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Scarica l'edizione di Novembre / Dicembre - Fondazione Biblioteca ...

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novembre / <strong>di</strong>cembre 2011 – la <strong>Biblioteca</strong> <strong>di</strong> via Senato Milano 13conda Scolastica, le menti più sottili e volpine dellaChiesa moderna e contemporanea, tolto lo scintillìodella prosa <strong>di</strong> Bruno, capirono che egli non giungeva aconcezioni panteiste, ma da esse era partito; quel sensomistico del tutto, poi, rendeva ai loro occhi superfua - senon ad<strong>di</strong>rittura contrad<strong>di</strong>toria - l’ammissione <strong>di</strong> quell’Unosoprannaturale che induceva sospetto. Vedevanodue ottimi, due massimi, due infniti e questa soluzionecontrad<strong>di</strong>ceva con le deduzioni lineari <strong>di</strong> Tommasod’Aquino e dei suoi chiosatori cinquecenteschi, aristoteliciferratissimi a cui non sfuggivano i dettagli. Bruno,in altri termini, era finito in territorio sospetto e perquesto corsero ai ripari, attraverso i mezzi dell'epoca.Eppure, quando si rileggono le pagine degli eroicifurori, ci si rende conto che tutte quelle intuizioni feconderannoper secoli la filosofa, sino a lasciare profondatraccia nell’idealismo tedesco e, <strong>di</strong> riflesso, nellaspeculazione moderna e contemporanea. Ma, d’altraparte, le pagine <strong>di</strong> Bruno affondano le ra<strong>di</strong>ci nei secoli.Chi volesse elencare le fonti, le contaminazioni o isemplici suggerimenti si troverebbe a stilare un elencoinfnito che parte da una magistrale me<strong>di</strong>tazione sui testidella tra<strong>di</strong>zione platonico-aristotelica per giungere aMarsilio Ficino, alla nuova filosofia della natura del Rinascimento,senza <strong>di</strong>menticare i Padri della Chiesa o un gigantecome Averroè, che Bruno conosceva meglio <strong>di</strong> altri.Insomma, un viaggio furioso scritto con entusiasmo,una scoperta inquietante, un beneficio d’amoreche si <strong>di</strong>svela. Ma anche un Dio <strong>di</strong>verso, più umano emeno teologico, un Uno che si vede, si tocca, si penetrain ogni cosa. E tutto questo accade dopo una corsa irrefrenabile,«perché la mente aspira al splendor <strong>di</strong>vino» eper raggiungerlo «fugge il consorzio de la turba».Di più : si <strong>di</strong>rebbe quasi che l’intuizione <strong>di</strong> Brunoesista da qualche parte dell’universo, che lui l’abbia conosciuta<strong>di</strong>rettamente. Altrimenti sarebbe stato <strong>di</strong>fcileleggere queste parole, che egli ha scritto con naturalezza,o forse con estrema confidenza: « Conversa conquelli gli quali o lui possa far megliori, o da gli quali luipossa esser fatto megliore, per splendor che possa donara quelli, o da quelli possa ricever lui».Parole che ne evocano altre, ma che inducono noi,lettori <strong>di</strong> quasi mezzo millennio più in là, a vedere il filosofofuori dagli schemi del tempo, lontano dalla realtàche lo circondava. Come molti altri aveva scopertoqualcosa in cui rifugiarsi e dove aveva trovato pace. Lìaveva ripensato i gran<strong>di</strong> riferimenti, lì aveva capito chec’è un amore sublime e possibile.In realtà, possiamo <strong>di</strong>rlo senza infingimenti, erasemplicemente finito sull’isola <strong>di</strong> Utopia, luogo chePlatone aveva descritto con parole esemplari nel finaledel libro nono della Repubblica: vi è un modello fissatonei cieli per chiunque voglia vederlo e, avendolo visto,conformarvisi; ma che esso esista o no - avvertiva ilsommo greco - è cosa priva <strong>di</strong> importanza, poiché quelloè il solo stato della politica <strong>di</strong> cui possiamo considerarciparte.Bruno, se volessimo giu<strong>di</strong>carlo con questa ottica,si è rifugiato in una <strong>di</strong>mensione ideale: quella che noicerchiamo <strong>di</strong> testimoniare con questa collana da oltredue decenni. Nel nostro percorso non poteva mancareil furore del flosofo <strong>di</strong> Nola, né la sua ricerca <strong>di</strong> amore.Certo, nemmeno quel Dio che abbiamo cercato <strong>di</strong> riassumerenelle rivoluzionarie <strong>di</strong>mensioni che Bruno haevocato pensandolo. Voi lo troverete in queste pagine:è <strong>di</strong>verso dal motore immobile degli Scolastici, anzisfugge ai teologi per rifugiarsi nelle cose, in ogni particellache un giorno Lui stesso ha deciso <strong>di</strong> creare.

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