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62 la Biblioteca di via Senato Milano – novembre / dicembre 2011Da sinistra: «Salomé», da una disegno a penna di Edith Arnaldi (Rosa Rosà); «Fruttidoro», da un disegno a penna diFederico Cusin (1875-1972)universo dei bibliofili». 5Nel giugno 1923 compare ilprimo volume in folio de Gli Adornatoridel libro in Italia, tirato a spesedella Scuola d’Arte Tipografica delComune di Bologna in 850 esemplaridi cui 100 fuori commercio, esperimentodi Ratta per «far convergerel’attenzione degli editori e amatoridel bel libro verso molti giovani artistiche lavorano “in silenzio” per fareemergere le loro spiccate attitudininell’importante ramo dell’adornamentografico». 6Attraverso il filtro del propriogiudizio, Ratta seleziona le opere piùsignificative della cultura dell’illustrazioneitaliana degli anni Venti,attingendo a pieni mani soprattuttoal campo dell’incisione xilografica,tecnica che considerava potesse garantiredi per sé un indiscutibilemanto artistico.Tra gli oltre 600 artisti censitinell’intera pubblicazione, presenzadominante sarà quella di Adolfo DeCarolis (il grande incisore de « L’Eroica»di Cozzani, la cui morte nel1928 spingerà Ratta ad aprire il nonovolume con un inserto di 30 sue riproduzioni),seguito da Giulio Cisari,Bruno da Osimo, Francesco Gamba,Antonio Antony de Witt, LuigiServolini, Haas Triverio, BenvenutoDisertori, artisti a tutto tondo, ma rigorosamenteprovenienti dall’ambitodell’incisione su legno, la cui predominanzaviene rivendicata da AristideSartorio quando scrive: «Noixilografi abbiamo rinnovata l’iconografiapittorica del libro, abbiamo ricondottala illustrazione allo schematicochiaroscuro dello stile tipografico».7 La selezione rivaluta anchemanifestazioni di quella grafica a tortobollata come “minore” o “effimera”,con la sua produzione di ex libris,francobolli, etichette, marchi, ai qualila civiltà tipografica di Ratta erachiaramente sensibile.L’evoluzione editoriale de GliAdornatori non era stata preventivamenteprogrammata: Ratta procedevaper pura passione, raccogliendoe pubblicando quanto scopriva o ricevevadagli artisti, confortato daglielogi che gli giungevano soprattuttodall’estero – «ove il culto del librobello è tenuto in considerazione piùche non sia tra di noi». Fissata dap-