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a che non saranno abbastanza pure da poter<br />
contemplare il creato insieme al Principe del Sole.<br />
Aksyri appare solo in sogno o nel breve momento in<br />
cui la fiamma della vita sta per spegnersi in un<br />
moribondo, ma non si è mai incarnato in questa terra.<br />
La leggenda narra che solo se il mondo venisse<br />
<strong>di</strong>strutto Aksyri apparirebbe per reincarnare <strong>Mystara</strong><br />
insieme a tutti i suoi abitanti. Questa leggenda ormai è<br />
storia vera per il popolo <strong>di</strong> Shahjapur, dal momento in<br />
cui si è risvegliato sotto il sole rosso del Mondo Cavo,<br />
poiché essi sono la testimonianza vivente dell’operato e<br />
della salvezza portata dal Principe del Sole.<br />
Mentre tutti gli aspetti <strong>di</strong> Ixion sono legati alla vita e<br />
alla rinascita, Kala (Hel) incarna la morte e il caos per i<br />
samdu, ed è la <strong>di</strong>vinità contrapposta al Principe del<br />
Sole. Essa si occupa <strong>di</strong> raccogliere le anime dei morti e<br />
<strong>di</strong> reincarnarle, ma al contrario <strong>di</strong> Aksyri, lo fa al solo<br />
scopo <strong>di</strong> aumentare il caos nell’universo. Kala si<br />
preoccupa <strong>di</strong> trovare le creature più malvagie e alla loro<br />
morte ne cattura l’anima e la reincarna in neonati che<br />
potranno crescere in posizioni <strong>di</strong> potere (governanti o<br />
sacerdoti), sovvertendo così l’or<strong>di</strong>ne naturale delle cose<br />
(avanzandoli nella scala sociale anziché retrocederli per<br />
le gravi mancanze <strong>di</strong> cui si sono macchiati) per portare<br />
caos, dolore e sofferenza ovunque.<br />
Kala viene venerata sotto molte forme, in base alle<br />
incarnazioni a lei attribuite relative a personaggi<br />
eccezionalmente malvagi delle leggende sindhi. Molti<br />
<strong>di</strong> coloro che la venerano lo fanno poiché sperano che<br />
in questo modo ella risparmierà loro e le loro famiglie.<br />
Altri invece abbracciano totalmente la sua filosofia e<br />
cercano <strong>di</strong> seminare o<strong>di</strong>o e <strong>di</strong>struzione nel mondo,<br />
nella speranza <strong>di</strong> venire poi ricompensati con posizioni<br />
<strong>di</strong> comando una volta reincarnati. Nel Sind la setta dei<br />
Buraiya (un culto <strong>di</strong> spietati assassini e ladri) opera da<br />
secoli al suo servizio, nonostante gli sforzi compiuti<br />
negli anni da <strong>di</strong>versi Rajadhiraja per scovarli e<br />
annientarli.<br />
Ministri e organizzazione del culto<br />
Il culto del samdu viene tramandato dalla casta dei<br />
capi spirituali, che sono onorati e rispettati da tutti i<br />
fedeli come veri e propri santi. I membri della casta<br />
sacerdotale agiscono da interme<strong>di</strong>ari tra i fedeli e gli<br />
immortali, latori degli insegnamenti e degli<br />
avvertimenti delle <strong>di</strong>vinità ai mortali. Quando un fedele<br />
vuole chiedere un favore agli immortali, porta la sua<br />
petizione ad un sacerdote, il quale consiglia a quale<br />
incarnazione delle <strong>di</strong>vinità chiedere aiuto e quale sia il<br />
modo migliore per farlo. Il fedele poi può scegliere se<br />
celebrare da solo la cerimonia per ingraziarsi la <strong>di</strong>vinità<br />
o donare qualcosa al monaco e lasciare che sia lui ad<br />
occuparsi <strong>di</strong> tutto; naturalmente la maggior parte dei<br />
fedeli lascia queste incombenze nelle mani dei<br />
sacerdoti, visto che sono loro i più esperti nel capire<br />
quali meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> venerazione devono essere impiegati<br />
per ottenere il favore degli dei.<br />
Non esiste una vera e propria organizzazione<br />
gerarchica tra i samdu, ma tutti riconoscono l’autorità<br />
del Purohita, il capo spirituale supremo, che è sempre<br />
il sacerdote più anziano (e quin<strong>di</strong> si suppone il più<br />
saggio) ancora in vita all’interno del regno. Egli non ha<br />
alcun compito istituzionale riconosciuto, la sua è una<br />
carica puramente spirituale e onorifica. Tutti i samdu<br />
gli tributano grande rispetto e la sua parola viene<br />
sempre ascoltata con attenzione, anche se in definitiva<br />
non ha valore <strong>di</strong> legge (così come non lo ha la parola <strong>di</strong><br />
qualsiasi altro sacerdote, a meno che non appartenga<br />
alla casta governante). Tuttavia molto frequentemente i<br />
fedeli si ritrovano a seguire le in<strong>di</strong>cazioni dei sacerdoti<br />
con più de<strong>di</strong>zione rispetto alla condotta imposta dalle<br />
leggi del paese.<br />
I sacerdoti inoltre hanno il compito rituale <strong>di</strong><br />
bene<strong>di</strong>re i campi per il raccolto, purificare le acque <strong>di</strong><br />
irrigazione, celebrare le feste principali e consigliare i<br />
fedeli per fare in modo che possano purificare la<br />
propria anima ed essere ricompensati nella nuova<br />
incarnazione (per questo molti sacerdoti agiscono in<br />
qualità <strong>di</strong> consigliere particolare dei governanti più<br />
importanti). Proprio a causa del loro ruolo <strong>di</strong> guida<br />
spirituale dei fedeli, i membri della casta sacerdotale<br />
sono gli unici che possono facilmente avere contatti<br />
con membri <strong>di</strong> tutte le caste in cui è <strong>di</strong>viso il popolo,<br />
infrangendo persino il tabù <strong>di</strong> non <strong>di</strong>videre il pane con<br />
membri <strong>di</strong> caste <strong>di</strong>verse dalla propria, anche se<br />
successivamente devono purificarsi con abluzioni e<br />
preghiere rituali.<br />
Non tutti i membri della casta sacerdotale sono<br />
comunque incantatori <strong>di</strong>vini: la maggioranza (70%)<br />
sono chierici, ma esistono anche <strong>di</strong>versi monaci (circa<br />
il 10%) e drui<strong>di</strong> (5%), la maggior parte dei quali vive<br />
come asceti noma<strong>di</strong>, vagando da un luogo all’altro e<br />
offrendo i propri servizi al popolo in cambio <strong>di</strong> cibo. I<br />
restanti in<strong>di</strong>vidui (15% circa) svolgono il ruolo <strong>di</strong> saggi<br />
e insegnanti (PNG specializzati secondo D&D<br />
Classico, Esperti secondo le regole <strong>di</strong> D&D Terza<br />
E<strong>di</strong>zione). Tra i chierici, si possono riscontrare sia i<br />
politeisti (maggioranza) che i filosofi che gli specialisti,<br />
devoti in particolare ad un’incarnazione pur onorando<br />
l’intero pantheon samdu.<br />
I sacerdoti vestono con un dhoti (tipico indumento<br />
maschile sindhi), ovvero una lunga tunica <strong>di</strong> cotone (i<br />
più ricchi) o lino (i più poveri o gli asceti) chiaro<br />
avvolta intorno alla vita e alle caviglie in modo da<br />
sembrare un paio <strong>di</strong> pantaloni rigonfi alle estremità, e<br />
una camiciola leggera a maniche corte dello stesso<br />
colore nei perio<strong>di</strong> cal<strong>di</strong>, aggiungendo una mantella <strong>di</strong><br />
pelliccia <strong>di</strong> cammello durante i perio<strong>di</strong> più fred<strong>di</strong>.<br />
Inoltre essi si contrad<strong>di</strong>stinguono per il copricapo che<br />
indossano sempre, un turbante bianco, e alcuni<br />
portano una collana (più ricco è il sacerdote e più<br />
prezioso sarà il materiale con cui è fatta) con inciso il<br />
simbolo sacro dell’incarnazione immortale venerata<br />
(nel caso dei chierici specialisti).<br />
Infine, a causa della dottrina particolare circa la<br />
reincarnazione, i sacerdoti utilizzano con molta<br />
attenzione gli incantesimi che riportano in vita i morti.<br />
Infatti, anche se non sono proibiti dalla loro religione,<br />
essi raramente risorgono una persona giu<strong>di</strong>cata retta,<br />
poiché così facendo potrebbero privarla della<br />
possibilità <strong>di</strong> essere reincarnata in una forma migliore e<br />
più elevata (un appartenente a una casta superiore o<br />
persino l’incarnazione mortale <strong>di</strong> una <strong>di</strong>vinità). D’altro<br />
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