16.01.2015 Views

SUONO n° 477

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Alcune musiche, penso sopratutto a certa musica elettronica o ambient,<br />

mi concentrano sulla scrittura e fanno da colonna sonora alle<br />

mie storie.<br />

Il soccombenteGreat Jones Street<br />

<br />

Il soccombente.<br />

Il soccombente o Alta fedeltà<br />

Il soccombente.<br />

<br />

Beatles. Sono quelle scelte ontologiche che ci fanno capire se siamo di<br />

destro o di sinistra, della Roma o della Lazio, se crediamo oppure no.<br />

<br />

<br />

e sempre incazzato. Dicono che durante un tour in Australia non<br />

parlò mai. Viaggiava in fondo al pullman a braccia incrociate con lo<br />

<br />

“Where are the fucking kangaroos”.<br />

<br />

<br />

Che quasi sempre sono scritti male e fatti per un pubblico di adoratori.<br />

-<br />

<br />

Burn The Witch dei Queens Of The Stone Age! Scherzo, non lo so.<br />

<br />

<br />

Sì, viaggiare di Lucio Battisti.<br />

<br />

<br />

Sì, in particolare di quella composta da Ezio Bosso per Io non ho<br />

paura. Credo che Ezio sia uno dei più bravi compositori che abbiamo<br />

in Italia. Spero di poterci collaborare di nuovo.<br />

-<br />

<br />

Nessuno che conosca.<br />

<br />

Making Music di Zakir Hussain;<br />

Ocean di Stephan Micus; Fisherman’s Blues dei Waterboys;<br />

Spirit Of Eden dei Talk Talk; Mexico di Murcof e Erik Truffaz.<br />

<br />

<br />

Making Music mi ha introdotto nella musica indiana. Ocean mi ha<br />

fatto capire che gli strumenti musicali, non importa da che paese<br />

<br />

ascoltavo Fisherman’s Blues durante un viaggio in cui presi la decisione<br />

di mollare l’università e mettermi a scrivere. Spirit Of Eden dei<br />

Talk Talk è la dimostrazione di come si può passare dal commerciale<br />

al sublime rimanendo se stessi. Mexico non lo so.<br />

Pierluigi Lucadei<br />

sua categoria prescelta. Qualsiasi<br />

cosa, dall’angolazione soggettiva<br />

del divano, può risultare sbagliata.<br />

Sbagliati i gruppi folk fricchettoni,<br />

che dicono sempre le solite cose, fatte<br />

seguire dal solito “zompa zompa”<br />

del su le ginocchia. Sbagliati i gruppi<br />

rock, perché c’è sempre un gruppo<br />

più rock e questi poveracci diventano<br />

automaticamente ciò che di più<br />

commerciale possa concepire un indie<br />

snob. Sbagliati pure gli Elio e Le<br />

Storie Tese che prendono per il culo<br />

il concertone, perché non fanno<br />

ridere e con questa storia che sono<br />

dei bravi musicisti ci hanno già rotto<br />

le palle. Insomma non si salva nessuno.<br />

Il concertone del primo maggio<br />

diventa in un secondo roba che Sanremo<br />

in confronto è il Premio Ciampi.<br />

La verità è che se tutto ci fa schifo<br />

è perché siamo entrati in quell’età<br />

dove inconsciamente ci rode il culo<br />

non essere più in quella piazza a fare<br />

“zompa zompa”, a bere tavernello,<br />

pomiciare il primo o la prima che ci<br />

capita sotto tiro, pensare che domani<br />

si fa sega a scuola e a urlare slogan<br />

contro quello e quell’altro senza<br />

che i problemi del lavoro davvero ci<br />

riguardino da vicino. E io lo ammetto,<br />

sono tra quelli, e mentre guardo<br />

lo spettacolo la prima cosa che mi<br />

viene da pensare è che ho nel cuore<br />

quelli che si riascolteranno post concerto<br />

e sentiranno lo stonio infame,<br />

le note bucate, e i tempi padellati e<br />

magari appena scesi dal palco alla<br />

domanda “com’è andata” avranno<br />

ricevuto un banale “bravi, fortissimi!”.<br />

La seconda è che per colpa del concertone<br />

che quest’anno cadeva di<br />

mercoledì, mi hanno cancellato dal<br />

palinsesto “Chi l’ha visto”.<br />

Spits Shit<br />

<strong>SUONO</strong> giugno 2013 137

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!