SUONO n° 477
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RECENSIONI<br />
Francesco Cataldo<br />
Francesco Diodati Neko<br />
Giovanni Mirabassi Trio & String<br />
Leonardo Radicchi<br />
SPACES<br />
NEED SOMETHING STRONG<br />
VIVA V.E.R.D.I<br />
RIOT<br />
Alfa Music<br />
Auand Records<br />
Cam Jazz<br />
Groove Master<br />
Non è certamente un progetto in<br />
Fra tutti i musicisti rappresentativi<br />
Non è soltanto un concerto dal<br />
Fra i giovani musicisti che fanno par-<br />
cui spicca l'estro del singolo ma<br />
delle nuove leve del jazz, sicuramen-<br />
sapore classicheggiante ma un ri-<br />
te delle nuove e promettenti leve del<br />
un lavoro all'insegna dell'interplay<br />
te Francesco Diodati è uno di quelli<br />
chiamo alle proprie origini e a tutti<br />
jazz, Leonardo Radicchi è sicuramen-<br />
in cui a prevalere è il dialogo fra i<br />
che ha le idee ben chiare. E la prova<br />
quegli eroi che sono riusciti a porta-<br />
te uno dei più interessanti. E infatti<br />
musicisti. In questo modo potrem-<br />
tangibile di quanto abbiamo appe-<br />
re avanti l'unità d'Italia. Un aspetto<br />
dopo l'uscita del suo primo lavoro<br />
mo riassumere l'essenza di Spaces,<br />
na detto la ritroviamo nell'ultimo<br />
che Giovanni Mirabassi non ha mai<br />
da studio dal titolo I Hear Voices In<br />
progetto che porta la firma del<br />
lavoro che porta la sua firma, Need<br />
dimenticato e che ha voluto sotto-<br />
My Head, la conferma è arrivata<br />
chitarrista Francesco Cataldo che<br />
Something Strong, in cui il chitarrista<br />
lineare nel bellissimo live dal titolo<br />
con l'ultimo progetto Riot, disco a<br />
per l'occasione si è affidato ad una<br />
romano dà prova di tutto il suo estro<br />
Viva V.E.R.D.I registrato in Corea nel<br />
cui hanno partecipato dei giovani<br />
formazione d'eccezione in cui spic-<br />
compositivo. Un'attenzione partico-<br />
novembre del 2011. Un concerto,<br />
talenti che nel panorama italiano<br />
ca la presenza di Scott Colley, Dave<br />
lare alla ricerca melodica e soprat-<br />
dunque, in cui il talentuoso pianista,<br />
rappresentano già una certezza. Un<br />
Binney e Clarence Penn. E in un disco<br />
tutto alla coesione del gruppo sono,<br />
da anni trapiantato a Parigi, è riuscito<br />
titolo che spiega in maniera più che<br />
del genere, dove a farla da padrone<br />
infatti, i tratti che lo contraddistin-<br />
a fondere il jazz con il classico, due<br />
esauriente il tipo di approccio di un<br />
è sicuramente il lavoro di gruppo,<br />
guono in un progetto sicuramente<br />
mondi spesso paralleli che posso-<br />
sassofonista vivace ed intelligente,<br />
gli spazi rappresentano il vero filo<br />
fresco e moderno. A questo aggiun-<br />
no stringersi la mano, grazie alla<br />
capace di dar vita ad un linguag-<br />
conduttore di un lavoro omogeneo<br />
giamo che in un disco del genere,<br />
partecipazione di Gianluca Renzi al<br />
gio moderno, in cui è l'ensemble ad<br />
e ben curato nella composizione e<br />
in cui spicca una sensibilità artistica<br />
contrabbasso, Lukmil Perez Herrera<br />
avere il sopravvento e non l'estro<br />
negli interventi. Non c'è mai un solo<br />
già matura, Diodati dà anche prova<br />
alla batteria e soprattutto grazie<br />
del singolo. Una caratteristica che<br />
di troppo, non c'è mai uno stru-<br />
di saper ricercare nuove sonorità, al-<br />
alla Bee String Orchestra diretta da<br />
è possibile riscontrare a partire dai<br />
mento che prevale su di un altro e<br />
ternando momenti melodici a veri e<br />
Lorenzo Pagliei. Una performance di<br />
titoli delle prime track in cui spicca<br />
lo scorrere delle melodie, semplici<br />
propri stati di tensione. Il tutto senza<br />
altissimo livello in cui oltre ad un jazz<br />
l'utilizzo di sonorità decisamente<br />
ma mai banali, avviene grazie ad un<br />
mai abbandonare quel senso di coe-<br />
accostato alla musica classica, che<br />
contemporanee, molto spesso ar-<br />
fraseggio fluido e ben calibrato. E se<br />
sione che è ormai un tratto distintivo<br />
potremmo facilmente accostare alle<br />
ricchite da tematiche funky e soul.<br />
da un lato è vero che esistono dei<br />
di una formazione giovanissima.<br />
più belle colonne sonore cinemato-<br />
A questo aggiungiamo una struttura<br />
musicisti che molto spesso portano<br />
Carlo Cammarella<br />
grafiche, si respira un'atmosfera di<br />
snella e leggera che non appesanti-<br />
all'estremo le parti improvvisate con<br />
velata malinconia. E infatti Giuseppe<br />
sce un fraseggio equilibrato e mai<br />
un fraseggio, per così dire, forzato,<br />
Mirabassi pur essendo francese d'a-<br />
portato all'eccesso. E probabilmente<br />
dall'altro potremmo sicuramente<br />
dozione, non ha dimenticato le sue<br />
è proprio questa la vera "rivoluzione"<br />
dire che Francesco Cataldo non è fra<br />
origini ed il titolo della sua opera ol-<br />
portata avanti da Leonardo Radicchi,<br />
questi. E lo dimostra l'attenzione per<br />
tre ad essere un richiamo al grande<br />
che senza spostarsi troppo dalla tra-<br />
il lavoro d'insieme, per la coesione<br />
compositore italiano Giuseppe Verdi<br />
dizione è riuscito a dare alla luce un<br />
e soprattutto per la composizione<br />
è anche acronimo di Viva Vittorio<br />
progetto originale in cui non manca<br />
di melodie in cui un silenzio può es-<br />
Emanuele re d'Italia. Forse un modo<br />
quel pizzico di ribellione che certa-<br />
sere più espressivo rispetto ad una<br />
per sentire più vicina la propria terra<br />
mente non guasta.<br />
pioggia di note.<br />
e per offrire un omaggio agli eroi del<br />
Carlo Cammarella<br />
Carlo Cammarella<br />
nostro Risorgimento.<br />
Carlo Cammarella<br />
<strong>SUONO</strong> giugno 2013 119