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Regazzoni - Storicibarnabiti.it

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[41] Un contributo allo studio della provincia Piemontese-Savoiarda 279<br />

dava l’insegnamento. Di fatto, riguardo a questo, tra i religiosi scelti a<br />

questo scopo erano richiesti tre professori che dovevano insegnare: il primo<br />

l’interpretazione delle Sacre Scr<strong>it</strong>ture, il secondo la geometria e l’ar<strong>it</strong>mentica,<br />

il terzo la filosofia; un quarto avrebbe dovuto ricoprire l’ufficio<br />

di direttore spir<strong>it</strong>uale degli studenti. La lista dei nuovi professori e dei loro<br />

sost<strong>it</strong>uti doveva essere presentata dal provinciale al “magistrato della<br />

Riforma”, il quale avrebbe avuto la possibil<strong>it</strong>à di cambiarli di classe o di<br />

chiedere al provinciale di sost<strong>it</strong>uire, con soggetti r<strong>it</strong>enuti migliori, quelli<br />

di teologia scolastica e dogmatica, di filosofia o di retorica. In ogni caso,<br />

costoro non avrebbero dovuto pretendere alcuna retribuzione. I Barnab<strong>it</strong>i<br />

dovevano poi fornire tre professori e tre supplenti di grammatica, pagati<br />

in ragione di mille lire annue, versando la somma alla “Maison des<br />

Arts”. Qualora il magistrato della Riforma avesse r<strong>it</strong>enuto necessario sost<strong>it</strong>uire<br />

alcuni insegnanti, non avrebbe potuto in ogni caso ricorrere ai<br />

Barnab<strong>it</strong>i, anche se questi avessero mantenuto il numero prescr<strong>it</strong>to e con<br />

quelli avessero soddisfatto agli altri obblighi assunti. Il collegio avrebbe<br />

dovuto continuare a servire per l’avvenire quelle classi e rimettere in uso<br />

l’antica cappella degli scolari o un’altra convenientemente predisposta; e<br />

la manutenzione dello stabile sarebbe stato a carico del padri, salvo quanto<br />

era necessario al buon funzionamento delle classi. Infine, se la Santa<br />

Casa di Thonon avesse voluto ingrandire il collegio, ciò lo avrebbe fatto<br />

a proprie spese, ma la manutenzione successiva sarebbe stata a carico dei<br />

Barnab<strong>it</strong>i 128 .<br />

Il Re di Sardegna, Carlo Emanuele III, alla fine, approvava i termini<br />

della transazione e il 15 ottobre 1766 firmava i relativi ordini per l’opportuna<br />

esecuzione degli articoli ivi contenuti 129 . Lo stesso padre Gerdil,<br />

poi, spiegava in 16 punti, al preposto generale e alla sua consulta, i motivi<br />

dell’approvazione e della firma degli articoli contenuti nel progetto.<br />

I primi nove riguardavano questioni economiche, legate all’obbligo<br />

di pagare lo stipendio a tre professori secolari per le scuole inferiori, per<br />

i quali la somma non era stata mai fissata; e se tale comp<strong>it</strong>o fosse stato assunto<br />

dal Senato di Savoia, lo avrebbe fatto in base alle tariffe allora in<br />

vigore e quindi pari alla somma richiesta negli articoli ai Barnab<strong>it</strong>i. Oltre<br />

a ciò il contenzioso economico poteva cost<strong>it</strong>uire una molestia di non poco<br />

conto, visto che riguardava il periodo dal 1729 al 1766. Inoltre, il lim<strong>it</strong>e<br />

imposto dalla legge di Stato emanata nel 1729 aveva complicato notevolmente<br />

la questione, poiché uno dei principali comp<strong>it</strong>i della Santa<br />

Casa era proprio quello dell’insegnamento e la sottrazione di tale compi-<br />

————<br />

128<br />

Cfr. gli Articles concernants la S.te Maison de Thonon, in G.S. GERDIL, Opere Manoscr<strong>it</strong>te,<br />

vol. XLIII, ff. 119r-120r.<br />

129<br />

Cfr. CARLO EMANUELE III, Lettera al P. Giovanni Pietro Besozzi, preposto generale<br />

dei Barnab<strong>it</strong>i (15 ottobre 1766), in G.S. GERDIL, Opere Manoscr<strong>it</strong>te, vol. XLIII, f.<br />

125r.

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