SUONO n° 477
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sipario si alzò con i ballerini impegnati negli Auguri primaverili. Marie<br />
Rambert, assistente di Nijinsky, ha ricordato come presto fu impossibile<br />
<br />
Introduzione<br />
tacolo<br />
dalle quinte teatrali (“Non sono mai stato così arrabbiato”). Le<br />
<br />
<br />
e fotografo Carl Van Vechten fu riferito che uno spettatore dietro di lui<br />
<br />
ritmicamente sulla sua testa senza che Vechten se ne accorgesse tale era<br />
<br />
<br />
“Tutto quanto era a<br />
loro disposizione fu gettato nella nostra direzione, eppure continuammo<br />
a suonare”. Circa una quarantina tra i più scalmanati furono espulsi,<br />
dalla polizia o da parte del management, come se fossero dei criminali.<br />
ne<br />
migliorò nella seconda parte più tranquilla e la <br />
<br />
chiamate alla ribalta per i protagonisti<br />
prima che il programma della<br />
<br />
“L’idea era ottima, ma non è<br />
stata eseguita con successo”. La confusione generale che accompagnò<br />
-<br />
<br />
<br />
presente. Il compositore russo respinse anche la storia di Cocteau che,<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
“incomparabile:<br />
con l’eccezione di un paio di momenti, tutto fu come s’immaginava”.<br />
<br />
chiamato Riot at the Rite<br />
Le cinque repliche del Sacre<br />
<br />
prima rimase. Puccini, che assistette alla seconda rappresentazione del<br />
dirittura<br />
parlando di un “lavoro di un pazzo con il pubblico che sibilava,<br />
rideva e applaudiva”<br />
furono quattro spettacoli al Royal<br />
serata proseguisse. Naturalmente<br />
<br />
I CONCERTI DELLA SAGRA<br />
Il Sacre du Printemps ha ricevuto, in forma di concerto e a differenza della versione<br />
Theatre. Il critico del Times Dru-<br />
<br />
ballettistica, consensi unanimi, praticamente ovunque fosse eseguita,<br />
tra entusiasmo e denigrazione. Tra<br />
<br />
a Mosca, Parigi, Londra e Filadelfia. Molte delle revisioni di Stravinsky furono<br />
<br />
un insieme coerente, ma ritenne<br />
pensate per la sala da concerto piuttosto che per il teatro. Il 18 febbraio<br />
di Le Figaro, Henri Quittard, che<br />
“una barbarie laboriosa<br />
e puerile” aggiungendo<br />
1914 il Sacre fu eseguito per la prima volta senza l’ausilio del balletto, a San<br />
Pietroburgo, sotto la direzione di Serge Koussevitzky. Il 5 aprile di quell’anno,<br />
Stravinsky ottenne il successo più popolare, una autentica rivincita con il<br />
<br />
<br />
“Se Stravinsky avesse<br />
che “Siamo spiacenti di vedere un<br />
concerto tenuto al Casino di quella Parigi che solamente un anno prima aveva<br />
voluto essere davvero primitivo,<br />
tanto scandalizzato. Dopo lo spettacolo, ancora una volta sotto Monteux, il<br />
artista come Stravinsky coinvolto<br />
sarebbe stato saggio scrivere il<br />
compositore fu portato in trionfo dalla sala sulle spalle dai suoi ammiratori.<br />
in questa sconcertante avventura”<br />
Da quel momento praticamente tutti i più grandi direttori e le più prestigiose<br />
suo balletto per sole percussioni”<br />
<br />
Comoediacellente,<br />
orchestre del mondo si sono misurate con questo capolovaro del ventesimo<br />
secolo. Lo stesso compositore si cimentò nella direzione della sua opera, una<br />
prima volta nel 1926 con l’orchestra del Concertgebow di Amsterdam, e due<br />
commentò il balletto “in completa<br />
opposizione alla tradizione della<br />
in particolare grazie alla<br />
danza classica”.<br />
anni dopo a Parigi, dove sostenne che avendo avuto a che fare ormai con<br />
tutti i tipi di orchestre, aveva raggiunto un punto nel quale poteva ottenere<br />
<br />
Dopo le performance di Londra<br />
esattamente quello che voleva, come voleva. Il lavoro è diventato un punto<br />
furono semplicemente “un chiassoso<br />
dibattito” tra due fazioni di<br />
maleducati. Emile Raudin, di Les<br />
fermo nei repertori di tutte le principali orchestre, ed è stato citato da Leonard<br />
Bernstein come “il pezzo più importante della musica del Novecento”.<br />
Nel 1963, 50 anni dopo la prima, Monteux, allora ottantottenne, accettò di<br />
<br />
ulteriori allestimenti. La coreogra-<br />
<br />
condurre<br />
una performance commemorativa a Londra alla Royal Albert Hall.<br />
come “così sorprendente, così<br />
Secondo Isaiah Berlin, un amico intimo del compositore, Stravinsky lo informò<br />
<br />
scandalosa, così fragile come la<br />
che non aveva nessuna intenzione di ascoltare la sua musica venire “uccisa da<br />
“Non potremmo chiedere all’organizzazione<br />
quello spaventoso macellaio”. Difatti aveva acquistato i biglietti per assistere<br />
sua conservazione”, ebbe un curioso<br />
uno spettacolo per<br />
gli spettatori di buone intenzioni<br />
migliore di questo, suggerendo di<br />
alle contemporanee Nozze di Figaro al Covent Garden. Sotto la pressione dei<br />
suoi amici, Stravinsky fu convinto a lasciare l’opera dopo il primo atto. Arrivò<br />
alla Albert Hall proprio mentre il Sacre stava per finire, compositore e direttore<br />
destino legato ai protagonisti<br />
<br />
game<br />
non solo professionale ma<br />
d’orchestra condivisero un caldo abbraccio davanti all’inconsapevole pubblico<br />
poter sfrattare l’elemento femminile<br />
(!)”<br />
anche sentimentale e grande fu lo<br />
in estasi. Peraltro il biografo di Monteaux asserì che a termine di quella serata<br />
Stravinsky affermò che «Monteux, quasi unico tra i conduttori, non aveva mai<br />
Casella sostenne che le manifesta-<br />
<br />
screditato il Sacre o cercato la propria gloria in essa, continuando a interpretarla<br />
per tutta la sua vita con la più grande fedeltà”.<br />
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<strong>SUONO</strong> giugno 2013 57