20 la <strong>Biblioteca</strong> <strong>di</strong> via Senato Milano – novembre / <strong>di</strong>cembre 2011
novembre / <strong>di</strong>cembre 2011 – la <strong>Biblioteca</strong> <strong>di</strong> via Senato Milano 21Nella pagina accanto: Mario De Micheli parla ai giovanistudenti. A destra: logo della Galleria L’AgrifoglioGhinzani 8 , oggi <strong>di</strong>rettore del Museo della Permanente.E quin<strong>di</strong>, negli anni Sessanta, Giuseppe Giannini, il venezianoVittorio Basaglia, Ruggero Savinio, Gino Meloni,Veronica Van Eyck, Roberto Ercolini 9 . La collaborazionecontinuerà anche nei decenni successivi.Il 5 marzo 1966, in via Montenapoleone al n. 21,inaugurava la nuova galleria L’Agrifoglio. L’animatricedella Galleria, la pittrice Livia Lucchini, si era fatta leossa lavorando alla Galleria L’In<strong>di</strong>ano 10 dello scrittorefiorentino Piero Santi e, quando questa galleria chiuse,si decise ad aprirne una nuova imme<strong>di</strong>atamente e neglistessi locali. «… Mi sembrava che una galleria per giovaniartisti venisse a colmare una lacuna a Milano. E poiappagava il mio senso <strong>di</strong> giustizia, in quanto, come <strong>di</strong>norma un giovane pittore raramente trovava – e trova –ospitalità presso una galleria qualificata. Questo aspettolo conoscevo molto bene, e a mie spese, poiché stavodalla parte <strong>di</strong> chi <strong>di</strong>pinge» 11 .La prima mostra fu de<strong>di</strong>cata a Mino Ceretti: «Conuna personale de<strong>di</strong>cata a Mino Ceretti, uno dei nomi <strong>di</strong>rilievo <strong>di</strong> quel gruppo <strong>di</strong> giovani artisti che ha, in questoultimo decennio, continuamente riproposto la vali<strong>di</strong>tà<strong>di</strong> una ricerca figurativa, la Galleria L’Agrifoglio inaugurala sua attività. Un’attività che vuole in<strong>di</strong>rizzarsiverso la valorizzazione e la scoperta <strong>di</strong> quel vasto arco <strong>di</strong>ricerche che pongono, al centro delle loro problematiche,il rapporto con la realtà e l’immagine dell’uomo. Diquelle proposte, insomma, che, pur nella più assoluta libertàespressiva, rifiutano ogni integrazione con formeartistiche che non abbiano, come fondamento e ragione,un modulo umano.La Galleria intende caratterizzarsi de<strong>di</strong>cando lasua opera alle giovani generazioni, a quegli artisti chegià noti vanno tracciando <strong>di</strong> giorno in giorno i lineamentidella pittura e della scultura attuale e ai giovanissimiche ancora non hanno trovato una ribalta per sottoporreal fuoco della critica e della <strong>di</strong>scussione il loro lavoro.Una galleria giovane e viva, quin<strong>di</strong>, senza finalitàmercantili, nata per consentire un <strong>di</strong>alogo fruttuosonell’ambito della cultura milanese. Che la simpatia e lacollaborazione della critica, degli artisti e degli appassionatiseguano i suoi primi passi» 12 .De Micheli negli anni Sessanta frequentò moltospesso l’Agrifoglio, proponendo e presentando una nutritaschiera <strong>di</strong> giovani artisti: Valentina Berar<strong>di</strong>none,Giancarlo Colli, Franco Lei<strong>di</strong>, Alberto Manfre<strong>di</strong>, RenzoMargonari, Marco Seveso e Lorenzo Zampirollo, il “rude”catalano Carlos Mensa, lo scultore Agostino Pisani,Amleto D’Ottavi, Eugenio Tomiolo, Mario Bar<strong>di</strong>, JulianPacheco, Giuliano Pini, l’Equipo Realidad 13 . Nel decenniosuccessivo fu la volta <strong>di</strong> Luciano Torre, Elio Pelosi,Piero Led<strong>di</strong>, ancora Julian Pacheco e i <strong>di</strong>segni <strong>di</strong> ToninoCragnolini ispirati ai pamphlet <strong>di</strong> Jonathan Swift.La gallerista chiese sempre il suo parere, anche sericorda che «Quando sono incerta nelle decisioni, interpello[Aurelio] Natali telefonicamente; qualche volta ancheMario De Micheli, ma proprio quando vi sono costretta.De Micheli, uomo <strong>di</strong> grande umanità, <strong>di</strong> vastacultura e <strong>di</strong> molteplici impegni – impegni anche <strong>di</strong> portatainternazionale e politici – ha il tempo sempre misurato,pertanto mi faccio scrupolo a rubargli anche quei pochiminuti al telefono».Anche la moglie <strong>di</strong> Mario De Micheli, Ada, collaboròcon la Galleria della Lucchini. Il 13 <strong>di</strong>cembre del1966 infatti curò, con l’amica Li<strong>di</strong>a Treccani – moglie <strong>di</strong>Ernesto e collaboratrice del “Giornale dei genitori” –una mostra <strong>di</strong> coloratissimi <strong>di</strong>segni <strong>di</strong> bambini, che furonoattaccati alle pareti con puntine da <strong>di</strong>segno. Le cura-