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[19] Un contributo allo studio della provincia Piemontese-Savoiarda 257<br />
e Zaccaria Maria Carron, furono convocati con voce attiva e passiva ancora<br />
in qual<strong>it</strong>à di preposti rispettivamente di Thonon, di Bonneville e di<br />
Annecy, anche se il primo risultò assente giustificato, come emerge tanto<br />
dagli atti del cancelliere del cap<strong>it</strong>olo generale, quanto dal decreto firmato<br />
il 12 maggio 1794 dal Preposto generale uscente, Emerico Brucco, e<br />
dalla sua Consulta, che suonava in questi termini:<br />
“In Consultatione [...] cum propos<strong>it</strong>um fuer<strong>it</strong>, utrum R.P.D. Fulgentius<br />
Lacroix Praepos<strong>it</strong>us Collegii Thononi, et R.P.D. Zaccarias Carron Praepos<strong>it</strong>us<br />
Collegii Annecii, qui ob notam Gallorum irruptionem compulsi<br />
fuerunt a suis collegiis, atque adeo a tota Sabaudia discedere, gaudeant in<br />
praesenti Generali Cap<strong>it</strong>ulo voce activa, de RR.PP. Assistentium consensu<br />
eosdem voce activa gaudere decrev<strong>it</strong>” 50 .<br />
Il decreto era la risposta alla lettera che lo stesso padre Lacroix il 15<br />
aprile aveva inviato da Torino per giustificare la propria assenza:<br />
“A tempore quo Sabaudiam occupaverunt Galli, profugus ex Thononensi<br />
Collegio, quum non possim pecuniam ab eo accipere necessariam expensis<br />
<strong>it</strong>ineris ad Generalem Cap<strong>it</strong>ulum, Patern<strong>it</strong>atem Vestram admodum<br />
Reverendam rogo ut me de absentia excusatum habeat, et mihi sua benedictionem<br />
largiatur” 51 .<br />
L’11 aprile 1796 Napoleone Bonaparte (†1821) avviò la campagna<br />
d’Italia contro gli austriaci e i sardo-piemontesi e li sconfisse ripetutamente,<br />
obbligando il re di Sardegna a firmare il 27 aprile l’armistizio a<br />
Cherasco e il 15 maggio il trattato di Parigi, con il quale cedeva la contea<br />
di Nizza e la Savoia alla Francia, e acconsentiva all’occupazione di<br />
Cuneo, Alessandria e Tortona. Come se ciò non bastasse, nel 1797 in Asti<br />
fu proclamata la Repubblica. Tra l’8 e il 9 dicembre 1798, Carlo Emanuele<br />
IV (†1819) 52 , si r<strong>it</strong>irò in esilio in Sardegna e il Piemonte ebbe il suo<br />
governo provvisorio (rimasto in carica fino al 2 aprile 1799) 53 .<br />
Tuttavia, per il Piemonte le sofferenze non erano ancora fin<strong>it</strong>e, perché<br />
l’8 febbraio 1799 furono aperte le votazioni per il plebisc<strong>it</strong>o, in forza<br />
del quale gli ab<strong>it</strong>anti dovettero pronunciarsi sull’annessione alla Francia<br />
o la creazione di una Repubblica indipendente. Le votazioni si conclusero<br />
il 16 febbraio e, nonostante il boicottaggio dei fautori di una Re-<br />
————<br />
50<br />
Cfr. in ASBR: S 81, ff. 1v.6r.<br />
51<br />
Cfr. in ASBR: S 81, f. 14r.<br />
52<br />
Cfr. G. LOCOROTONDO, Carlo Emanuele IV di Savoia, in DBI XX, pp. 357-365.<br />
53<br />
Il Piemonte venne diviso in quattro Dipartimenti: Eridano: comprendente la Valle<br />
d’Aosta e le provincie di Torino, Susa e Pinerolo; Sesia: comprendente il Vercellese, la<br />
provincia di Ivrea, il Biellese, l’alto e basso Novarese, il Vigevanasco e la Valsesia; Tanaro:<br />
comprendente Alessandria, il Tortonese, Bobbio, l’alto e basso Monferrato e l’Astigiano;<br />
Stura: con le provincie di Mondovì, Saluzzo, Fossano, Cuneo, Alba e Oneglia. A<br />
capoluoghi vennero erette le c<strong>it</strong>tà di Torino, Vercelli, Alessandria e Mondovì.