58 la <strong>Biblioteca</strong> <strong>di</strong> via Senato Milano – novembre / <strong>di</strong>cembre 2011In alto: ritratto xilografico <strong>di</strong> Guicciar<strong>di</strong>ni entro medaglione, presente sul verso della carta A4 della prima e<strong>di</strong>zione,in imitazione della medaglia rappresentante l’Autore <strong>di</strong> scuola bolognese e coniata nel 1533 circa.Sopra a sinistra: de<strong>di</strong>ca manoscritta alla regina Caterina de’ Me<strong>di</strong>ci da parte <strong>di</strong> Jérôme de Chomedey sul contropiattoanteriore: “presenté a la Royne le 16 <strong>Novembre</strong> 1567”. Sopra a destra: frontespizio dell’e<strong>di</strong>zione princeps, stampatada Lorenzo Torrentino nel 1561, limitata ai primi XVI libri, esemplare regléNOTE1Roberto Ridolfi, Vita <strong>di</strong> Francesco Guicciar<strong>di</strong>ni,Milano, Rusconi, 1982, p. 318-319.2Cfr. anche Felix Gilbert, Machiavelli eGuicciar<strong>di</strong>ni. Pensiero politico e storiografia aFirenze nel Cinquecento, Torino, Einau<strong>di</strong>,1970.3Vittore Branca (<strong>di</strong>retto da), Dizionariocritico della letteratura italiana, Torino, UTET,1986, Seconda e<strong>di</strong>zione, vol. 2, p. 465.4L’opera ebbe grande fortuna a partiredalla prima parziale e<strong>di</strong>zione, stampata a Parigida Frédéric Morel nel 1576 con il titolo Piuconsigli et avvertimenti <strong>di</strong> M. Fr. Guicciar<strong>di</strong>nigentilhuomo fior. in materia <strong>di</strong> republica et <strong>di</strong>private, a cura <strong>di</strong> Jacopo Corbinelli. Jean Balsamoha sottolineato che nell’entourage <strong>di</strong>Enrico III, figlio <strong>di</strong> Caterina de’ Me<strong>di</strong>ci, “certainsconcepts italiens apparraissent singulièrementpertinents, pour éclairer par analogie,sinon pour la résoudre, une situation quele culture franòaise ne parvient pas à maîtriser.C’est dans cette perspective qu’il fautcomprendre l’intense travail de traduction, depublication, d’adaption de tout un corpusd’œuvres italiennes, dont l’introduction enFrance dans les années 1574-1588, correspondbien à un besoin réel et urgent, la restaurationde l’autorité monarchique” (Bulletinde l’Association d’étude sur l’humanisme,la réforme et le renaissance XIX (1984), p. 48).5Descrizione fisica: folio; [8], 665 [i.e.653], [3] p.; stemma me<strong>di</strong>ceo sul frontespizioe in fine; ritratto xilografico <strong>di</strong> FrancescoGuicciar<strong>di</strong>ni entro medaglione sul verso dellacarta A4. L’esemplare conservato in BvS è unacopia reglé. Sull’antagonismo per la realizzazionedell’opera tra Lodovico Guicciar<strong>di</strong>ni adAnversa e Girolamo e Agnolo Guicciar<strong>di</strong>ni aFirenze, cfr. Roberto Ridolfi, Documenti sulleprime stampe della ‘Storia d’Italia’ guicciar<strong>di</strong>niana,in La bibliofiliaLXI (1959), p. 39-51.
novembre / <strong>di</strong>cembre 2011 – la <strong>Biblioteca</strong> <strong>di</strong> via Senato Milano 59tissimi passi». 8La prima e<strong>di</strong>zione completa,che riporta tutti i passi soppressi, fupubblicata a Friburgo (in realtà a Firenze)da Michele Kluch tra il 1775 eil 1776, in quattro volumi.Il successo dell’opera (nonostantele evidenti tracce d’interventie<strong>di</strong>toriali) fu comunque imme<strong>di</strong>ato enon ebbe soltanto una straor<strong>di</strong>nariainfluenza sulla storiografia europeadei tre secoli a venire, ma portò innumerevolilo<strong>di</strong> all’Autore, espresse giàdai cinquecenteschi Jean Bo<strong>di</strong>n (chein Guicciar<strong>di</strong>ni in<strong>di</strong>cò il Parens Historiae)e Michel de Montaigne (chenel capitolo Des livres degli Essais lodescrive come «historiographe <strong>di</strong>ligent,& duquel à mon advis, autantexactement que de nul autre on peutapprendre la verité des affaires deson temps») 9 fino all’elogio pronunciatoda Giacomo Leopar<strong>di</strong> nei Pensieria Ottocento inoltrato: «Il Guicciar<strong>di</strong>niè forse il solo storico tra imoderni, che abbia e conosciutimolto gli uomini, e filosofato circagli avvenimenti attenendosi alla cognizionedella natura umana, e nonpiuttosto a una certa scienza politica,separata dalla scienza dell’uomo, eper lo più chimerica, della quale sisono serviti comunemente queglistorici, massime oltramontani ed oltramarini,che hanno voluto pur <strong>di</strong>scorrereintorno ai fatti, non contentandosi,come la maggior parte, <strong>di</strong>narrarli per or<strong>di</strong>ne, senza pensarepiù avanti». 10Frontespizio della prima e<strong>di</strong>zionePiu consigli et avvertimenti(Parigi, 1576), de<strong>di</strong>cati da Guicciar<strong>di</strong>nisempre a Caterina de’ Me<strong>di</strong>ciAlla princeps in folio del 1561seguì ancora nello stesso anno unaseconda e<strong>di</strong>zione in ottavo, sempredai torchi del tipografo fiorentinoTorrentino. 11 I restanti quattro libridella Storia, sempre a cura del nipoteAgnolo Guicciar<strong>di</strong>ni, vennerostampati nel 1564 a Venezia da GabrieleGiolito de Ferrari, seguitiancora nello stesso anno da una secondae<strong>di</strong>zione a Parma dai torchi<strong>di</strong> Seth Viotti. 12 La prima stampacompleta, benché sempre parzialmentepurgata, risale al 1567, ancoradai torchi <strong>di</strong> Gabriele Giolito deFerrari. Solo nel Cinquecento sicontano quasi trenta e<strong>di</strong>zioni in italiano,affiancate da stampe in latino,francese, spagnolo, inglese, tedescoe olandese, per tacere deicompen<strong>di</strong> della Storia. 13Concludendo, non si può checonstatare che la verità della storiaproposta da Guicciar<strong>di</strong>ni ne garantisceil successo dell’opera che va <strong>di</strong>gran lunga al <strong>di</strong> là della storiografiamunicipale e umanistica dei suoicontemporanei e prefigura un’immagineunitaria dell’Italia, immaginatae pensata negli anni della suamassima rovina e <strong>di</strong>sgregazione.6Cfr. Paolo Guicciar<strong>di</strong>ni, Le traduzionifrancesi della storia guicciar<strong>di</strong>ana. Terzo contributoalla bibliografia <strong>di</strong> Francesco Guicciar<strong>di</strong>ni,Firenze, Olschki, 1950.7Una particolarità dell’e<strong>di</strong>zione consistenel fatto che il curatore de Chomedey trasferisceil privilegio (“a transporté & transportele<strong>di</strong>ct Privilege”) a quattro librai parigini contemporaneamente:Vincent Norment, JacquesKerver, Jean Dallier e Bernardo Torresano– ciascuno dei quali fa uscire l’e<strong>di</strong>zione con lapropria impresa tipografica. La copia dellanostra biblioteca reca l’ancora al<strong>di</strong>na sulfrontespizio, siccome fu stampata da BernardoTorresano, nipote <strong>di</strong> Andrea il vecchio, chelavora dal 1554 fino al 1570 circa come libraioa Parigi con la sua bottega in rue Saint-Jacques.8Paolo Guicciar<strong>di</strong>ni, La censura nella Storiaguicciar<strong>di</strong>niana. Loci duo e Paralipomena,in La bibliofiliaLV (1953), p. 134-135.9Michel de Montaigne, Essais, Parigi, AbelL’Angelier, 1588, c. 172v.10Giacomo Leopar<strong>di</strong>, Pensieri, in Opere.E<strong>di</strong>zione a cura <strong>di</strong> Antonio Ranieri, Firenze, LeMonnier, 1845, vol. 2, p. 151. Prima e<strong>di</strong>zionepostuma dei Pensieri.11Dell’e<strong>di</strong>zione esistono due emissionicon data <strong>di</strong>versa e ricomposizione del frontespizio:la prima in data del 1561 porta il titoloentro elaborata cornice architettonica figurata,mentre la seconda in data del 1562 è privadella cornice. La copia posseduta dalla nostrabiblioteca appartiene alla seconda emissione.12Cfr. Paolo Guicciar<strong>di</strong>ni, Contributo allabibliografia <strong>di</strong> Francesco Guicciar<strong>di</strong>ni, Firenze,Olschki, 1946, esemplare n. 95/110.13Cfr. anche Paolo Guicciar<strong>di</strong>ni, La storiaguicciar<strong>di</strong>niana: e<strong>di</strong>zioni e ristampe: contributoalla bibliografia <strong>di</strong> Francesco Guicciar<strong>di</strong>ni.