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novembre / <strong>di</strong>cembre 2011 – la <strong>Biblioteca</strong> <strong>di</strong> via Senato Milano 55BvS: il Fondo AnticoFrancesco Guicciar<strong>di</strong>ni, quellasua “unica” Storia d’ItaliaUn nostro contributo per i 450 anni dalla princeps, nel 1561«Io ho deliberato <strong>di</strong> scriverele cose accadute alla memorianostra in Italia» –con queste parole, Francesco Guicciar<strong>di</strong>ni(1483-1540) inizia il suo capolavoro,l’opera che «sarebbe statala prima storia <strong>di</strong> una unità geografica,partita, come era l’Italia, in molteplici,multiformi e <strong>di</strong>scor<strong>di</strong> unitàpolitiche” e non una delle abituali“storie municipali; quelle che eranouscite dal municipio o erano scheletricisommari, o a<strong>di</strong>pose compilazioni,o piuttosto libelli che libri». 1Premesso che Guicciar<strong>di</strong>ninon aveva apposto alcun titolo al manoscritto,La Storia d’Italia(anche LaHistoria <strong>di</strong> Italia) abbraccia il periodoche va dalla morte <strong>di</strong> Lorenzo il Magnifico,nel 1492, a quella <strong>di</strong> ClementeVII (secondo Papa della famigliaMe<strong>di</strong>ci), nel 1534, anno dell’elezione<strong>di</strong> Paolo III Farnese. Soltanto42 anni, ma tra i più dolorosi dellastoria italiana: dall’invasione <strong>di</strong> CarloVIII <strong>di</strong> Francia nel 1494, attraversola successione delle devastantiguerre d’Italia, fino al sacco <strong>di</strong> Romanel 1527 – un periodo «pieno <strong>di</strong>atrocissimi accidenti», come scriveGuicciar<strong>di</strong>ni.I motivi che spingono l’Autorea comporre il testo sono sicuramente<strong>di</strong>versi, e vanno dalla sconsiderataANNETTE POPEL POZZOpolitica e cecità dei prìncipi e dei governantiitaliani, ferma restando lagenerale debolezza del sistema politico,fino alla tra<strong>di</strong>zione regionalisticae pluralista dei vari stati.Di particolare attenzione è l’utilizzodelle fonti nella composizionedell’opera. L’Autore mette insiemee annota ogni tipo d’informazione:dai documenti custo<strong>di</strong>ti negli archividelle famiglie fiorentine ai do-Nella pagina accanto: ritratto<strong>di</strong> Francesco Guicciar<strong>di</strong>ni su <strong>di</strong>segno<strong>di</strong> Giuseppe Piattoli nell’e<strong>di</strong>zioneDella istoria d’Italia, stampataa Firenze da Michele Kluchnel 1775-1776.Sopra: letterina guida all’incipit delprimo libro raffigurante la Giustiziacon stemma dei Me<strong>di</strong>cicumenti pubblici, fino alle testimonianze<strong>di</strong> citta<strong>di</strong>ni privati raccoltedalla viva voce. Ha inoltre accesso aicarteggi degli ambasciatori fiorentininei <strong>di</strong>versi stati d’Italia e d’Europa,mentre altre notizie <strong>di</strong> prima manole prende <strong>di</strong>rettamente dall’Archiviodei Dieci, che fa trasferire insezioni intere nel suo palazzo quandorientra a Firenze nel 1530, dopol’asse<strong>di</strong>o. Finalmente Guicciar<strong>di</strong>niricorre alla sua memoria personale <strong>di</strong>personaggi e avvenimenti, in quantoera testimone e protagonista <strong>di</strong> numerosieventi storici nel corso deisuoi <strong>di</strong>versi incarichi politici. Graziesoprattutto al ruolo <strong>di</strong> consigliere <strong>di</strong>papa Clemente VII, l’Autore si trovaal centro del gioco <strong>di</strong>plomatico tra laFrancia e la Spagna, che decide degliassetti politici d’Europa e specificamentedel ruolo dell’Italia.«Convinto che è impossibilededurre regole assolute dallo svolgimentodei fatti storici passati e che èinutile costruire ideali castelli che larealtà inevitabilmente <strong>di</strong>struggerà,G., contrapponendosi a N. Machiavelli,concepisce la storia come rotanteintorno al “particolare”, alla“<strong>di</strong>screzione” del singolo; questi devebadare alla realtà delle cose, senzaspingere lo sguardo al futuro tropporemoto, pronto, se necessario, a

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