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Atti del Corso - Biblioteca Medica

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Metalli e altri elementi nelle acqueMetalli ed altri elementi di natura non metallica (arsenico, selenio) possono esserepresenti nelle acque naturali in concentrazioni, normalmente molto basse, e in forme diverse.FerroSono le condizioni riducenti <strong>del</strong> sistema, come frequentemente si riscontrano in acquesotterranee, che possono determinare mobilizzazioni di concentrazioni elevate di questometallo nella forma <strong>del</strong>lo ione Fe +2 .Le acque che contengono elevate concentrazioni di ioni Fe+2 (talvolta fino a 5000μg/L), una volta ossigenate a contatto con l’aria, tendono a dar luogo ad intorbidamenti per laformazione di un precipitato di idrossido ferrico.Nelle acque il ferro, già con valori di concentrazione di 250 – 300 μg/L, creainconvenienti per la formazione di incrostazioni di idrossidi e carbonati e per il saporemetallico che impartisce all’acqua. Concentrazioni elevate di ferro in soluzione possonodeterminare poi sviluppo di ferrobatteri con problemi di corrosione <strong>del</strong>le tubazioni.Il ruolo e l’importanza <strong>del</strong> ferro nell’organismo umano è noto: esso è il costituente<strong>del</strong>l’emoglobina e come tale ricopre una funzione essenziale.ManganeseIl manganese contenuto nelle acque sotterranee deriva frequentemente dallasolubilizzazione <strong>del</strong> carbonato di manganese, MnCO3, presente con una certa abbondanza neipaleosuoli. Spesso accompagna i minerali di ferro avendo un comportamento simile. Ilmanganese è presente nelle acque spesso come ione Mn+2, specie chimica piuttosto solubile.Generalmente, quando è presente in concentrazioni superiori a 50 μg/L e viene a contatto conl’aria, si ha l’ossidazione e la precipitazione come idrato Mn(OH)4, che provoca gli stessiinconvenienti <strong>del</strong> ferro: intorbidamento <strong>del</strong>l’acqua, sapori sgradevoli, torbidità e depositi nelletubazioni.Per l’organismo umano il manganese è un costituente di alcuni enzimi e come talerisulta essenziale.ArsenicoL’arsenico costituisce un contaminante <strong>del</strong>le acque diffuso in numerose aree <strong>del</strong>laTerra e la sua presenza è normalmente imputabile a rilasci di origine naturale.Numerosi sono i territori dove si rileva arsenico nelle acque in concentrazioni elevate.Particolarmente grave è la situazione nel West Bengala (India), dove una popolazione di 1,5milioni di persone è interessata dall’uso di acque contaminate da arsenico, con concentrazionimedie intorno a 200 μg/L. In Italia valori di arsenico, a volte anche superiori a 10 μg/L(l’attuale concentrazione massima ammessa dal D.Lgs 31/2001) sono riscontrati ad esempionelle acque sotterranee in alcune aree <strong>del</strong>l’Emilia, in acque di pozzo di alcuni comuni <strong>del</strong>laprovincia di Mantova e in alcuni comuni <strong>del</strong> Veneto, ma anche in acque di sorgente di acqueminerali o in laghi <strong>del</strong> Lazio settentrionale e nelle acque sotterranee dei Campi Flegrei(Napoli). Dalla maggior parte di queste indagini emerge che la presenza <strong>del</strong>l’arsenico è legataa processi naturali di cessione dei minerali (spesso arsenopiriti) presenti negli acquiferi.L’Impiego <strong>del</strong>le Acque Minerali nella Dietoterapia degli Stati Fisiologici e Patologici 12

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