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giugno 2012 - Consiglio Regionale dell'Umbria - Regione Umbria

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iforme<br />

già promulgate, se ne aggiungono altre in cantiere.<br />

La soppressione della Agenzia di promozione<br />

turistica e degli Ati, “attraverso un riordino delle<br />

Autorità di ambito in materia di rifiuti e di sistema<br />

idrico”. Stiamo lavorando ad un pacchetto di<br />

riforme del sistema pubblico regionale, “che si<br />

muove su almeno tre dimensioni: capacità di<br />

essere utile ai cittadini, qualità dell’azione amministrativa,<br />

competitività”. Provvedimenti che, “in<br />

un quadro di turbolenze ed indeterminatezze che<br />

viene dalle spinte legislative nazionali, e sotto il<br />

peso del contenimento della spesa pubblica”,<br />

puntano a, “costruire una nuova architettura<br />

istituzionale regionale, formata da enti ridotti nel<br />

numero, semplificati negli organi di governo,<br />

chiari nella propria mission, più efficienti e meno<br />

costosi”; una “novità del modello umbro” con cui<br />

“cercare di declinare la riduzione della burocrazia<br />

e la riforma istituzionale”. Va in questa direzione<br />

la legge sulla semplificazione amministrativa,<br />

concepita come riordino istituzionale e strumento<br />

per rilanciare l'economia. Il Welfare: è il settore<br />

che più paga le difficoltà del Paese. Lo Stato sta<br />

arretrando in tutti i settori del sociale, dalle politiche<br />

per l'infanzia alla non autosufficienza e<br />

questo ci obbliga a sopperire con il 50 per cento<br />

al taglio delle risorse. Voglio sperare che nel<br />

2014 possano venirci incontro le politiche sociali<br />

dell'Unione Europea. Occorre però ripartire con<br />

una nuova stagione di riforme del Welfare, in<br />

un’ottica di innovazione e cambiamento, mettendo<br />

in rete associazioni, cooperazione, sistema<br />

scolastico e produttivo. Utilizzazione<br />

nell’affidamento di servizi di strumenti più efficaci,<br />

nella salvaguardia della trasparenza: concessione,<br />

nella forma dell’accreditamento e della<br />

coprogettazione. Sappiamo che entro dicembre<br />

<strong>2012</strong>, le Regioni dovrebbero riordinare il sistema<br />

delle Province; ma parallelamente il Senato sta<br />

discutendo la carta delle Autonomie. E' un tema<br />

rilevantissimo per noi. Entro settembre dovremmo<br />

sapere come va questa partita. Riteniamo<br />

prioritaria una riforma istituzionale complessiva<br />

su questi temi. Al momento è difficile per noi<br />

apportare un contributo in assenza di un quadro<br />

nazionale chiaro . A fronte di questo percorso di<br />

riforme di questa Road map propongo al <strong>Consiglio</strong><br />

regionale una seduta specifica dell'Assemblea<br />

sulle politiche di coesione nel confronto con<br />

Governo e Unione Europea, perché sulla programmazione<br />

dei fondi comunitari sono concentrate<br />

le risorse maggiori su ambiente, crescita,<br />

politiche del lavoro e coesione”.<br />

CONSIGLIO REGIONALE (3): “RIFORME I-<br />

STITUZIONALI ED AMMINISTRATIVE” - GLI<br />

INTERVENTI DELLA MATTINA<br />

Perugia, 6 <strong>giugno</strong> <strong>2012</strong> – Dopo l'intervento della<br />

presidente della <strong>Regione</strong>, Catiuscia Marini, la<br />

seduta del <strong>Consiglio</strong> regionale, interamente dedicata<br />

al tema delle riforme è proseguita con gli<br />

interventi dei consiglieri. I lavori sono stati interrotti<br />

alle ore 14. OLIVIERO DOTTORINI (IdV):<br />

“NON ESISTONO RIFORME A COSTO ZERO. NON<br />

LASCIARSI IRRETIRE DALLE FORZE DELLA CON-<br />

SERVAZIONE - Non esistono riforme a costo zero,<br />

occorre assumere consapevolezza e non lasciarsi<br />

irretire dalle forze della conservazione. E'<br />

evidente il rischio di una discussione infarcita al<br />

massimo di buone intenzioni, senza altro esito<br />

che quello di fornire un pretesto alle forze di opposizione<br />

per rientrare dai propri errori aventiniani.<br />

Anche per questo crediamo che la maggioranza<br />

di centrosinistra debba imboccare con decisione<br />

la strada delle scelte per evitare la tentazione<br />

gattopardesca di cambiare tutto sulla carta<br />

per poi accontentare tutti nella difesa dell'esistente.<br />

A proposito della razionalizzazione del<br />

quadro delle agenzie regionali, molte delle quali<br />

già assorbite in Sviluppumbria, il processo è già<br />

avviato e in prima commissione si sta già affrontando<br />

il tema della soppressione di Apt. Con la<br />

legge sulla semplificazione amministrativa si è<br />

delineata una cornice per un'<strong>Umbria</strong> più moderna<br />

e democratica, ma è necessario mettere in campo<br />

provvedimenti che diano concreta applicazione<br />

a quanto previsto dalla questa legge. Un altro<br />

importante passo è la cosiddetta riforma endoregionale,<br />

ma è necessario dare seguito alle previsioni<br />

positive introdotte dalla riforma. Bene l'ipotesi<br />

di realizzare un provider pubblico che dovrebbe<br />

accorpare tutte le agenzie ed enti che si<br />

occupano di informatica e nuove tecnologie. Ci<br />

piacciono anche le previsioni sull'individuazione<br />

di strumenti e modelli innovativi per il nostro<br />

sistema di welfare regionale. Ma il punto centrale<br />

è rappresentato dalla riorganizzazione della sanità<br />

regionale, razionalizzandone i costi senza intaccare<br />

l'universalità e la qualità dei servizi. Servirà<br />

forza e coraggio per mettere in discussione<br />

rendite di posizione, sacche di privilegio e inefficienza,<br />

zavorre organizzative. La riduzione del<br />

numero delle aziende sanitarie è solo un tassello,<br />

e neanche il più importante, della riforma. La<br />

strategia di riforma del Sistema sanitario umbro<br />

deve affrontare in modo integrato la costruzione<br />

di un nuovo modello di servizi territoriali ed una<br />

diversa configurazione delle funzioni ospedaliere,<br />

che sappia superare da un lato l’inadeguatezza<br />

dei servizi territoriali rispetto ai nuovi bisogni di<br />

salute e, dall’altro, una rete ospedaliera troppo<br />

estesa perché troppo uguale in ogni nodo della<br />

stessa rete. L'avvio della sperimentazione delle<br />

Case della salute appare quanto mai opportuno.<br />

Serve una sanità più territoriale, orientata alla<br />

prevenzione, alla continuità assistenziale e alla<br />

presa in carico del paziente. Importante è attivare<br />

meccanismi di monitoraggio e valutazione che<br />

consentano di verificare qualità, l'appropriatezza<br />

dei servizi e i risultati raggiunti dalle sfere dirigenziali”.<br />

RAFFAELE NEVI (PdL): “COMPETEN-<br />

ZE PUBBLICHE E PIÙ PROTAGONISMO PRIVATO.<br />

SERVE PIÙ COMPETIZIONE. - Ci preoccupa l'instabilità<br />

politica che ha investito questo <strong>Consiglio</strong><br />

regionale bloccando di fatto il processo riformatore<br />

che dovrebbe invece procedere in modo più<br />

spedito. Noi, come abbiamo già dimostrato, non<br />

andiamo dietro alle poltrone, ma ci preoccupia-<br />

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