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[23] Un contributo allo studio della provincia Piemontese-Savoiarda 261<br />
giungimento di una omogene<strong>it</strong>à interna, nonostante che Camillo Benso,<br />
conte di Cavour (†1861) sul letto di morte affermasse: “L’Italia è fatta,<br />
tutto è salvo” 65 . In effetti, molti problemi rimanevano ancora irrisolti per<br />
la loro delicatezza, non ultimo il contenzioso con la Chiesa. Se Napoleone<br />
Bonaparte, durante la sua presenza in Italia si dimostrò un rapace predatore<br />
dei beni ecclesiastici, non da meno si dimostrò il governo <strong>it</strong>aliano<br />
di centrodestra presieduto da Alfonso Ferrero Della Marmora (†1887) 66 ,<br />
che in piena “Questione romana” e sotto la pressione della sinistra di<br />
Francesco Crispi (†1901) 67 , per far fronte alla più grave crisi finanziaria<br />
<strong>it</strong>aliana, tra il 1865 e il 1866 ricorse a una straordinaria spoliazione dei<br />
beni ecclesiastici, che culminò nella legge promulgata il 7 luglio 1866 da<br />
Bettino Ricasoli (†1880) 68 , appena un mese dopo essere succeduto a capo<br />
del governo al Lamarmora.<br />
Significativa, a questo propos<strong>it</strong>o è la reazione dei Superiori maggiori<br />
delle varie Congregazioni religiose, che il 3 agosto 1866 inviarono a V<strong>it</strong>torio<br />
Emanuele II (†1878) una lettera di fiera protesta in cui, tra l’altro,<br />
scrissero:<br />
Sire, il giorno 7 luglio del presente anno 1866 il Luogotenente Generale<br />
di Vostra Maestà sanciva la legge d’abolizione delle corporazioni religiose<br />
per tutto il Regno d’Italia. Questo colpo che da tanto tempo si macchinava<br />
e che tante volte, nella general<strong>it</strong>à del suo scopo, sembrò fallire in<br />
momenti meno disacconci al suo riuscimento, cadde finalmente sul nostro<br />
capo nel punto in cui la Maestà Vostra, impugnate le armi, conducendo<br />
le sue milizie alla guerra, ragione voleva che s’invocassero sul capo suo e<br />
dell’armata le benedizioni del Dio degli eserc<strong>it</strong>i. Pareva che la Provvidenza<br />
avesse disposto che mancasse il tempo al compimento di tanta ingiustizia;<br />
ma pure perché questa apparisse ancora più sfolgorante dal lato<br />
istesso della legal<strong>it</strong>à, si licenziò come provvisoria e di urgenza quella legge,<br />
senza la troppo necessaria e consueta discussione del Corpo più rispettabile<br />
dello Stato, quasi si potesse per modo provvisorio compiere un<br />
latrocinio. Così, dopo questo esterminio delle milizie del Signore, si argomentò<br />
che più liete e sicure dovessero correre le armate sui campi di<br />
guerra; ma, se un tale consiglio vi fu, sapranno coloro che l’eseguirono<br />
quanto approdasse 69 .<br />
————<br />
65<br />
Cfr. E. PASSERIN D’ETRÈVES, Camillo Benso conte di Cavour, in DBI XXIII, pp.<br />
120-138.<br />
66<br />
Cfr. P. CASANA TESTORE, Alfonso Ferrero Della Marmora, in DBI XLVII, pp. 44-<br />
47. Fu Presidente del Consiglio dei Ministri tra il 1859 e il 1860 e tra il 1864 e il 1866. A<br />
lui si deve lo spostamento della cap<strong>it</strong>ale da Torino a Firenze agli inizi del 1865.<br />
67<br />
Cfr. F. FONZI, Francesco Crispi, in DBI XXX, pp. 779-799.<br />
68<br />
P. KEYES O’CLERY, La rivoluzione…, pp. 576-585. Tale decreto giungeva a coronamento<br />
di altri simili, a partire da quello del 25 maggio 1855 riguardante il Piemonte e<br />
la Sardegna, emessi per le provincie progressivamente occupate. Più tardi, la legge fu<br />
estesa anche al terr<strong>it</strong>orio di Roma.<br />
69<br />
Il trascr<strong>it</strong>tore della lettera fa riferimento alle battaglie di Custoza e Lissa.