giugno 2012 - Consiglio Regionale dell'Umbria - Regione Umbria
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Caccia/pesca<br />
facendo riferimento “alla gestione allegra dell'Ambito<br />
territoriale di caccia n.3 ternano orvietano,<br />
tornata alla ribalta con l'audizione da noi<br />
fortemente voluta del rappresentante degli oltre<br />
600 cittadini che chiesero un intervento urgente<br />
di commissariamento”. Per Cirignoni “continua il<br />
gioco delle parti, con la <strong>Regione</strong> <strong>Umbria</strong> che,<br />
senza il nostro assenso, si è già lavata le mani<br />
delle legittime istanze rappresentate nella petizione.<br />
Ritengo – conclude – che soltanto un<br />
provvedimento di commissariamento possa rendere<br />
giustizia ai cacciatori ternani, discriminati<br />
rispetto a quelli perugini e ai cittadini umbri, i cui<br />
soldi sono dilapidati da amministratori che non<br />
hanno esitato a triplicarsi i gettoni di presenza".<br />
PER GLI AGRICOLTORI IL PIANO DI AB-<br />
BATTIMENTO DELLE SPECIE DANNOSE NON<br />
È STATO RISPETTATO – NELLE AUDIZIONI<br />
IN TERZA COMMISSIONE LE CRITICITA'<br />
DEGLI ATC<br />
Audizone in Terza Commissione dei rappresentanti<br />
di Confagricoltura, Cia e Coldiretti sulle<br />
problematiche relative ai danni causati all'agricoltura<br />
dai cinghiali ed alla gestione degli Ambiti<br />
territoriali di caccia. Nuovamente sul tavolo del<br />
presidente Buconi anche la petizione con oltre<br />
600 firme che chiede il commissariamento dell'Atc<br />
ternano: il presidente del Comitato nazionale<br />
della caccia, delle ruralità e delle tradizioni<br />
denuncia irregolarità commesse nell'Atc 3, e un<br />
pesante deficit ripianato raddoppiando i costi<br />
sostenuti dai cacciatori ternani.<br />
Perugia, 19 <strong>giugno</strong> <strong>2012</strong> – Nella seduta odierna<br />
della Terza Commissione consiliare di Palazzo<br />
Cesaroni, presieduta da Massimo Buconi, si sono<br />
svolte le audizioni dei rappresentanti di Confagricoltura<br />
(Igor Cruciani), Cia (Sauro Rossi) e Coldiretti<br />
(Mario Paolucci) sulle problematiche inerenti<br />
i danni causati dai cinghiali e il ruolo dell'agricoltura<br />
all'interno delle attività dell'Atc 1. Quindi è<br />
stata la volta di Sergio Gunnella, presidente del<br />
Comitato nazionale della caccia, delle ruralità e<br />
delle tradizioni, che ha riportato la discussione su<br />
quanto evidenziato nella petizione con oltre 600<br />
firme che chiede il commissariamento dell'Atc 3<br />
per una gestione nella quale si ravviserebbero<br />
irregolarità ed un pesante deficit economico.<br />
“Riceviamo quotidianamente sollecitazioni per<br />
risolvere i grandi problemi causati dai cinghiali –<br />
hanno detto i rappresentanti degli agricoltori –<br />
sui quali non c'è stato un intervento adeguato<br />
dell'Atc 1: il piano di abbattimento non è stato<br />
rispettato e l'ammontare dei danni supera la<br />
copertura degli stessi finanziata dalla <strong>Regione</strong>,<br />
senza contare i ritardi nei pagamenti. I piani di<br />
contenimento delle specie dannose e di abbattimento<br />
– hanno ribadito – vanno fatti di più e<br />
meglio: serve più prevenzione rispetto all'aspetto<br />
risarcitorio, che relega l'agricoltura al ruolo passivo<br />
di chi aspetta i rimborsi per poter andare<br />
avanti, mentre essa dovrebbe giocare un ruolo<br />
centrale nella conservazione del territorio e della<br />
sua biodiversità, nel ripristino delle specie e nella<br />
protezione delle aree naturali”. “Dopo 8 mesi<br />
dalla presentazione di una petizione con oltre<br />
600 firme che chiede il commissariamento dell'Atc<br />
3 - ha detto Gunnella -, apprendiamo che la<br />
Terza Commissione non può entrare nelle questioni<br />
amministrative dell'ambito territoriale ternano<br />
poiché sono in capo alla provincia di Terni.<br />
Resta il fatto che l'Atc 3 ha un deficit di 172mila<br />
e 600 euro per il solo ultimo anno di bilancio, il<br />
2010, e i soci pagheranno il doppio, 50 euro invece<br />
di 25”. Gunnella ha poi stilato anche una<br />
lista di irregolarità, a suo dire “palesi”, commesse<br />
nella gestione dell'Atc ternano, che ha approvato<br />
il bilancio”con due mesi di ritardo (il 29<br />
maggio anziché il 31 marzo, ndr) e vanta nel suo<br />
consiglio direttivo due associazioni che non ne<br />
hanno titolo perché non sono riconosciute, e una<br />
di queste gestisce zone di ripopolamento e cattura<br />
per ognuna delle quali incassa 1.100 euro,<br />
senza contare i quasi 10mila spesi per una consulenza<br />
richiesta in merito all'adozione della Carta<br />
delle vocazioni faunistiche che doveva essere<br />
pronta entro il 2010 e senza la quale non si può<br />
gestire alcunché. Spese anche decine di migliaia<br />
di euro - ha aggiunto – per l'immissione di fagiani<br />
sul territorio, anche se poi i cacciatori non<br />
trovano nulla”. Il presidente della terza Commissione,<br />
Massimo Buconi, ha preso atto delle problematiche<br />
illustrate e continuerà nell'opera di<br />
approfondimento di tali questioni con le ulteriori<br />
audizioni programmate con i revisori dei conti<br />
degli Atc, con le associazioni venatorie e con<br />
l'assessorato regionale. Sulle questioni relative<br />
all'Atc 3, Buconi ha ricordato come in una precedente<br />
audizione con i rappresentanti della Provincia<br />
di Terni non siano emersi problemi particolari<br />
nella gestione dell'Atc stesso.<br />
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