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impazzire i cavernicoli erano i vermi del profondo<br />
mandati da Thanatos. Nel 5000 PI il Consiglio del<br />
Mondo Cavo lanciò l’Incantesimo <strong>di</strong> Preservazione<br />
che salvaguardò la civiltà dei cavernicoli e ridusse in<br />
stato comatoso tutti i vermi del profondo. Da quel<br />
momento i cavernicoli riuscirono a ristabilire la pace<br />
tra le tribù e a <strong>di</strong>ffondersi nella grande pianura che<br />
confina con le terre degli Hutaaka a ovest, dei<br />
Kogolor a nord e dei Nithiani a sud.<br />
2. I cavernicoli sono tutti seguaci del grande Ka—gar,<br />
protettore della vita, <strong>di</strong>spensatore del fuoco e<br />
dell’abilità manifatturiera che permette <strong>di</strong> creare<br />
oggetti con cui migliorare la vita. Alcune tribù più<br />
aggressive tuttavia, seguono in segreto i precetti <strong>di</strong><br />
Tha—to, signore della morte e della <strong>di</strong>struzione,<br />
piegati alla sua volontà a causa dell’influenza debole<br />
ma ancora presente dei suoi chierici e dei messaggi<br />
che alcuni vermi del profondo inviano in sogno a<br />
quei cavernicoli che vivono vicino alle loro tombe.<br />
Elfi dell’Oscura Sapienza<br />
(Blacklore)<br />
Con Elfi dell’Oscura Sapienza si in<strong>di</strong>cano tutti gli<br />
anonimi clan che vivono in un’isolata valle nel sud del<br />
Mondo Cavo e non venerano alcuna <strong>di</strong>vinità (sono<br />
agnostici), preferendo affidarsi alla scienza e alla<br />
tecnologia per risolvere i loro problemi fisici e<br />
spirituali. Essi infatti sono gli ultimi <strong>di</strong>scendenti degli<br />
elfi grunlandesi che si rifiutarono <strong>di</strong> seguire la Via della<br />
Foresta pre<strong>di</strong>cata da Ilsundal e rimasero fedeli alla<br />
scienza blackmooriana, finendo col soccombere<br />
gradualmente quando i manufatti tecnologici cessarono<br />
<strong>di</strong> funzionare. In un eccesso <strong>di</strong> magnanimità, nel 2410<br />
PI Ka pensò <strong>di</strong> preservare questa cultura trasferendola<br />
nelle fredde terre del polo sud interno al Mondo Cavo,<br />
in una valle nascosta tra le montagne, e <strong>di</strong> isolarli<br />
creando una barriera magica che garantisse il<br />
funzionamento dei loro congegni tecnologici solo ed<br />
esclusivamente all’interno della loro valle (benché la<br />
componente meccanica fosse in questo caso azionata<br />
dalla magia, ad insaputa degli elfi). In tal modo, si<br />
assicurò che la civiltà elfica grunlandese continuasse ad<br />
esistere, e nello stesso tempo che la tecnologia<br />
blackmooriana potesse costituire una minaccia o<br />
<strong>di</strong>ffondersi nel resto del mondo, dato che una volta<br />
portata fuori dalla barriera magica qualsiasi congegno<br />
cessa <strong>di</strong> funzionare. Oggigiorno gli Elfi dell’Oscura<br />
Sapienza (popolo molto pacifico e poco portato per lo<br />
scontro fisico) lasciano che siano gli automi da loro<br />
creati a far funzionare tutte le macchine e a svolgere i<br />
lavori più noiosi o pesanti, mentre loro si <strong>di</strong>lettano<br />
occupandosi <strong>di</strong> arte, filosofia e cultura, secondo gusti<br />
piuttosto bizzarri e molto peculiari.<br />
Elfi del Popolo Mite (Truedyl)<br />
La storia dei Truedyl inizia con la spe<strong>di</strong>zione <strong>di</strong><br />
Ilsundal verso il Brun. Il clan Truedyl decise <strong>di</strong><br />
fermarsi e colonizzare le Terre Alte <strong>di</strong> Glantri, e qui<br />
visse in pace coi vicini clan elfici fino alla <strong>di</strong>sastrosa<br />
esplosione nucleare che nel 1700 PI sconvolse la zona<br />
e costrinse gli elfi a fuggire sottoterra per sopravvivere<br />
alle ra<strong>di</strong>azioni. I Truedyl si separarono così dal resto<br />
degli elfi, e iniziarono un lungo viaggio sotterraneo<br />
fatto <strong>di</strong> stenti e <strong>di</strong> pericoli alla ricerca <strong>di</strong> un luogo in cui<br />
rivedere la luce del sole. Durante questi infausti anni, i<br />
capi clan più forti e saggi perirono, molti dei loro<br />
giovani vennero <strong>di</strong>vorati dalle bestie del sottosuolo, e il<br />
crudele Thanatos si fece strada nei loro sogni,<br />
convincendoli che erano stati puniti per le azioni<br />
commesse in superficie e per aver cercato conoscenze<br />
proibite e pericolose. Quando finalmente anni più<br />
tar<strong>di</strong> riemersero nelle foreste settentrionali delle attuali<br />
Cinque Contee, a quel tempo completamente<br />
<strong>di</strong>sabitate, i Truedyl erano un popolo dallo spirito<br />
spezzato e morente. Essi vedevano la bellezza della<br />
natura intorno a sé, ma non riuscivano più a gioirne,<br />
carichi com’erano del senso <strong>di</strong> colpa e <strong>di</strong> <strong>di</strong>sperazione<br />
per la trage<strong>di</strong>a causata dalla loro razza. Così <strong>di</strong>vennero<br />
sempre più apatici e iniziarono a seguire una filosofia<br />
<strong>di</strong> pacifismo estremo, chiamata la Via dell’Immobilità.<br />
Secondo questa filosofia, ogni elfo avrebbe dovuto agire<br />
il meno possibile, limitandosi a fare ciò che era<br />
necessario per sopravvivere quoti<strong>di</strong>anamente<br />
rimanendo in pace con le altre creature viventi e senza<br />
fare progetti per il futuro. Il resto del tempo occorreva<br />
passarlo riflettendo sui propri errori, sulla propria vita<br />
e sui mo<strong>di</strong> per correggere gli sbagli fatti nel passato, in<br />
modo da trovare la saggezza necessaria per ottenere il<br />
perdono degli Immortali. I Truedyl vissero in questo<br />
modo mite e modesto per secoli, e anche quando gli<br />
hin arrivarono nella regione intorno al 1300 PI e<br />
incontrarono questi pacifici elfi (che<br />
soprannominarono il Popolo Mite), la loro filosofia <strong>di</strong><br />
vita non mutò. Nel 1000 PI, quando gli umanoi<strong>di</strong><br />
invasero in massa le Cinque Contee, il pacifismo e la<br />
remissività estrema dei Truedyl finì col metterli a<br />
rischio <strong>di</strong> estinzione, e così fu Ilsundal, accortosi della<br />
loro situazione, a trasferirli nel Mondo Cavo, in una<br />
foresta inesplorata tra le terre dei Neathar. Qui<br />
l’incantesimo <strong>di</strong> Preservazione ha impe<strong>di</strong>to un<br />
mutamento nella natura dei Truedyl, che hanno<br />
continuato per secoli a non curarsi della vita e a<br />
scacciare emozioni e pulsioni, cercando <strong>di</strong> trovare<br />
rifugio nella me<strong>di</strong>tazione e nello stato <strong>di</strong> semi—<br />
incoscienza dato artificialmente dal consumo <strong>di</strong><br />
somnastis (una pianta con effetti <strong>di</strong> <strong>di</strong>pendenza). Tra i<br />
Truedyl non esistono guerrieri, e quei pochi che hanno<br />
cognizioni <strong>di</strong> magia devono essere costantemente spinti<br />
dagli immortali a non <strong>di</strong>menticarle e ad insegnarle ai<br />
loro sempre meno numerosi <strong>di</strong>scendenti, per non<br />
perdere l’ere<strong>di</strong>tà ancestrale che li contrad<strong>di</strong>stingue.<br />
Gli immortali più pacifisti (Alphatia, Koryis,<br />
Ilsundal, Lornasen e il Plasmatore) hanno preso sotto<br />
la propria ala protettiva il Popolo Mite, anche se questi<br />
ultimi non manifestano grande attenzione per la<br />
religione, limitandosi a riconoscere la presenza degli<br />
immortali e a chiedere costantemente perdono per gli<br />
sbagli del passato. Grazie al loro intervento, il bosco<br />
del Popolo Mite è <strong>di</strong>ventato una riserva raramente<br />
visitata dai neathar, i quali, a causa delle strane rune<br />
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