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Scarica l'edizione di Novembre / Dicembre - Fondazione Biblioteca ...

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16 la <strong>Biblioteca</strong> <strong>di</strong> via Senato Milano – novembre / <strong>di</strong>cembre 2011ta nel 1945 per promuovere e sviluppare gli scambi culturaliitalo-francesi, nel 1950 ampliò il suo statuto <strong>di</strong>chiarando<strong>di</strong> rivolgersi «a tutti coloro che al <strong>di</strong> sopra <strong>di</strong> ognipersonale credo politico sono convinti che non sia possibilepervenire all’auspicata unità europea se prima non sipongano le premesse <strong>di</strong> una profonda intesa italo-francesebasata su un sistema il quale escluda nell’avvenire ilripetersi <strong>di</strong> errori e colpe che <strong>di</strong> per sé costituirebbero avvilimentoper la stessa civiltà». Fu presieduta successivamenteda Sem Benelli, Alberto Visconti <strong>di</strong> San Vito,Francesco Pran<strong>di</strong> e Fer<strong>di</strong>nando Visconti <strong>di</strong> Modrone;Giorgio Kaisserlian ne fu il segretario per molti anni.L’associazione promosse numerose manifestazioni,tra cui un ciclo <strong>di</strong> conferenze de<strong>di</strong>cate all’uomo contemporaneo.Vi parteciparono filosofi, pensatori e intellettualiitaliani e francesi <strong>di</strong> grande fama, tra cui Enzo Paci(che intervenne sul <strong>di</strong>abolico), Ugo Spirito, GabrielMarcel, Raymond Aron, Cesare Zavattini, Alberto Moravia(che parlò del conformismo), André Chamson,François Perroux, François Regis Bastide, ConcettoMarchesi (sulla favola). Tra le mostre, ve ne fu una dovefurono esposti artisti italiani e francesi (Estève, Gischia,Lapicque e Pignon accanto a Morlotti, Cassinari, Birollie Bordoni), una sul dognaniere Rousseau, una sull’artesacra e personali <strong>di</strong> Balla, Enrico Donati, Max Ernst eMarcel Duchamp.Al catalogo 1 (che contiene una serie <strong>di</strong> litografieoriginali) della prima, curata nel 1950 da Kaisserlian eAntonino Tullier, De Micheli partecipò con una poesiadal titolo Dove? Accanto al suo, compaiono altri testi:L’ultima stazione <strong>di</strong> Beniamino Joppolo, I giorni infecon<strong>di</strong><strong>di</strong> Enzo Fabiani, Lasciando un “DOVE” <strong>di</strong> Eugenio Montale,La dolce collina <strong>di</strong> Salvatore Quasimodo, Da un <strong>di</strong>ario<strong>di</strong> Giovanni Scheiwiller, Coglier sapessi <strong>di</strong> Sergio Solmi.La seconda in cui ci si imbatte è la Galleria Cairola.La galleria <strong>di</strong> Stefano Cairola era situata in via della Spigaal numero 30. Aveva rilevato l’ere<strong>di</strong>tà della vecchia galleria“della Spiga e Corrente” che a sua volta derivava dalla“Bottega degli artisti <strong>di</strong> Corrente” <strong>di</strong> Treccani e Morosini.L’e<strong>di</strong>ficio <strong>di</strong> via Spiga angolo Corso Venezia era statobombardato e quin<strong>di</strong> il Cairola aveva aperto, nel 1948, lanuova galleria poco più in là in via della Spiga, oggi famosain tutto il mondo ma che allora non aveva ancora declinatonelle sue botteghe tutte le accezioni della moda: era

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