giugno 2012 - Consiglio Regionale dell'Umbria - Regione Umbria
giugno 2012 - Consiglio Regionale dell'Umbria - Regione Umbria
giugno 2012 - Consiglio Regionale dell'Umbria - Regione Umbria
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
ambiente<br />
chiaramente contro un progetto insensato e rischioso<br />
per l'ambiente, per l'economia locale e<br />
per la sicurezza dei cittadini. Occorre ricordare –<br />
conclude Dottorini – che il tracciato del gasdotto<br />
'Rete Adriatica', così come elaborato da Snam,<br />
produrrebbe danni irreparabili al paesaggio e<br />
all'economia dei paesi coinvolti dall'opera. Settecento<br />
chilometri di linea, in buona parte sulla<br />
cresta di crinali di pregio, attraverserebbero numerosissimi<br />
corsi d'acqua, aree naturali protette,<br />
siti di importanza comunitaria e zone di protezione<br />
speciale. Nella nostra regione saranno interessati<br />
dal tracciato il Parco nazionale dei Monti<br />
Sibillini, i Boschi del bacino di Gubbio, il fiume<br />
Topino e i boschi di Pietralunga”.<br />
PARCO DI MONTE CUCCO: “LE COMUNITÀ<br />
DEVONO POTER VIVERE I LUOGHI DI CUI<br />
SONO CUSTODI E FAR RIPARTIRE L'ECO-<br />
NOMIA AL SERVIZIO DEL PARCO” - LE RA-<br />
GIONI DI SMACCHI (PD) PER LA SOPPRES-<br />
SIONE DELLE AREE CONTIGUE<br />
Andrea Smacchi, consigliere regionale del Pd ha<br />
presentato una proposta di legge per abolire<br />
l'area contigua al Parco regionale di Montecucco.<br />
A suo giudizio l'abolizione è richiesta da tutti i<br />
comuni che fanno capo al parco, per l'eccesso di<br />
vincoli e normative che si concentrano nei terreni<br />
a ridosso dell'area protetta che, per sua natura,<br />
spiega Smacchi non può avere un carattere e-<br />
sclusivamente vincolistico come il parco.<br />
Perugia 9 Giugno <strong>2012</strong> – Gli amministratori ed i<br />
cittadini che vivono nei territori dei comuni del<br />
Parco di Montecucco (Scheggia, Costacciaro,<br />
Sigillo, Fossato di Vico) sono i veri custodi di<br />
questi luoghi, e come tali chiedono a gran voce<br />
un intervento della <strong>Regione</strong> per la soppressione<br />
delle aree contigue. Così Andrea Smacchi, consigliere<br />
regionale del Pd, spiega le ragioni che lo<br />
hanno spinto a presentare una sua proposta di<br />
legge regionale per rivedere i vincoli all'interno di<br />
queste aree che fanno da cuscinetto rispetto al<br />
parco vero e proprio. Dopo aver chiarito che la<br />
proposta presentata “è frutto di un lungo percorso<br />
di concertazione con i quattro comuni del Parco<br />
del Monte Cucco”, Smacchi aggiunge, “le aree<br />
contigue sono una novità introdotta dalla leggequadro<br />
sulle zone protette all’inizio degli anni<br />
'90; allo scopo prevalente di permettere l’attività<br />
venatoria alle popolazioni locali. Come caratteristica<br />
propria dell'area contigua, nel senso di a-<br />
diacente, è il suo non essere area protetta. Sarebbe<br />
un errore ed un equivoco normativo intendere<br />
la regolamentazione dell'area contigua quale<br />
riproposizione in termini meno rigidi della<br />
normativa vincolistica applicata nell'adiacente<br />
area protetta”. Per Smacchi negli ultimi anni,<br />
queste aree “hanno perso la funzione per cui<br />
erano nate (caccia), e sono diventate un insieme<br />
di vincoli e normative, perdendo il rapporto con<br />
le comunità che rischiano di non poter più vivere<br />
questi luoghi e di svolgere funzioni e servizi.<br />
Nella sostanza si tratta di aree cuscinetto che<br />
rappresentano sicuramente una congiunzione<br />
funzionale tra il parco ed i territori antropizzati,<br />
senza avere per legge un carattere esclusivamente<br />
protettivo”. Noi tutti sappiamo, continua<br />
Smacchi, che l’abbandono dei territori montani e<br />
del parco, in un momento in cui le risorse pubbliche<br />
sono in grande riduzione, significa perdere la<br />
manutenzione dei boschi, delle strade, la pulizia<br />
dei versanti e il controllo e sicurezza idrogeologica.<br />
Obiettivo della legge è invece di permettere<br />
alle comunità di poter vivere i luoghi; di far ripartire<br />
un’economia locale al servizio del parco e<br />
di mantenere il patrimonio architettonico edilizio<br />
ed infrastrutturale; poter sviluppare un sistema<br />
turistico e la trasformazione dei prodotti locali<br />
per una filiera corta promuovendo l’uso e la produzione<br />
delle energie rinnovabili”. Dopo aver<br />
chiarito che la proposta rappresenta in primis<br />
una forma di tutela e garanzia dei legittimi interessi<br />
delle popolazioni residenti nei Comuni del<br />
parco, perché una montagna disabitata non servirebbe<br />
a nessuno, Smacchi così conclude: “Nessuno<br />
pensa di indebolire il parco o di fare politiche<br />
contro la tutela ambientale, ma di muoversi<br />
nell’ottica della protezione dell'ambiente, fondata<br />
sullo sviluppo sostenibile e sulla valorizzazione di<br />
risorse endogene rinnovabili, allo scopo di contribuire<br />
alla messa a punto di sistemi economicoambientali<br />
per le comunità del parco nel terzo<br />
millennio”.<br />
“INQUINAMENTO ACUSTICO A CINQUEMI-<br />
GLIA DI CITTÀ DI CASTELLO. ARPA E TEC-<br />
NICI HANNO GIÀ CERTIFICATO, MA NULLA<br />
SI MUOVE” - INTERROGAZIONE DI DOTTO-<br />
RINI (IDV)<br />
Il capogruppo regionale dell'Italia dei Valori, Oliviero<br />
Dottorini fa sapere di aver presentato una<br />
interrogazione alla Giunta regionale attraverso la<br />
quale chiede spiegazioni circa l'inquinamento<br />
acustico nella frazione Cinquemiglia (Città di<br />
Castello). Nel comunicare che atto ispettivo analogo<br />
è stato presentato al sindaco tifernate Bacchetta<br />
da parte del capogruppo comunale Idv<br />
Roberto Colombo, perché sostanzialmente “spetta<br />
al Comune svolgere il ruolo di garante per la<br />
salute dei cittadini”, Dottorini evidenzia che “Arpa<br />
e tecnici hanno già certificato questa situazione,<br />
ma che nulla si muove” e che i cittadini sono<br />
ormai “esasperati dal superamento della soglia di<br />
rumore”.<br />
Perugia, 15 <strong>giugno</strong> <strong>2012</strong> - “Il costante superamento<br />
della soglia limite di rumore, certificato da<br />
Arpa <strong>Umbria</strong>, pone a serio rischio la salute e la<br />
tenuta psico-fisica di chi abita a Cinquemiglia<br />
(Città di Castello) e dal 2008 sta combattendo<br />
una battaglia civica per veder riconosciuto il diritto<br />
universale alla salute e alla vivibilità”. Oliviero<br />
Dottorini, capogruppo regionale dell'Italia<br />
dei Valori fa sapere di aver presentato, per questo,<br />
una interrogazione alla Giunta regionale e<br />
PAG 17