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giugno 2012 - Consiglio Regionale dell'Umbria - Regione Umbria

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ambiente<br />

molto più ad un ordine del giorno che a una iniziativa<br />

legislativa. I parchi, come originariamente<br />

costituiti, hanno oggi perso molto del loro smalto<br />

iniziale, diventando per le città limitrofe, anziché<br />

un volano di sviluppo, una gabbia piena di costrizioni<br />

e di limiti che rendono insopportabile la vita<br />

alle persone e penalizzante l'esercizio di attività<br />

produttive, già duramente provate dalla crisi<br />

economica. Non a caso, aggiunge il consigliere,<br />

questa grave situazione era stata avanzata in<br />

<strong>Regione</strong> da tutte le amministrazioni comunali, di<br />

ogni colore politico, delle città che sorgono a<br />

ridosso del parco naturale del Monte Cucco. Nessuno<br />

di loro chiedeva la cancellazione dei parchi,<br />

bensì regole meno rigide sia per i residenti che<br />

per poter sviluppare la propria economia. Eclatante<br />

l'esempio di Fossato di Vico, che vede tre<br />

quarti della sua area industriale sottoposta a<br />

vincolo. La stessa Monacelli, dichiarandosi “dispiaciuta<br />

di rompere l'idillio costituitosi di recente<br />

in <strong>Consiglio</strong> fra maggioranza ed opposizione”,<br />

aggiunge: “Non si può restare in silenzio quando<br />

si sente stravolgere la realtà, come fa l'Idv, che<br />

parla di attacco sventato ai parchi, addirittura<br />

avendo paventato lo spauracchio della soppressione<br />

degli stessi, quando invece si trattava soltanto<br />

di permettere a quei residenti di godere<br />

degli stessi diritti degli altri cittadini italiani e, per<br />

le aziende, di poter avere lo stesso trattamento<br />

presente in altri territori. Come, sul fronte opposto,<br />

non si può vendere fumo parlando di un<br />

grande risultato ottenuto, quando invece il provvedimento<br />

risulta fortemente annacquato negli<br />

effetti, contravvenendo alle richieste dei sindaci.<br />

Tutte le decisioni sono state di fatto rimesse alla<br />

Giunta, il cui assessorato ha già avuto modo in<br />

passato di esprimersi negativamente sulle richieste<br />

avanzate dalle amministrazioni comunali interessate”.<br />

Quindi, conclude Monacelli, “è stato<br />

licenziato un atto assolutamente poco incisivo,<br />

solo per una questione di equilibri politici, con i<br />

cittadini e le aziende delle aree contigue ai parchi<br />

che, molto probabilmente, non vedranno cambiare<br />

di una virgola la loro situazione attuale”.<br />

RINNOVABILI: “NO A BIOMASSE DI PRO-<br />

VENIENZA EXTRACONTINENTALE” - DOT-<br />

TORINI (IDV) CRITICA LA GIUNTA SUL RE-<br />

GOLAMENTO E LA INVITA A RIPRISTINARE<br />

CHILOMETRI ZERO E DISTANZE DALLE ABI-<br />

TAZIONI<br />

Perugia, 26 <strong>giugno</strong> <strong>2012</strong> – “La deregulation introdotta<br />

sulle biomasse è un atto inopportuno<br />

che apre la porta agli speculatori e falsa completamente<br />

ogni logica di filiera corta finalizzata a<br />

ottenere un bilancio positivo nella riduzione della<br />

produzione di gas serra. Il fatto che tutto sia<br />

avvenuto in sordina e senza interpellare il <strong>Consiglio</strong><br />

regionale rende ancora più gravi le scelte<br />

della Giunta che quindi devono essere modificate<br />

al più presto”. Con queste parole Oliviero Dottorini,<br />

capogruppo Idv in <strong>Consiglio</strong> regionale,<br />

commenta la delibera di giunta numero 494 del<br />

<strong>2012</strong> relativa al regolamento sulle energie rinnovabili,<br />

adottata, su proposta dell’assessore Rometti,<br />

senza alcun confronto con il <strong>Consiglio</strong> e le<br />

realtà associative e territoriali. “Le modifiche<br />

introdotte – spiega Dottorini – destano perplessità<br />

e sconcerto riguardo alla ulteriore diminuzione<br />

della distanza limite per l'installazione degli impianti<br />

di produzione di energia elettrica a biomasse<br />

che passa da 500 a 300 metri e che di<br />

fatto rende sempre più larghe le maglie del regolamento.<br />

Oltre a questo, la modifica elimina il<br />

limite per le emissioni del materiale trasportato,<br />

sostituendolo con un generico abbattimento delle<br />

polveri secondo le migliori tecniche disponibili.<br />

Un autentico colpo di spugna che apre la strada<br />

all’approvvigionamento transcontinentale di biomassa<br />

e che di fatto annulla gli esiti del dibattito<br />

che si era svolto in <strong>Consiglio</strong> regionale. La verità<br />

è che in questo modo si rischia di gettare ancora<br />

più discredito su una modalità di produzione di<br />

energia che potrebbe invece dare un importante<br />

contributo alla riconversione energetica della<br />

nostra regione. Solo la creazione di filiere regionali,<br />

evitando biomassa di provenienza extracontinentale,<br />

può infatti garantire un bilancio positivo<br />

nella riduzione della produzione di gas serra<br />

climalteranti. Questo prevedeva il regolamento,<br />

questo la giunta ha cancellato, mettendo di fatto<br />

sullo stesso piano la biomassa regionale con l'olio<br />

di palma o di colza provenienti addirittura da<br />

migliaia di chilometri di distanza.<br />

L’approssimazione e la leggerezza con cui questo<br />

è potuto avvenire lascia sconcertati e richiede<br />

una rapida assunzione di responsabilità”.<br />

Per Oliviero Dottorini, capogruppo Idv in <strong>Consiglio</strong><br />

regionale, il regolamento sulle energie rinnovabili,<br />

adottato dalla Giunta, su proposta<br />

dell’assessore Rometti e senza un preventivo<br />

confronto in Aula, introduce la deregulation nell'utilizzo<br />

delle biomasse che possono arrivare<br />

anche da fuori regione ed apre la porta agli speculatori.<br />

A suo giudizio il testo va corretto, anche<br />

per riportare le distanze degli impianti dalle abitazioni,<br />

da 300 a 500 metri lineari.<br />

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