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giugno 2012 - Consiglio Regionale dell'Umbria - Regione Umbria

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ambiente<br />

che “un atto analogo è stato presentato al Comune<br />

di Città di Castello dal capogruppo consiliare<br />

Idv, Roberto Colombo”. “Con queste due iniziative<br />

ispettive – spiega l’esponente dell’Idv -<br />

vengono richieste spiegazioni riguardo alla vicenda<br />

di inquinamento acustico che vede coinvolte<br />

numerose famiglie residenti nella frazione<br />

di Cinquemiglia, vicino al deposito di una nota<br />

rete di supermercati (Italcash-Abbondanza)”. “La<br />

vicenda – fa sapere Dottorini – si protrae da<br />

troppo tempo, con esposti e lettere di denuncia<br />

da parte di cittadini esasperati dai rumori che di<br />

giorno e di notte provengono dallo stabilimento e<br />

dai camion in sosta permanente lungo via Donini,<br />

mettendo a dura prova le condizioni di vivibilità<br />

dell'area. Non è nostra intenzione entrare nel<br />

merito giuridico della vicenda – precisa -, ma le<br />

misurazioni Arpa e quelle effettuate da tecnici<br />

terzi dimostrano come il differenziale di rumore,<br />

ovvero la differenza in decibel che c'è a finestre<br />

aperte e finestre chiuse, supera abbondantemente<br />

i limiti stabiliti per legge. Purtroppo – continua<br />

- a nulla sono servite le due ordinanze sindacali<br />

emesse dallo stesso comune di Città di Castello<br />

nel 2011, che obbligano l'azienda a risolvere il<br />

problema e nell'immediato a sospendere tutti i<br />

processi che causano il superamento dei limiti<br />

acustici, e nemmeno un recente esposto dei cittadini<br />

al sindaco Bacchetta ha sortito effetto. Le<br />

ultime misurazioni effettuate dall'Agenzia regionale<br />

per l'ambiente, nei primi mesi del <strong>2012</strong>,<br />

certificano ancora una volta il superamento della<br />

soglia di rumore stabilito dalla legge, ma il Comune<br />

è restato immobile, non ha emanato nuove<br />

ordinanze e nel frattempo tra i cittadini e l'azienda<br />

è iniziato un contenzioso giudiziario presso il<br />

Tar. Contenzioso che ha visto il Comune impegnato<br />

in una maniera che appare morbida e irrisoluta”.<br />

“Per questo chiediamo alla <strong>Regione</strong> e al<br />

Comune – spiega Dottorini – che oltre alla presa<br />

d'atto del serio problema per la salute e per la<br />

vivibilità dei cittadini causato dal superamento<br />

della soglia di rumore, si agisca anche per verificare<br />

l'inquinamento dell'aria dovuto alla sosta<br />

selvaggia e con motore accesso degli autocarri,<br />

sia nelle ore notturne che diurne. In tutto questo<br />

– conclude - riteniamo che spetti al Comune<br />

svolgere il ruolo di garante per la salute dei cittadini<br />

e che, pertanto, quando si presenta un<br />

problema così serio sia tenuto a far valere le<br />

proprie prerogative, considerando anche le due<br />

ordinanze già emesse nel corso del 2011”.<br />

AREE CONTIGUE: “L'IDV SVENTA, PER ORA,<br />

L'ATTACCO AI PARCHI” – BRUTTI (IDV)<br />

SPIEGA IL SUO VOTO CONTRARIO ALLA<br />

PROPOSTA DI LEGGE DI SMACCHI (PD),<br />

BUCONI (PSI) E LIGNANI MARCHESANI<br />

(PDL)<br />

Perugia, 20 <strong>giugno</strong> <strong>2012</strong> - “È in atto una sciagurata<br />

manovra, trasversale a tutti i partiti, per<br />

cancellare i parchi naturali <strong>dell'<strong>Umbria</strong></strong>. Il primo<br />

passo è abolire le aree contigue e solo per la<br />

nostra ostinata contrarietà siamo riusciti a riportare<br />

la questione in Aula. Ma la battaglia è appena<br />

cominciata e non sarà facile”. Paolo Brutti,<br />

consigliere regionale e membro della II Commissione<br />

consiliare, esprime tutta la sua preoccupazione<br />

per l'esito della discussione sulla proposta<br />

di legge di Smacchi (PD), Buconi (Psi) e Lignani<br />

Marchesani (Pdl) relativa alla ridefinizione delle<br />

aree contigue, ovvero le zone adiacenti ai parchi,<br />

conclusasi con l'unico voto contrario dell'Italia dei<br />

Valori. “Grazie al forcing dell’Idv – spiega Brutti -<br />

la questione tornerà in <strong>Consiglio</strong> regionale per<br />

una ridefinizione delle aree contigue che presumibilmente<br />

si vedranno alleggerite dai vincoli ora<br />

esistenti. E' inconcepibile - aggiunge - che una<br />

regione come l'<strong>Umbria</strong> non colga il valore intrinseco<br />

del parco naturale, da intendersi come un<br />

bene comune al pari dell'acqua. Ed è desolante<br />

che schiere di sindaci vedano come unica possibilità<br />

di sviluppo del proprio territorio la cementificazione<br />

delle aree contigue, come se un parco<br />

non avesse bisogno di un area di rispetto, come<br />

se fosse normale costruire una discoteca attaccata<br />

a un cimitero”. Brutti giudica infine “grave”<br />

che la maggioranza, “ogniqualvolta non trova un<br />

punto di equilibro al suo interno”, sfrutti il sostegno<br />

della minoranza per “operazioni di basso<br />

trasversalismo. Il fallimento del sistema dei parchi<br />

che in altre zone d'Italia rappresenta un'importante<br />

risorsa – conclude l’esponente dell’Idv -<br />

dipende solo da un'indolente politica regionale<br />

che ha fatto poco, se non pochissimo, per trasmetterne<br />

il senso e divulgarne il fascino”.<br />

AREE CONTIGUE: VIA LIBERA DELLA II<br />

COMMISSIONE ALLA PROPOSTA DI LEGGE<br />

DI SMACCHI (PD), BUCONI (PSI), LIGNANI<br />

MARCHESANI (PDL) PER LA RIDEFINIZIONE<br />

DELLE ZONE VICINE AI PARCHI. VOTO<br />

CONTRARIO DI BRUTTI (IDV)<br />

Con il solo voto contrario di Brutti, IdV) la Seconda<br />

Commissione consiliare ha dato il via libera<br />

alla proposta di legge firmata da Smacchi<br />

(PD), Buconi (Psi) e Lignani Marchesani (PdL) per<br />

la 'Ridefinizione delle aree contigue alle aree<br />

naturali protette' che modifica la legge regionale<br />

"9/'95. Al voto si è comunque arrivati dopo la<br />

presentazione di un emendamento da parte di<br />

Smacchi che toglie dal testo la parola 'soppressione'<br />

delle aree contigue lasciando soltanto<br />

quella relativa alla loro 'ridefinizione'. La modifica<br />

sostanziale al testo è stata adottata per non incorrere<br />

in una “possibile, eventuale”, impugnativa<br />

da parte della Corte Costituzionale. Non è<br />

esclusa comunque la possibilità, se le verifiche<br />

delegate al Servizio legislativo di Palazzo Cesaroni<br />

daranno esito positivo di ripresentare in<br />

Aula, un emendamento che riporti al testo legislativo<br />

originario.<br />

Perugia, 20 <strong>giugno</strong> <strong>2012</strong> - Con un emendamento<br />

proposto da Andrea Smacchi (PD), primo firmatario<br />

della proposta di legge sulla 'Ridefinizione<br />

delle aree contigue alle aree naturali protette',<br />

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