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novembre / dicembre 2011 – la Biblioteca di via Senato Milano 79quell’armi lo stesso esercito avràriportato». 11L’intento del curatore consistenon già nell’ottenere fama attraversol’opera quanto nel giovare,tramite essa, «agli uomini dianimo generoso» che nutrano unprofondo amor patrio, affinchésiano partecipi in maniera costruttivaalla vita della nazione; 12 è sullabase di questo presupposto che èstata condotta la scelta dei testi dainserire nell’edizione, la qualevuole presentare valori e idealicondivisibili dagli uomini del primoOttocento.Non solo, quindi, scrittori etesti celebri, ma anche molte opererimaste inedite e meritevoli di famainternazionale, 13 in grado di dimostrareagli stranieri che il popolocisalpino non è in nulla inferiorea francesi e inglesi. Custodi dichiara,nel Proemio, di aver lavorato«procurando con questa Raccoltadi render facili e comuni i mezzicio, diretta a risolvere il problemadell’accademia di Padova (vol.XLVI), stesa da Melchiorre Delficoagli inizi degli anni ’90 per unconcorso bandito dall’accademiapadovana, ma allora né premiatoné pubblicato; e, infine, due testidi Pietro Verri, Memorie storichesull’economia pubblica dello Stato diMilano 17 e Osservazioni sulla tortura,e singolarmente sugli effetti cheprodusse all’occasione delle unzionimalefiche, alle quali si attribuì la pestilenzache devastò Milano l’anno1630 (vol. XXIV).Si può, dunque, concludereche a Pietro Custodi possa esserericonosciuto il merito di aver contribuitoalla scoperta, e alla riscoperta,di autori e testi importantidel patrimonio culturale italiano edi aver dato un contributo sinceroper ravvivare, a inizio Ottocento,quell’amor di patria che, di lì a breve,avrebbe infiammato i cuori neglianni del Risorgimento italiano.dell’istruzione economica, senzadella quale non è sperabile il risorgimentodi una nazione» 14 e si augurache «tutti i generosi Italiani[…] si avvezzino a riguardarsi comefigli di una comune patria; eper egual maniera che per più secolifu costante la smania per i soaviversi […] del parlar Toscano, cosìs’introduca […] la moda de’ verie sodi studj della politica economia,e le rivalità tacciano, e si vedràtosto l’Italia sorger florida e felice».15 Tra gli inediti pubblicati figurano:gli Elementi di EconomiaPubblica (vol. XVIII), raccolta postumadelle lezioni tenute da CesareBeccaria presso le Scuole palatinedi Milano tra il 1769 e il1771; 16 le Nuove osservazioni su lariforma delle monete, 1770 e il Rapportodel principe Kaunitz Rietbergfatto a S. M. I. il giorno 11 ottobre1776 su la riforma delle monete nelloStato di Milano (vol. XXI), entrambiredatti da Gian-Rinaldo Carli;la Memoria sulla libertà del commeravendolel’autore limitate a pochissimiesemplari che regalò agli amici» in PIETROCUSTODI, Avvertimento, in Scrittori classiciitaliani di economia politica, a cura di PietroCustodi, vol. I, Milano, Giovanni GiuseppeDestefanis, 1803, p. XX.9Alla fine del tomo XVII (vol. 10 ParteModerna), dopo la sezione dedicata agli Errori– Correzioni, compare un primo Catalogodegli associati alla raccolta degli economistiItaliani, ripreso e aggiornato nel tomoXLVIII (vol. 41 Parte Moderna).10L. ANTONIELLI, Custodi, Pietro, in DizionarioBiografico degli Italiani, vol. 31, p.518.11PIETRO CUSTODI, Dedicatoria, in Scrittoriclassici italiani di economia politica, vol. I,pp. V-VIII.12PIETRO CUSTODI, Proemio dell’editore, inScrittori classici italiani di economia politica,vol. I, pp. IX-XVIII.13«L’imparziale osservatore riscontreràriuniti in questa Raccolta, non già tutti gliscrittori economici Italiani, ma que’ soli chea ragione possono chiamarsi maestri nellaparte della scienza che hanno preso a trattare»,in Ibi, p. XIII.14Ibi, p. XVI.15Ibi, p. XVIII.16Comprendono quattro parti: «Principie viste generali», «Dell’agricoltura politica»,«Delle arti e manifatture» e «Del commercio».17«Il manoscritto originale di questaimportantissima opera, già disposto dall’autoreper la stampa, mi venne cortesementecomunicato dalla stimabile di luivedova. Io ho creduto di aggiungervi quasiin forma di una lunga nota le Osservazionisulla tortura, per soddisfare alla curiositàdi molti che bramavano di vederlepubblicate, e perché altronde l’esempiodel fatto atroce che ne forma il principalsoggetto può servire di più ampia dimostrazionedelle barbarie de’ tempi, de’quali trattasi verso il fine delle Memoriestesse» in P. CUSTODI, Scrittori classici italianidi economia politica, vol. XXII, p.LXIII-LXIV.