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74 la Biblioteca di via Senato Milano – novembre / dicembre 2011Da sinistra: Suonatore ambulante di Zannini. Illustrazione riprodotta a tutta pagina sul numero 11 anno II di «Lacerba», 1giugno 1914. La rivista contribuì grandemente alla diffusione del movimento futurista; riproduzione a tutta pagina di Piani elinee di una donna che si pettina (dal vero) di Ardengo Soffici apparso sul numero 21 dell’anno I del 1 novembre 1913 pag. 7che avevano lottato con la penna siarruolarono per battersi con le armi.Il 22 maggio 1915 uscì l’ultimonumero della rivista con un articolodi Papini intitolato Abbiamo vinto!:«Non abbandoniamo perciò la nostraopera. La riprenderemo connuove forze, senza nulla rinnegare emolto, speriamo, aggiungendo.Questo non è un addio, ma unapausa e una sosta. Non rinunciamo auna sillaba, a una idea – all’arte nostra,a quello che v’è di più profondoin noi, anche più profondo della nostraqualità di cittadini italiani. Atutti gli amici conosciuti e sconosciutiche fino a qui ci seguirono edaiutarono diamo appuntamento qui,nello stesso posto, il giorno dopo lapace. Oggi, giorno di preparazione edi pericolo, ognuno si reca al suo postodi combattimento». 7Lacerba fu un ottimo testimoneper comprendere lo spirito degli intellettualiitaliani nella difficile situazionenazionale agli inizi Novecento,ma la sua attività si conclusedopo pochi anni di pubblicazione,infatti, nonostante le promesse diPapini, la rivista non riaprì più. 8NOTE1GIOVANNI PAPINI, Introibo, in «Lacerba», Firenze,Vallecchi, Anno I, n.1, 1 gennaio 1913.2G. PAPINI, Il cerchio si chiude, in «Lacerba»,Firenze, Vallecchi, 15 febbraio 1914.3Ibidem.4G. PAPINI, Freghiamoci della politica, in«Lacerba», Firenze, Vallecchi, Anno I, n. 20.5In Italia erano sorti Comitati unitari controle Compagnie di disciplina, luoghi adibiti allareclusione di giovani di leva sospetti di tendenzesovversive. In seguito a due casi di seviziediventati famosi nell’opinione pubblica, i Comitatiindetti per chiedere lo scioglimento delleCompagnie trovarono l’occasione per avviarescontri diretti. Ancona lanciò la rivolta, poi seguironoTorino, Parma, Milano, Bari, Napoli eFabriano. Ci furono molti morti e feriti gravitanto che i giorni tra il 7 e il 14 giugno 1914 furonoricordati come la “settimana rossa”.6In «Lacerba», Firenze, Vallecchi, Anno II, n.16, 15 agosto 1914.7G. PAPINI, Abbiamo vinto!,in «Lacerba», Firenze,Vallecchi, Anno III, n. 22 [ma 21], 22maggio 1915.8Indice della «Voce» e di «Lacerba», a cura diEnrico Falqui, Firenze, Vallecchi, 1966.