SUONO n° 477
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Credo che tu ami molto Bob Dylan, perché hai deciso di fare<br />
la cover di Lenny Bruce<br />
Ho eseguito questa cover al McCabe show con Pietra al piano ed Amy<br />
<br />
Dave si è avvicinato e mi ha detto: “questa canzone la registriamo!”.<br />
È andata così! Ho sempre amato le canzoni che hanno quella specie di<br />
cadenza armonica tipica degli inni di chiesa. Dylan si è sempre distinto<br />
per saper scrivere canzoni di grande inventiva e di grande poetica, anche<br />
ora nonostante le tante cose fatte non ha perso niente della sua grandezza.<br />
Per me è come se Dylan rappresentasse uno spartiacque; ha cambiato le<br />
regole per noi compositori, ha letteralmente aperto nuovi orizzonti nel<br />
nostro mestiere. Dopo Dylan le canzoni possono avere molto di più di<br />
un unico senso al loro interno; i piani di lettura delle parole sono sempre<br />
molteplici. Così come un pittore stende più strati di pittura sopra una tela<br />
per dar vita alle immagini, così fa Dylan con le sue canzoni. Credo che sia<br />
proprio per questo che ci trovo impressa un’incredibile qualità poetica<br />
nelle sue canzoni. È un collage di sensi che ti assorbe con le sue imma-<br />
<br />
di Dylan la maggior parte delle canzoni popolari erano estremamente<br />
più semplici. Direi che la canzone Lenny Bruce è un tributo a Lenny<br />
ma anche a qualsiasi persona che come dice Dylan si sia mai sdraiata<br />
<br />
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<br />
universalità, questa grandissima profondità.<br />
La tua cover più famosa è ovviamente quella di Ring of Fire<br />
di Johnny Cash che adesso è universalmente riconosciuto<br />
come uno dei più grandi autori e musicisti americani ma<br />
considerando che l’avete fatta negli anni Ottanta in piena<br />
ondata new wave e di contestazione ai vecchi cliché penso che<br />
Cash non godesse di altrettanta stima tra i giovani musicisti…<br />
Siete stati lungimiranti<br />
No, non siamo stati veramente lungimiranti. Forse è solo che in quel<br />
periodo ascoltavamo tutti un certo tipo di buona musica, ti parlo sia di<br />
rock che di altri generi come il folk e anche se sarai sorpreso il country.<br />
Io ho sempre ascoltato qualsiasi genere musicale che mi sembrasse<br />
interessante e all’epoca Cash era ovunque… in televisione, nei negozi di<br />
dischi, sulle riviste. Quando stavo crescendo e mi stavo formando musicalmente<br />
Cash aveva uno show televisivo molto popolare in America, dove<br />
invitava molti compositori e musicisti e li presentava al grande pubblico.<br />
Era un personaggio così particolare che sia a mio padre che a me piaceva<br />
in egual modo. Mi ricordo che ogni domenica sera io e mio padre<br />
guardavamo insieme il suo show in televisione. Questo anche per darti<br />
la misura della popolarità del personaggio all’epoca negli Stati Uniti…<br />
negli anni ’70. Ring of Fire è stato un grande successo in America ed io<br />
adoravo quella canzone. Cash ha un grande senso dell’umorismo nelle<br />
sue canzoni tipo Dirty Old Egg Suckin’ Dog scritto da Shel Silverstien<br />
che poi ha anche scritto Boy Named Sue. Insomma fare una cover di<br />
quella canzone è stato come accostarsi al mito.<br />
Pietra Waxtun, moglie e<br />
compagna di avventure musicali<br />
di Stan Ridgeway.<br />
Ma non eri preoccupato per il fatto che la stavate stravolgendo<br />
A dire il vero, all’inizio, la cover di Ring of Fire è stata una sorta di<br />
incidente musicale. La musica è venuta in modo quasi automatico e<br />
casuale. Avevamo comprato uno dei nostri primi moog ed Al si mise<br />
a giocarci ottenendo quel gran suono pulsante che poi abbiamo usato.<br />
Al provava sempre a usare le cose nel “modo sbagliato” per vedere che<br />
cosa ne uscisse fuori…. (ride - ndr). Era come uno scienziato pazzo, con<br />
un paio di Radio Shack jacks nei buchi sbagliati del Moog... Così ha iniziato<br />
a creare questo suono pulsante basso e profondo che mi ha colpito<br />
subito come qualcosa su cui costruirci una canzone. All’inizio io volevo<br />
semplicemente registrarlo col mio registratore e tenermelo da parte per<br />
farci qualcosa in futuro non avevo nessuna intenzione di usarlo per farne<br />
una cover di Jonny Cash! Poi pensando ad una canzone che avesse 3<br />
accordi, mi è venuta in mente Ring of Fire. Sembrava che in qualche<br />
modo ci andasse bene, e così è partita la nostra cover. “Primo pensiero<br />
– miglior pensiero” – così diceva Alan Ginsberg, forse aveva ragione…<br />
Cash ha mai commentato la vostra versione<br />
Non l’ha mai fatto direttamente. Però una volta noi eravamo in Scozia,<br />
ad Edinburgo per un concerto, non molto dopo l’uscita di Call of the<br />
West mi sembra, ed eravamo nello stesso hotel dove stava Cash, il suo<br />
gruppo e la sua famiglia. Erano lì per registrare il programma televisivo<br />
“Cash’s Christmas in Scotland”. Nel bar dell’hotel incontrammo June<br />
Carter, che fu molto gentile con noi e dopo una breve chiacchierata con<br />
lei e Carlene Carter, gli chiesi se avessero mai sentito la nostra versione<br />
di Ring of Fire. Mi risposero “Oh, John è un uomo strano a cui piacciono<br />
tante cose strane…scensore<br />
ed entrò nel bar Johnny Cash! Venne verso di noi vestito tutto<br />
di nero, era più alto di chiunque altro nel salone ed aveva uno sguardo<br />
<strong>SUONO</strong> giugno 2013 29