SUONO n° 477
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VITO DI MODUGNO<br />
di Roberto Paviglianiti<br />
L’Hammond<br />
C’è sempre stato<br />
Figlio del fisarmonicista Pino Di Modugno, l’organista barese ha accolto favorevolmente<br />
una certa notorietà nell’ambiente jazzistico grazie al piazzamento ottenuto nel sondaggio annuale<br />
tra i lettori della rivista americana Downbeat, a fianco di nomi altisonanti come Joey De Francesco<br />
e Larry Goldings.<br />
È<br />
di poche parole Vito Di Modugno, bada al sodo del discorso<br />
senza ammiccamenti né false annotazioni. È considerato il<br />
migliore specialista dell’organo Hammond che abbiamo in<br />
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essendo cresciuto in un ambiente famigliare dove gli strumenti a<br />
disposizione erano diversi e di varia natura. Nel corso degli anni ha<br />
poi raggiunto la sua strada espressiva – trovando anche il modo di<br />
dedicarsi all’insegnamento - grazie all’organo Hammond, strumento<br />
che sta vivendo una sorta di nuova giovinezza ed è inserito sempre<br />
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gatoriamente,<br />
come del resto era obbligatoria la frequentazione della<br />
scuola. Metteva le due cose sullo stesso piano.<br />
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Indubbiamente. La musica è importante; consiglio sempre ai genitori<br />
dei miei allievi di fare come mio padre ha fatto con me. La musica è<br />
una passione che bisogna coltivare da bambini; è una cosa bella, e<br />
44 <strong>SUONO</strong> giugno 2013