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novembre / dicembre 2011 – la Biblioteca di via Senato Milano 71BvS: il Novecento«Lacerba». Libera, futuristae fermamente interventistaLa breve storia di una dirompente rivista d’avanguardiapagine nonhanno affatto lo scoponé di far piacere, «Questené d’istruire, né di risolvere conprontezza le più gravi questioni delmondo. Sarà questo un foglio stonato,urtante, spiacevole e personale.Sarà uno sfogo per nostro beneficio eper quelli che non sono del tuttorimbecilliti dagli odierni idealismi,riformismi, umanitarismi, cristianismie moralismi». 1 Così GiovanniPapini presentò ai lettori Lacerbaconil suo primo articolo intitolato Introibo,una sorta di manifesto programmaticoin 16 punti.La rivista nacque a Firenze il1° gennaio 1913 quando si distaccaronodal periodico «La Voce» quattropersonaggi dai temperamenti artisticioriginali: il giornalista GiovanniPapini (1881-1956), lo scrittoree aspirante pittore Ardengo Soffici(1879-1964), lo studente di filosofiaItalo Tavolato (1889-1963) e ilpoeta Aldo Palazzeschi (1885-1974,all’anagrafe Alfredo Giurlani).Lacerba, pubblicata dal tipografoAttilio Vallecchi, alla sua primaesperienza da editore, mantenneuna periodicità quindicinale fino al1915 diventando poi un settimanalea scadenza domenicale. La redazioneera situata in via Nazionale 25 aVALENTINA CONTINella pagina accanto: Corrado Govoni,Autoritratto. Riproduzione a pienapagina apparsa sul numero 13 anno IIIdi «Lacerba» del 27 marzo 1915,pagina 5. Tipica espressione dellapoesia futurista. Sopra: Nuova testatadi «Lacerba» inaugurata il 1 gennaio1914. Il titolo così evidente servivaper manifestare il carattere aggressivoe anticonformista della rivistaFirenze e la gerenza fu affidata aGuido Pogni, sostituito alla fine del1914 da Pietro Gramigni. Nel gennaiodel 1915, Giovanni Papini assunsela carica di direttore, nonostantenel numero 3 del 1913 la redazioneavesse dichiarato che nonne avrebbe avuto uno vero e proprio,ma che ogni scrittore sarebbe statoresponsabile dei propri articoli.Furono pubblicati 21 numeri,tutti in formato tabloid, inizialmentecomposti da 16 grandi pagine a duecolonne al costo di 4 soldi, e poi dal1915 in fascicoli di 8 pagine con testatacolor rosso vivo (eccetto gli ultimidue) al costo di 2 soldi. La BvSpossiede tutto il pubblicato della rivista,la prima annata rilegata in unvolume ricoperto da carta dipintaappositamente da Ardengo Soffici, irestanti 45 fascicoli sciolti e conservatiin due cartellette di pelle.Lacerba condivideva con «LaVoce» la ribellione del sentimentocontro la ragione e la promozione diuna nuova cultura contro i residuiromantici e clericali affermatisi nellaclasse piccolo borghese; tuttavia, larivista di Prezzolini si proponeva dicreare un movimento culturale nazionalea cui gli artisti avrebberoaderito di conseguenza, mentre i lacerbianidesideravano la netta rotturadall’ideologia romantica e tradizionalista,attraverso la rivendicazionedel principio d’intuizionecontro il razionalismo, l’affermazionedella libertà individuale, fino ai limitidell’anarchia, e il diritto di contraddirele regole da parte del genio.