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SUONO n° 511

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Oltre il rock<br />

PARADIDDLE<br />

La prima mostra fotografica a Londra<br />

di Francesco Desmaele (tra le altre cose<br />

uno dei fotografi ufficiali di <strong>SUONO</strong>) è<br />

stata un evento nell’evento. Dal 12 al<br />

13 novembre, infatti, si è svolto, come<br />

ormai da dieci anni, uno dei più famosi<br />

eventi dedicati all’universo della batteria:<br />

London Drum Show, vera e propria<br />

festa per i batteristi europei, dove si possono<br />

ascoltare esibizioni di artisti internazionali<br />

e scoprire le ultime novità nel<br />

campo della strumentazione musicale.<br />

Quest’anno per la prima volta il LDS si è<br />

aperto a una mostra fotografica; così, in<br />

collaborazione con Mike Dolbear (uno<br />

dei più noti batteristi ed divulgatori<br />

musicali inglese creatore del sito www.<br />

mikedolbear.com, la bibbia dei batteristi<br />

UK), è stato chiamato a esporre Francesco<br />

Desmaele, il fotografo italiano spesso<br />

noto come “il fotografo dei batteristi”.<br />

La mostra, costituita da 50 foto incorniciate<br />

ed esposte su tre muri, più altre 60<br />

esposte in raccoglitori consultabili dai<br />

visitatori, era intitolata “paradiddle”…<br />

parola intraducibile in italiano e conosciuta<br />

in tutto il mondo da chi abbia<br />

anche solo tentato di iniziare a suonare<br />

una batteria. La mostra, incentrata su<br />

immagini di grandi artisti internazionali,<br />

alternava scatti che raccontavano la<br />

passione del momento live, i particolari<br />

sul come tecnicamente vengono tenute<br />

le bacchette dai grandi batteristi, fino<br />

ai primi piani dei musicisti. L’intento di<br />

Desmaele è far capire che i musicisti<br />

fotografati sono si grandissimi artisti<br />

ma anche uomini con la loro normale<br />

umanità, che tutti suonano partendo<br />

dalla stessa tecnica base, dagli stessi<br />

rudimenti, appunto i “paradiddle”. Per<br />

ribadire con forza che l’arte deve essere<br />

parte del bello della vita e fruibile a tutti<br />

la mostra è stata, volutamente, inserita<br />

in un grande stand all’interno dello spazio<br />

espositivo al primo piano dell’edificio<br />

del London Drum Show, quindi con le<br />

foto immerse nel suono prodotto da chi<br />

provava nuovi strumenti nei booth delle<br />

case produttrici...<br />

L’evento ha suscitato un grande interesse<br />

da parte del pubblico e degli<br />

addetti ai lavori, ma anche dei<br />

molti artisti presenti alla mostra che<br />

spesso, fuori dagli orari di apertura<br />

al pubblico, sono andati a visitarla<br />

rilasciando entusiasti commenti.<br />

All’interno dell’esposizione sono state<br />

mostrate le prime foto di un nuovo<br />

progetto “work in progress”, denominato<br />

provvisoriamente “trittico”, dal<br />

quale nascerà, probabilmente, un<br />

libro fotografico nel 2017 e di cui vi<br />

mostriamo lo scatto dedicato al grande<br />

Steve Gadd.<br />

memoria. Universi, non solo<br />

sonori, paralleli, persino sovrapposti,<br />

che esplorano, quasi<br />

reinventandoli, suoni ancestrali,<br />

vissuti da molte anime prima<br />

di noi eppure quasi nuovi nella<br />

loro complessa semplicità. Suoni<br />

acustici che hanno più forza<br />

di tonnellate di Marshall e di<br />

chitarre distorte, perché non<br />

c’è bisogno di alzare il volume<br />

quando il suono è quello delle<br />

idee sostenute dalle emozioni.<br />

Il retaggio classico è evidente,<br />

come anche quello della scena<br />

oscura britannica ed europea<br />

continentale, ma l’idea Corde<br />

Oblique ha un sapore tutto suo,<br />

che va oltre il senso del gusto<br />

musicale. In loro si fonde la<br />

musica classica, l’anima partenopea,<br />

il folk, il gotico, i Dead<br />

tabolizzato<br />

in un suono unico…<br />

targato Corde Oblique. L’ultimo<br />

album, il sesto della loro discografia,<br />

è I maestri del colore<br />

(nel 2011 la band aveva pubblicato<br />

per la <strong>SUONO</strong> Records lo<br />

splendido terzo album, <br />

of Bitter Almonds, ancora in catalogo).<br />

“Corde Oblique – racconta<br />

Riccardo Prencipe – è un<br />

progetto iniziato nel 2005. L’i<br />

dea, sin dal principio, era quella<br />

di comporre la musica e i testi<br />

ispirandomi agli studi di Storia<br />

dell’Arte che da anni praticavo,<br />

e ancora pratico. Questo non<br />

solo per tentare di far conosce<br />

re determinati luoghi, poco noti,<br />

agli appassionati di musica, ma<br />

anche per creare un cortocircui<br />

to tra due materie che poco han<br />

<br />

e la Storia dell’Arte. Mi piaceva<br />

l’idea di creare una sinergia, in<br />

vitando in ogni album i musici<br />

sti e i cantanti che più apprezzo<br />

della scena indipendente italia<br />

na e internazionale. Lo zoccolo<br />

duro del gruppo è composto<br />

Nosound<br />

<br />

Annalisa Madonna alla voce,<br />

Alessio Sica alla batteria e<br />

Umberto Lepore al basso, che<br />

danno un contributo enorme<br />

con arrangiamenti sempre di<br />

gran gusto. Non smetterò mai<br />

di ringraziarli. Questo nuovo<br />

album rappresenta al meglio<br />

la nostra variopinta attitudine<br />

compositiva”.<br />

LA SCINTILLA<br />

DEI NOSOUND<br />

www.nosound.net<br />

Il quinto album dei Nosound,<br />

Scintilla, punta sulle<br />

canzoni e sulle emozioni: un<br />

lavoro che non parla alla pancia<br />

o alla testa, ma va diretto al cuo-<br />

<strong>SUONO</strong> novembre 2016 105

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