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Atti del Corso - Biblioteca Medica

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comunque, di indurre un incremento <strong>del</strong> volume plasmatico anche nei soggetti allenati che giàpresentano ipervolemia. Dalle 24 alle 48 ore che seguono una maratona, è stato osservato unaumento <strong>del</strong> volume plasmatico che varia da 10% al 25%. Gli stessi effetti sono stati osservatidurante il recupero di prove ancora più pesanti, come le gare podistiche di 24 ore ininterrotte(aumento <strong>del</strong> 24%). Il ritorno alla situazione di iniziale richiede almeno 3 giorni di recupero(riposo). Quando una serie di prove prolungate viene ripetuta con brevi intervalli di riposodurante un periodo di alcuni giorni, inoltre, (corse ciclistiche a tappe, ecc.), l'accumulo diacqua nel settore plasmatico è progressivo ed incrementale e può raggiungere il 33% al quintogiorno di una prova di ultra-endurance di 7 giorni, per arrivare sino a più <strong>del</strong> 39% al terminedi una gara di triathlon di 72 ore ininterrotte. In queste condizioni è necessaria una settimanadi riposo per ritornare allo stato iniziale. Si osserva una iperidratazione globale che interessasia il distretto intracellulare (+ 8%) che quello extracellulare (+ 14%) .I meccanismi responsabili di questo fenomeno sono molteplici:• al livello extracellulare: probabilmente si realizza un aumento <strong>del</strong>la massa proteicacircolante che induce un aumento <strong>del</strong>la pressione oncotica e secondariamente unaritenzione di acqua e di elettroliti; inoltre si assiste all’attivazione <strong>del</strong> sistema ormonalerenina – angiotensina – aldosterone su stimolo <strong>del</strong> sistema catecolaminergico conconseguente riassorbimento renale di sodio, quindi acqua. L’aumento <strong>del</strong> sodio a livellointerstiziale potrebbe essere la causa anche <strong>del</strong>l’aumento di quest’ultimo a scapito <strong>del</strong>distretto intracellulare;• a livello intracellulare: i meccanismi restano ancora a precisare.Queste caratteristiche rendono ragione <strong>del</strong> fatto che l’atleta risulti esseremaggiormente esposto al rischio di disidratazione, anche in virtù <strong>del</strong> fatto che la contrazionemuscolare genera calore che va dissipato velocemente utilizzando i vari meccanismitermoregolatori <strong>del</strong>l’organismo. Il meccanismo più importante è la sudorazione, sistema cheva velocemente ad impoverire il distretto extracellulare che come abbiamo visto risulta essereespanso nell’atleta, ma a discapito <strong>del</strong> distretto intracellulare.La sudorazione, provoca anche deplezione di sali minerali, in particolare Na e K.Dobbiamo, infatti, concentrarci sul concetto di idratazione "ottimale" , ossia mantenereun adeguato volume di liquidi, ma anche una adeguata concentrazione di ioni. Ladisidratazione espone a calo <strong>del</strong>la performance, ma una eccessiva iperidratzione , in particolarmodo ipotonica, espone al rischio <strong>del</strong>l’iponatremia, sia relaitiva che globale) con altrettantoalti rischi per la salute (encefalopatia iponatriemica). Quindi un’idratazione adeguata, chepotremmo definire prudentemente lieve iperidratazione:• provoca l'aumento <strong>del</strong> volume plasmatico si accompagna al miglioramento <strong>del</strong>le funzionicardiovascolari sia a riposo sia durante l'esercizio, ma anche al miglioramento <strong>del</strong>lafunzione termoregolatrice, migliore perfusione dei ghiandole sudoripare con miglioredissipazione termica;• migliora la per fusione e le risposte metaboliche a livello muscolare.Per realizzare questa situazione di (iper)idratazione "ottimizzata" è consigliabile:• bere sufficientemente per permettere questo stato di iperidratazione fisiologica ecompensare le perdite. Le perdite idriche andrebbero quantificate nel miglio modopossibile, gia pesare lìatleta prima e dopo la competizione o l’allenamento può risultareL’Impiego <strong>del</strong>le Acque Minerali nella Dietoterapia degli Stati Fisiologici e Patologici 72

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