giugno 2012 - Consiglio Regionale dell'Umbria - Regione Umbria
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sanità<br />
CHIESTA SULLE TOSSICODIPENDENZE E<br />
MORTALITA' DA OVERDOSE<br />
Perugia, 20 <strong>giugno</strong> <strong>2012</strong> - In Commissione d'inchiesta<br />
su Tossicodipendenze, mortalità per o-<br />
verdose e fenomeni correlati, audizione del direttore<br />
dell'Ufficio scolastico regionale per l'<strong>Umbria</strong>,<br />
Letizia Melina. Il presidente della Commissione,<br />
Luca Barberini (gli altri membri sono Maria Rosi,<br />
Franco Zaffini, Paolo Brutti e Damiano Stufara)<br />
ha chiesto informazioni sul consumo di sostanze<br />
stupefacenti tra i giovani e sulle azioni di prevenzione<br />
e informazione messe in atto dall'ufficio<br />
scolastico regionale. Il consigliere Zaffini ha chiesto<br />
se esiste una struttura, all'interno del sistema<br />
scolastico, che monitorizzi il consumo di droga<br />
fra gli studenti e quali azioni si possono intraprendere,<br />
scuola e istituzioni insieme, per far<br />
fronte alla situazione. Letizia Melina ha risposto<br />
che non esiste nella scuola un osservatorio dedicato,<br />
non rientrando ciò nelle competenze dell'Ufficio<br />
scolastico regionale, quindi vi è la percezione<br />
del fenomeno in base alle segnalazioni che<br />
provengono dai vari istituti, che evidenziano comunque<br />
una crescita del consumo di stupefacenti,<br />
soprattutto negli istituti di istruzione secondaria<br />
superiore e segnatamente riguardo il “fumo”,<br />
piuttosto che le altre sostanze. Melina ha dato la<br />
propria disponibilità ad azioni comuni per elaborare<br />
un progetto da sottoporre agli istituti scolastici,<br />
nel rispetto dell'autonomia dei dirigenti. Il<br />
presidente della Commissione d'inchiesta, Luca<br />
Barberini ha apprezzato la disponibilità espressa<br />
dall'Ufficio scolastico ad impegnarsi, con il contributo<br />
della <strong>Regione</strong>, in un progetto che permetta<br />
di delineare meglio il quadro relativo al consumo<br />
di droga nelle scuole e che è “uno degli<br />
obiettivi che si propone di raggiungere la Commissione<br />
in questa fase conoscitiva delle dimensioni<br />
del problema”. Nei prossimi giorni saranno<br />
invitati in audizione i responsabili dei Ser.T e dei<br />
Dipartimenti per la prevenzione.<br />
“IL TRIBUNALE DI FOLIGNO CONDANNA IN<br />
PRIMO GRADO UN MEDICO E LA ASL 3. UNA<br />
VICENDA CHE AVEVAMO GIÀ SEGNALATO,<br />
MA SULLA QUALE LA GIUNTA NON HA MAI<br />
RISPOSTO” - NOTA DI LIGNANI MARCHE-<br />
SANI (PDL)<br />
Andrea Lignani Marchesani (Pdl), consigliere regionale<br />
Pdl, commenta la notizia della sentenza<br />
di primo grado con cui il Tribunale di Foligno ha<br />
condannato un medico e la Asl 3. Lignani Marchesani,<br />
ricostruendo la vicenda nata nel 2008,<br />
ricorda di aver allora presentato una interrogazione<br />
per fare chiarezza su quanto accaduto all'ospedale<br />
di Foligno ma di non aver mai ottenuto<br />
risposta dalla precedente Giunta regionale.<br />
Perugia, 21 <strong>giugno</strong> <strong>2012</strong> - “Tentata truffa e u-<br />
surpazione di funzioni pubbliche: queste le accuse<br />
che hanno portato alla condanna in primo<br />
grado (è cronaca di poche ore fa) a quattro mesi<br />
e duecento euro di multa di un medico di base<br />
che prestava servizio volontario presso l’ospedale<br />
di Foligno. Ma la stessa Asl 3, citata in giudizio<br />
come responsabile civile, dovrà a sua volta risarcire<br />
in solido il paziente che aveva promosso il<br />
procedimento. Se è pur vero che si deve in ogni<br />
caso attendere la sentenza definitiva, resta in<br />
ogni caso lo sconcerto per l’accaduto, tanto più<br />
che il sottoscritto nel dicembre 2008 aveva già<br />
richiesto chiarimenti alla Giunta regionale sulla<br />
vicenda, ovviamente non ricevendo risposta per<br />
un caso che si era svolto nella patria di eccellenti<br />
esponenti della politica locale”. Andrea Lignani<br />
Marchesani (Pdl) commenta così la sentenza del<br />
Tribunale di Foligno e spiega: “Il processo si era<br />
mosso grazie alla denuncia di un cittadino,<br />
all’epoca consigliere comunale di Bevagna, che si<br />
era recato presso il nosocomio folignate per problemi<br />
di tipo odontoiatrico. Il medico (ora condannato)<br />
senza neppure visitare il paziente, ma<br />
solo leggendo la documentazione in suo possesso,<br />
aveva caldamente sconsigliato di ricorrere<br />
per le cure necessarie alla struttura del 'San Giovanni<br />
Battista' ed anzi aveva fornito il paziente di<br />
biglietto da visita ed opuscoli del proprio studio<br />
privato”. “Poiché era risultato – evidenzia Lignani<br />
Marchesani - che detto medico aveva precedentemente<br />
agito all’interno della struttura soltanto<br />
come volontario, tra l’altro con autorizzazione in<br />
quel momento scaduta, e quindi senza poter<br />
svolgere alcuna visita senza la presenza di personale<br />
della Asl 3, il sottoscritto aveva appunto<br />
richiesto di quale tipo di organizzazione godeva<br />
all’epoca l’Ospedale di Foligno (con riferimento<br />
alla presenza ed utilizzo di medici volontari) e se<br />
si fosse in grado di conoscere gli esiti della indagini<br />
interna che l’apice della Asl 3 aveva svolto<br />
dopo la segnalazione del fatto. Giova ricordare<br />
che all’epoca era direttore generale dell’Asl 3 la<br />
dottoressa Gigliola Rosignoli e presidente della<br />
Giunta regionale Maria Rita Lorenzetti. Ora, ad<br />
oltre tre anni di distanza, giunge una prima sentenza:<br />
forse il silenzio della lobby folignate era<br />
motivato”.<br />
RIFORMA SANITARIA: “SOSTANZIALE CON-<br />
DIVISIONE CON GLI OBIETTIVI DELLA<br />
GIUNTA. I NOSTRI CONTRIBUTI SONO<br />
PROPOSITIVI. NON SIAMO NOI QUELLI CHE<br />
'FRENANO'” - CONFERENZA STAMPA DEL-<br />
L'ITALIA DEI VALORI<br />
A Palazzo Cesaroni conferenza stampa dell'Italia<br />
dei Valori per illustrare emendamenti e proposte<br />
riguardanti il riordino del sistema sanitario umbro<br />
disegnato dalla Giunta Marini, sul quale c'è<br />
una “sostanziale condivisione”. Riaffermare la<br />
centralità del cittadino e introdurre forme più<br />
autentiche di partecipazione. Avviare la sperimentazione<br />
della “Casa della salute”. Puntare<br />
sulla prevenzione. Serve un osservatorio esterno<br />
per valutare efficienza ed efficacia delle misure<br />
che verranno intraprese. “No ai localismi. Non<br />
siamo noi quelli che frenano”.<br />
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