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Regazzoni - Storicibarnabiti.it

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[35] Un contributo allo studio della provincia Piemontese-Savoiarda 273<br />

voiardi l’allontanamento dei Barnab<strong>it</strong>i dal Collegio di Annecy e due di loro<br />

si spinsero a parlare con estrema chiarezza di questa soluzione al nunzio<br />

stesso, Giovanni Francesco III Guidi di Bagno-Montello (†1641) 104 , che<br />

si dolse<br />

del termine poco car<strong>it</strong>atevole usato da loro, poi che, r<strong>it</strong>rovandosi di già<br />

qua li detti alunni, li poteano ricevere come patriotti del fondatore e non<br />

in virtù delle lettere de’ provisori; overo usando altre proteste preservative<br />

delle loro pretensioni;<br />

e, nonostante tentasse di “ammolire la loro proterva ostinatione che” —<br />

sono le sue parole — “simile non ho mai esperimentato in persone di tal<br />

professione”, si persuase che per ridurre all’obbedienza i dottori di Lovanio<br />

non solo non sarebbe bastato un “Breve” papale, ma neppure un<br />

“exequatur” reale 105 . In aprile, vi fu un ulteriore tentativo di far eseguire<br />

l’ordine della Sacra Congregazione, intervenendo come due anni prima<br />

presso Corneille Motmans, agente di Lovanio a Roma 106 ; ma, nonostante<br />

la buona volontà di quest’ultimo, non si potè approdare che a una risposta<br />

simile alle precedenti, se non più decisa:<br />

————<br />

Provisores et Praeses Collegii Sabaudiae in Univers<strong>it</strong>ate Lovaniensi, satisfacere<br />

cupientes desiderio Illustrissimi Domini Nuntii Apostolici et in Sabaudica<br />

natione ex facto Administratorum Collegii Anessiacensis nimium<br />

praeiudicium pateretur, statuerunt anno superiore adm<strong>it</strong>tere juvenes aliquot,<br />

non quos dicti Administratores praesentarent (attento quod, ex violata<br />

fundatoris voluntate et fratern<strong>it</strong>atis fide rupta, iure suo excidisse eos sustinent),<br />

sed quos Reverendus Dominus Prior Patrum Praedicatorum conventus<br />

Anessiacensis, iuxta tenorem l<strong>it</strong>terarum ea de re ad eum datarum,<br />

nominaret ac praesentaret. Cum ig<strong>it</strong>ur qui nuperrime ex Sabaudia advenerunt<br />

juvenes ab dicto Priore non fuerint praesentati, sed ab dictis Administratoribus,<br />

qui et Priori, ne ipse praesentaret, impedimento fuerunt,<br />

ea causa fu<strong>it</strong> cur dicti Provisores et Praeses trasmissos juvenes adm<strong>it</strong>tere<br />

non potuerint. Parati nihilominus adhuc sunt dictos juvenes aliosve ad-<br />

104<br />

Il conte Giovanni Francesco Guidi di Bagno era stato consacrato arcivescovo di<br />

Patrasso il 13 aprile 1614. Più tardi venne trasfer<strong>it</strong>o alla sede di Cervia il 17 maggio 1627<br />

e fu creato cardinale, ma riservato in pectore, il 30 agosto 1627. Fu pubblicato il 19 novembre<br />

1629 e ricevette il galero cardinalizio e il t<strong>it</strong>olo di S. Alessio il 26 maggio 1631, al<br />

suo rientro dalla Francia, dove era Nunzio pontificio (cfr. HC IV, pp. 22.146.276).<br />

105<br />

Cfr. G.F. GUIDI DI BAGNO, Lettera alla Sacra Congregazione “de Propaganda Fide”<br />

(14 marzo 1626), in ASPF. Scr<strong>it</strong>ture originali, t. 101, f. 130r.<br />

106<br />

Cfr. in ASPF. Scr<strong>it</strong>ture originali (20 settembre 1624), t. 384, f. 487r. La Congregazione<br />

“de Propaganda fide” già nel 1624 aveva d’autor<strong>it</strong>à emesso la “sentenza”, che<br />

obbligava la controparte belga ad accogliere gli studenti sabaudi vinc<strong>it</strong>ori delle borse di<br />

studio, e aveva affidato al cardinale Francesco Barberini (†1679) e a Corneille Motmans il<br />

comp<strong>it</strong>o di attuare la “pia intentione di Sua Sant<strong>it</strong>à e della Sacra Congregatione” e far<br />

comprendere agli amministratori del “Collegio di Savoia” a Lovanio “le ragioni per le<br />

quali non possono negare di obbedire”. La l<strong>it</strong>e, tuttavia, si trascinerà ancora per molto<br />

tempo, anche se in modo più silenzioso ma non meno insidioso, riesplodendo tra il 1636<br />

e il 1644.

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