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[27] Un contributo allo studio della provincia Piemontese-Savoiarda 265<br />
voiarda e per di più tutti dimoranti in case della Savoia. Si avvertì la necess<strong>it</strong>à<br />
di riequilibrare il governo della provincia, nominando un uguale<br />
numero di consultori ordinari (Alessandro Maria Grassi e Francesco Luigi<br />
Genevosio), straordinari (Giuseppe Filippo Carlevaris e Giacinto Sigismondo<br />
Gerdil) e supplenti (Paolo Vincenzo Starda) di area piemontese 73 .<br />
Ma ciò non fu sufficiente, se è vero che il 20 aprile 1761 si giunse<br />
alla nomina anche di un vice-provinciale (o pro-provinciale), nominato<br />
non più in assenza del t<strong>it</strong>olare, ma a sostegno dell’azione di governo:<br />
Quia vero ob locorum ingentem distantiam fieri vix posse viderunt jam<br />
diu patres, ut unus poss<strong>it</strong> Provinciae universae commode prospicere, invalu<strong>it</strong><br />
usus ut pro-provincialis const<strong>it</strong>ueretur datus est propterea Sabaudiae<br />
et electus pro-provincialis R.P.D. Carolus [Franciscus] Bavoux… 74 .<br />
La nuova prassi — sull’esempio della Francia, dove tale provvedimento<br />
era già stato adottato da tempo 75 — si configurava in sostanza in<br />
una duplice struttura di governo, che si mantenne fino al 1794, fino alla<br />
chiusura delle case in Savoia.<br />
Non potendo soffermarci su ciascuno degli ottantaquattro provinciali<br />
che ressero il governo della provincia piemontese dalla sua nasc<strong>it</strong>a<br />
all’estinzione — per i quali rimandiamo alle schede raccolte in appendi-<br />
————<br />
73<br />
Fra quanti ricoprirono l’ufficio di consultore del pro-provinciale piemontese tra<br />
il 1761 e il 1794 possiamo ricordare i padri savoiardi: Agostino Henry, Epifanio Thouex,<br />
Fulgenzio Thierriat, Candido Dumont, Giusto Ubertin, Anselmo Dunoyer, Carlo Francesco<br />
Bavoux, Atanasio Coendoz, Giuseppe Alberto Rib<strong>it</strong>el, Gerolamo Bionaz, Fulgenzio<br />
De Lacroix, Benedetto De La Combe, Francesco V<strong>it</strong>torio De Moussy, Barnaba Mugnier,<br />
Lorenzo Jacquier, Paolo Rapin, Zaccaria Maria Carron e Gaspare Dufour. Fra i padri<br />
piemontesi c<strong>it</strong>iamo: Francesco Ramini, Luigi Marandoni, Serafino Gay, Celestino<br />
Chianea, Giovanni Nicola Billioni, Carlo Giacinto Biglioni, Giovanni Gerolamo Rosasco,<br />
Alessandro Virginio, Bruno Galletti, Giovanni Antonio Gardini, Paolo Luigi Costioni ed<br />
Ermenegildo Morelli.<br />
74<br />
Cfr. in ASBR: S 67, f. 15r. Il padre Bavoux ricoprì l’ufficio di vice-provinciale tra<br />
il 1761 e il 1767. Gli succedettero i padri: Giovanni Domenico Jacquier (1767-1773), Alessandro<br />
Maria Grassi (1773-1776), Giuseppe Alberto Rib<strong>it</strong>el (1776-1779); Barnaba Mugnier<br />
(1779-1782), Felice Berlenda jr (1782-1785), Giovanni Gerolamo Rosasco (1785-1788),<br />
Alessandro Philippe jr (1788-1791) e Giusto Amedeo Ponte (1791-1794).<br />
75<br />
La prima notizia ufficiale di un vice-provinciale in Francia si ha nel 1716, quando<br />
durante il cap<strong>it</strong>olo generale, l’11 maggio venne eletto il padre Biagio Bordelongue a<br />
vice-provinciale per la Guascogna (o Vasconia) e il Bearno (cfr. in ASBR: S 51, f. 25v);<br />
mentre nel cap<strong>it</strong>olo generale del 1722 vengono nominati esplic<strong>it</strong>amente anche i consultori<br />
(cfr. in ASBR: S 54, f. 33r). Più in generale, la prima notizia della nomina di un viceprovinciale<br />
si ha il 19 aprile 1661, quando il padre Melchiorre Gorini sr venne eletto vice-provinciale<br />
di Lombardia (cfr. ACPG I, f. 9r). Nel 1666 troviamo un vice-provinciale<br />
anche in Toscana. Nel 1722 si ebbe la nomina di un vice-provinciale per la Germania: un<br />
ufficio che venne rinnovato fino al 1749, quando la Germania venne eretta in Provincia.<br />
Nel 1725 fu nominato un vice-provinciale anche per l’Etruria. Per quanto riguarda la provincia<br />
piemontese, dopo il padre Guérin, il padre Clemente Presset venne nominato vice-provinciale<br />
il 31 marzo 1719, per l’assenza del provinciale; ma si deve attendere il 1761<br />
per la nomina di un vice-provinciale con le stesse caratteristiche e gli stessi uffici di quello<br />
francese.