Statuto soltanto il contrasto alle<br />
mafie e non quello anche alla pedofilia, alle droghe<br />
(visto l'elevato numero di morti per overdose<br />
in <strong>Umbria</strong> e che Perugia è tristemente considerata<br />
una delle capitali dello spaccio di sostanze<br />
stupefacenti), al terrorismo, alla corruzione e<br />
così via Magari tra alcuni anni emergeranno<br />
nuove forme di delinquenza e altre scompariranno.<br />
Allora – si chiede di nuovo - che si farà Si<br />
modificherà nuovamente lo Statuto per aggiornarlo<br />
in base alla gravità dei reati come stabilito<br />
dal codice di procedura penale Ben diverso –<br />
aggiunge - sarebbe stato un richiamo al rispetto<br />
della legalità. Lo Statuto – spiega - è la fonte<br />
primaria regionale, un documento che dovrebbe<br />
avere un alto spessore e non essere banalizzato.<br />
Il dubbio che sovviene è che, una volta di più –<br />
conclude Monacelli -, le istituzioni vengano utilizzate<br />
da alcuni consiglieri per attaccarsi medaglie<br />
al petto, mancando così di riguardo alle carte<br />
fondamentali e quindi ai cittadini umbri”.<br />
STATUTO REGIONE: “L’INSERIMENTO DEL<br />
PRINCIPIO DELLA LOTTA ALLA MAFIA E’ UN<br />
SEGNO DI FORZA E NON DI DEBOLEZZA” –<br />
PER CIRIGNONI (LEGA NORD) “IL CAPO-<br />
GRUPPO DELL’UDC MONACELLI HA PERSO<br />
UNA BUONA OCCASIONE PER TACERE”<br />
Perugia, 22 <strong>giugno</strong> <strong>2012</strong> - “La proposta di inserire<br />
nello Statuto, quale valore fondante, 'la pratica<br />
della legalità e il contrasto alla criminalità<br />
organizzata ed alle mafie, è un segnale di forza<br />
di una società regionale consapevole e matura e<br />
non un ‘atto di debolezza contro i malavitosi’ o<br />
un’‘ovvietà’, come afferma il capogruppo regionale<br />
dell’Udc Monacelli che, dicendo ciò, ha perso<br />
una buona occasione per tacere”. Così il capogruppo<br />
regionale della Lega Nord Gianluca Cirignoni,<br />
in risposta all’esponente dell’Udc intervenuta<br />
stamani per esporre le sue valutazioni sul<br />
voto da lei espresso in Commissione Statuto in<br />
merito alla proposta di legge del consigliere del<br />
Carroccio. Secondo Cirignoni, il capogruppo Udc<br />
“prosegue nella sua crociata assurda, contro<br />
questa iniziativa, adducendo valutazioni deboli e<br />
contraddittorie, forse per giustificare un voto di<br />
astensione dato alla leggera e oggettivamente<br />
incomprensibile. Se si considera un’‘ovvietà’ il<br />
riferimento alla lotta alle mafie – aggiunge -,<br />
stessa cosa potrebbe dirsi per quello riguardante<br />
la pace o la pratica della legalità, principi invece<br />
considerati appropriati e ammissibili da Monacelli.<br />
Quanto poi al fatto che – prosegue il capogruppo<br />
della Lega – l’inserimento della nostra<br />
proposta costituirebbe un atto di debolezza nei<br />
confronti delle mafie mi pare evidente che il non<br />
inserirlo costituirebbe un atto di debolezza ben<br />
più grave e pericoloso, perché non dovrebbe<br />
sfuggire alla consigliera dell’Udc che è proprio<br />
l’invasività delle mafie nella nostra <strong>Umbria</strong>, spesso<br />
sottovalutata dalle istituzioni, che ha portato<br />
alla necessità di costituire una commissione<br />
d’inchiesta ad hoc. La lotta alle mafie, infine –<br />
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