il 1° report sul Pronto Soccorso e i dimessi - Azienda Ospedaliera S ...
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”L’<strong>Azienda</strong> ascolta, un impegno verso i cittadini . Programma di Customer satisfaction 2008 – 2009”<br />
• La professionalità (14 segnalazioni): queste segnalazioni evidenziano <strong>il</strong> comportamento di<br />
alcuni infermieri, considerati assenti o latitanti, demotivati e poco attivi nell’assistere <strong>il</strong><br />
paziente.<br />
Da una ricerca <strong>sul</strong> contenzioso socio-sanitario (Cipolla, 2004) l’avvio della procedura di richiesta di<br />
risarcimento del danno subito (più o meno vero) per colpa del medico o struttura ospedaliera<br />
avviene nel 60% dei casi tramite un avvocato, nel 25% tramite un’azione diretta del cittadino, nel<br />
10% tramite organismi di tutela. Circa <strong>il</strong> 75% del contenzioso si esaurisce attraverso un accordo o<br />
una transazione, mentre <strong>il</strong> restante sfocia in una causa giuridica vera e propria. Tra queste 3/4 sono<br />
a base civ<strong>il</strong>e mentre <strong>il</strong> restante a base penale. I danni risarciti o contestati sono distribuiti nel<br />
seguente modo: 1/3 di natura patrimoniale, 1/3 di natura biologica, 1/3 di natura morale. Nelle cause<br />
penali i casi di proscioglimento sono circa <strong>il</strong> 90%.<br />
Le responsab<strong>il</strong>ità dell’errore sono imputab<strong>il</strong>i al medico nel 50% dei casi, alla struttura ospedaliera<br />
nel 40%, alle altre figure professionali, in particolare l’infermiere e i tecnici, nel 10%. Il chirurgo<br />
ri<strong>sul</strong>ta essere più soggetto a rischio di denuncia rispetto al clinico. Il <strong>Pronto</strong> <strong>Soccorso</strong> generale e le<br />
UU.OO. ad indirizzo oncologico, ortopedico, chirurgico sono i luoghi dove è più probab<strong>il</strong>e<br />
l’insorgere di controversie.<br />
Questa UOC URP ricorre frequentemente allo strumento del focus group per dirimere le<br />
controversie con <strong>il</strong> pubblico in via extragiudiziale, con esito positivo.<br />
1.8.1 I suggerimenti degli utenti nei reparti di Ginecologia e Ostetricia, Neonatologia e<br />
T.I.N. Nido<br />
La donna deve essere “educata” al primo contatto fisico e relazionale con <strong>il</strong> suo bambino ed ecco<br />
perché ri<strong>sul</strong>ta fondamentale la fase del rooming – in, ovvero quel tipo di organizzazione che<br />
consente alla mamma di tenere con sé nella propria stanza <strong>il</strong> neonato dall'uscita dalla sala parto fino<br />
al termine della degenza ospedaliera. Questo tipo di organizzazione trova <strong>il</strong> consenso di esperti,<br />
pediatri, nutrizionisti e neonatologi, i quali sostengono i benefici che una tale pratica comporta per<br />
la neo-mamma e per <strong>il</strong> bebè, sia per quanto riguarda la crescita del bambino sia per ciò che<br />
concerne l'aspetto psicologico e affettivo della costruzione del rapporto tra i due( Audino G. et al,<br />
2001).<br />
Alcune delle partorienti intervistate, confermano l’approccio del rooming in all’interno del reparto,<br />
ma evidenziano la mancanza di una assistenza costante e attenta da parte del personale ostetrico, sia<br />
nelle prime importantissime fasi di allattamento sia nella gestione delle operazioni più pratiche<br />
come per esempio <strong>il</strong> cambio dei pannolini:<br />
- donna 34 anni, “Essendo alla mia prima esperienza di parto ho riscontrato diversi problemi nella<br />
fase di allattamento e <strong>il</strong> personale ostetrico invece che aiutarmi e seguirmi mi ha subito consigliato<br />
di nutrire <strong>il</strong> bambino con <strong>il</strong> latte artificiale. Uscita dall’ospedale con la mia caparbietà e costanza<br />
sono riuscita ad allattare <strong>il</strong> mio bambino”<br />
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