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Atti del Corso - Biblioteca Medica

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L’ACQUA IN GRAVIDANZA E NELL’ALLATTAMENTOGiovanni Battista La Sala, Francesca Iannotti, Maria Teresa VillaniU.O. di Ostetricia e Ginecologia - Arcispedale Santa Maria Nuova - Reggio EmiliaL’organismo <strong>del</strong>la donna in gravidanza e allattamento è interessato da una variazione<strong>del</strong> metabolismo basale, dei parametri endocrino-metabolici e <strong>del</strong>le funzioni digestive.Fin dall’inizio <strong>del</strong>la gestazione il fabbisogno fisiologico di minerali e vitamineaumenta rispetto alla norma.In gravidanza e allattamento è pertanto utile raccomandare la somministrazione di duelitri d’acqua al giorno con composizione controllata, nota e batteriologicamente pura, cherisulti classificata, in base al suo residuo fisso, come “acqua a media mineralizzazione” (acquacon residuo fisso inferiore a 200 mg/l).La concentrazione di nitrati rappresenta l’indice di purezza di un’acqua: bassicontenuti di nitrati connotano acque particolarmente pure. I limiti per le acque mineralisecondo l’Organizzazione Mondiale <strong>del</strong>la Sanità sono di 45 mg/l, 10 mg/l per quelle destinateall’infanzia, gravidanza e allattamento.Tra le acque minerali, in gravidanza e allattamento sono da preferirsi le acque definitecalciche e a basso contenuto di sodio.Il calcio, infatti, è particolarmente importante per lo sviluppo scheletrico <strong>del</strong> bambino.Il basso contenuto di sodio aiuta ad evitare la ritenzione idrica e la sensazione di gonfiore epesantezza frequenti in gravidanza e durante l’allattamento.Il nascituro soddisfa il proprio fabbisogno grazie al calcio contenuto nello scheletromaterno, per cui una carenza di questo minerale diventa dannosa non tanto per lo sviluppo <strong>del</strong>bambino quanto per la madre.Nel corso <strong>del</strong>la gravidanza l’apporto necessario di calcio potrebbe essere fornitomediante il consumo di prodotti lattiero-caseari, ma la frequente comparsa diipercolesterolemia e la necessità di evitare il sovrappeso determinano l’esigenza diun’alimentazione ipocalorica e povera di grassi.In queste situazioni le acque minerali naturali ricche di calcio, in particolare lecarbonato-calciche ricche di calcio altamente assimilabile, possono rappresentare unavalidissima alternativa.Studi recenti hanno dimostrato che la biodisponibilità <strong>del</strong> calcio <strong>del</strong>le acque mineralinaturali è sovrapponibile a quella <strong>del</strong> latte.Un’altra acqua consigliabile, in alternativa alla calcica, è quella ferruginosa, con cuifronteggiare l’aumentato fabbisogno di questo elemento.Se durante la gravidanza le riserve di ferro sono basse, la richiesta supplementare diferro, dovuta alla rapida crescita <strong>del</strong> bambino durante gli ultimi sei mesi di gestazione,potrebbe determinare uno stato di carenza potenzialmente in grado di rallentare la crescitacerebrale <strong>del</strong> bambino.L’Impiego <strong>del</strong>le Acque Minerali nella Dietoterapia degli Stati Fisiologici e Patologici 70

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