SUONO n° 477
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NUOVE E VECCHIE FRONTIERE<br />
di Giosuè Impellizzeri<br />
Digitalizzazione: l’altra<br />
Dopo la download generation degli anni Zero,<br />
all’orizzonte c’è la streaming generation,<br />
che non sente nemmeno la necessità<br />
di scaricare, poiché sempre connessa in rete.<br />
Abbiamo analizzato le possibili conseguenze<br />
di questo nuovo passo, anche attraverso<br />
le opinioni di alcuni nomi illustri...<br />
Estratto da DJMag Italia n.29<br />
Lo sviluppo della musica (e del suo mondo) è strettamente<br />
legato all’evoluzione tecnologica, e questo non è un dato<br />
da demonizzare o acclamare, poiché porta sia svantaggi<br />
che vantaggi. Da un lato la digitalizzazione ha fatto tabula rasa del<br />
vecchio iter produttivo e distributivo, sopprimendo diversi ruoli<br />
professionali, dall’altro la multimedialità ha ampliato esponenzial-<br />
<br />
problema per chi, nell’era dell’esplosione tecnologica, è nato. Tra<br />
qualche decennio sarà ovvio non pensare più alle collezioni di musica<br />
come scaffali pieni di dischi o CD. L’affermazione sembra eretica solo<br />
<br />
sin dal primo utilizzo alla musica liquida, non si porranno affatto<br />
questo dilemma. È cambiato l’approccio: oggi la fruizione passa dal<br />
monitor, dal mouse e dalla linea telefonica, e non più dal giradischi,<br />
dal mangianastri o dal lettore CD. La digitalizzazione ha causato la<br />
<br />
diventati intangibili, è mutato anche il concetto di furto. Rubare un<br />
<br />
convinzione è cresciuta quella che il saggista statunitense Chris<br />
scritta<br />
nel dna, indifferente ed ostile alle regole del copyright. È anche<br />
la facilità di accesso a far calare la disponibilità di pagare per certi<br />
36 <strong>SUONO</strong> giugno 2013