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Vita, vicino agli dei, e appaiono raramente sulla<br />
terra. Dai rapporti tra dei e mortali invece vennero<br />
generati altri mortali che però possedevano doni<br />
speciali: i taltos (sacerdoti col dono <strong>di</strong> parlare con gli<br />
spiriti e gli dei) e i boszorkany (streghe o stregoni con<br />
poteri magici naturali).<br />
Invi<strong>di</strong>osi dei poteri concessi ai prescelti, alcuni<br />
umani scelsero invece <strong>di</strong> apprendere la via della<br />
magia usando altri meto<strong>di</strong>, in particolare chiedendo<br />
consiglio ai depositari delle conoscenze magiche<br />
secondo le leggende, le creature fatate e la signora<br />
delle ombre, Fela. Questi sono i cosiddetti<br />
garaboncias (i maghi veri e propri, considerati dai<br />
viaskoda inferiori a taltos e boszorkany e <strong>di</strong> dubbia<br />
moralità, dato che non si sa chi gli abbia insegnato i<br />
segreti concessi solo agli dei e ai prescelti). Fela<br />
accolse più che volentieri le preghiere e i giuramenti<br />
<strong>di</strong> fedeltà <strong>di</strong> questi mortali, e coi suoi insegnamenti e<br />
le sue promesse corruppe il loro animo e generò una<br />
sete <strong>di</strong> potere tale da spingerli a guerreggiare tra <strong>di</strong><br />
loro, fino al punto <strong>di</strong> tentare <strong>di</strong> usurpare il legittimo<br />
posto degli dei, arrivando persino a persuadere<br />
alcune tribù <strong>di</strong> giganti, elfi e nani a passare dalla sua<br />
parte e schierarsi contro i loro patroni. Così, mentre<br />
sulla terra i mortali guerreggiavano tra loro, Fela<br />
portò il conflitto sui rami più alti del Világfa<br />
inviando orde <strong>di</strong> demoni insieme ai ribelli a<br />
minacciare il Tulvilág, la <strong>di</strong>mora degli dei, mentre<br />
nei mari Baba e le sue figlie combattevano con Engur<br />
e i suoi <strong>di</strong>scendenti. Isten comprese che la situazione<br />
era grave, e così inviò il suo terzogenito, Hadur il<br />
focoso (fabbro degli dei), a reprimere l’insurrezione<br />
tra i mortali e riportare l’or<strong>di</strong>ne sulla terra, mentre<br />
combatteva a fianco degli altri figli per <strong>di</strong>fendere il<br />
Tulvilág e proteggere le mele d’oro. Hadur <strong>di</strong>venne<br />
così famoso tra i mortali come il Re Guerriero,<br />
radunando intorno a sè elfi, nani e umani fedeli agli<br />
dei per sottomettere i servi del caos. I mortali ribelli,<br />
vedendosi soverchiati, chiesero nuovamente aiuto a<br />
Fela, che inviò parte dei suoi demoni guidati da<br />
Ordog sul campo <strong>di</strong> battaglia. Ordog stesso insegnò<br />
ad alcuni mortali a cedere agli istinti primitivi e<br />
unirsi agli animali per appropriarsi della loro forza,<br />
creando così i guerrieri dalle fattezze bestiali<br />
(umanoi<strong>di</strong>, lupin e rakasta, secondo la leggenda<br />
viaskoda) o capaci <strong>di</strong> evocare la bestia a piacere<br />
(berserk e licantropi). Nel corso del conflitto, i<br />
demoni poi si unirono alle donne mortali<br />
consenzienti (i ribelli) o alle donne catturate dei<br />
nemici (umane così come <strong>di</strong> altre razze) e generarono<br />
altre creature bestiali e mostruose che oggi infestano<br />
il mondo.<br />
La guerra terminò solo quando il possente Turul, <strong>di</strong><br />
ritorno dal suo viaggio cosmico, intervenne nel<br />
conflitto mostrando a tutti i contendenti quale<br />
sarebbe stata la sorte del creato: né Isten né Fela<br />
avrebbero regnato al termine della guerra, poiché il<br />
Világfa e tutti i suoi abitanti sarebbero sprofondati<br />
nell’acqua primor<strong>di</strong>ale annegando del mare <strong>di</strong><br />
sangue dei loro cadaveri. Nessuno sarebbe<br />
sopravvissuto e nessuno avrebbe vinto. Con saggezza<br />
Turul propose una tregua che avrebbe riportato la<br />
pace tra le due fazioni, suggerendo <strong>di</strong> <strong>di</strong>videre il<br />
mondo in tre parti: i mortali sarebbero rimasti<br />
confinati nel mezzo dell’Albero della Vita (il Me<strong>di</strong>o<br />
Mondo o Középs Világ), sulla terra circondata<br />
dall’acqua; gli dei del Bene (Isten, Istenanya e i loro<br />
figli) avrebbero vissuto sulla cima dei rami nell’Alto<br />
Mondo (Tulvilág) e avrebbero ospitato nel loro<br />
para<strong>di</strong>so le anime trapassate dei valorosi; Fela,<br />
Ordog e i demoni avrebbero invece preso possesso<br />
del Basso Mondo (Alvilág), nella tenebra tra le ra<strong>di</strong>ci<br />
dell’Albero, e avrebbero reclamato le anime dei<br />
malvagi e <strong>di</strong> coloro che in vita avessero ceduto agli<br />
istinti bestiali. Tutti gli dei avrebbero avuto modo <strong>di</strong><br />
influenzare le azioni dei mortali per reclamarne le<br />
anime, e il Me<strong>di</strong>o Mondo sarebbe così stato il<br />
terreno <strong>di</strong> scontro tra le due fazioni e allo stesso<br />
tempo la fonte <strong>di</strong> potere per entrambi (dato che le<br />
anime avrebbero arricchito sia l’Alvilág che il<br />
Tulvilág grazie alla loro energia e reso più potenti chi<br />
poteva controllarle). Così terminò la guerra<br />
sanguinosa che aveva rischiato <strong>di</strong> <strong>di</strong>struggere<br />
l’Albero della Vita, ma i mortali sanno che gli dei<br />
agiscono ancora sul loro mondo e li scrutano<br />
costantemente per far pendere l’equilibrio del creato<br />
dalla parte del Bene o del Male. Per questo tutti<br />
hanno un posto nell’or<strong>di</strong>ne delle cose, e secondo la<br />
mistica viaskoda occorre perseguire uno scopo<br />
(buono o malvagio che sia) con passione e senza<br />
tentennamenti, per non rischiare <strong>di</strong> rimanere<br />
confinati nel Me<strong>di</strong>o Mondo come i lideric (fantasmi),<br />
anime in pena <strong>di</strong> coloro che non sono stati nè<br />
sufficientemente valorosi per andare in para<strong>di</strong>so nè<br />
abbastanza abietti da meritare il mondo <strong>di</strong> tenebra (o<br />
che sono semplicemente vittime <strong>di</strong> una male<strong>di</strong>zione),<br />
e che continuano a girovagare nel Me<strong>di</strong>o Mondo in<br />
cerca <strong>di</strong> vendetta o <strong>di</strong> redenzione.<br />
Turul stesso poi, per precauzione, creò un nuovo<br />
regno oltre il firmamento e i rami del Világfa, il<br />
Mondo degli Spiriti, un luogo speculare all’Albero<br />
della Vita ma abitato solo da spiriti della natura<br />
(animali e vegetali) dotati <strong>di</strong> intelligenza, in cui i<br />
mortali avrebbero potuto sopravvivere se un’altra<br />
guerra fosse scoppiata nel Világfa. Turul insegnò poi<br />
ad alcuni mortali illuminati come entrare in contatto<br />
tra i due mon<strong>di</strong>, e così gli sciamani e i taltos<br />
<strong>di</strong>vennero gli oracoli <strong>di</strong> Turul e degli spiriti tra i<br />
viaskoda. Col tempo poi, gli spiriti scoprirono che i<br />
rami del Világfa creavano gran<strong>di</strong> buchi nel loro<br />
mondo, e i più avventurosi finirono col seguirli fino<br />
ad esplorare il mondo dei mortali e degli dei. Alcuni<br />
<strong>di</strong> loro, entrati in contatto con Fela e Ordog, vennero<br />
corrotti e <strong>di</strong>vennero spiriti maligni, ma la maggior<br />
parte rimase a vivere nel Me<strong>di</strong>o Mondo<br />
proteggendone gli animali e le piante, e alcuni<br />
scelsero <strong>di</strong> restare nell’Alvilág insieme alle tunders.<br />
3. Per i viaskoda, oltre alla venerazione delle singole<br />
<strong>di</strong>vinità è molto importante anche il culto degli<br />
antenati, in particolare <strong>di</strong> quelle figure giu<strong>di</strong>cate<br />
eroiche o determinanti nella storia della famiglia a<br />
cui appartengono. Gli antenati sono spiriti<br />
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