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SELECTOR<br />
Nosound<br />
SCINTILLA<br />
KScope<br />
re. Abbiamo discusso di questo<br />
sorprendente cambio di rotta<br />
con il leader del gruppo, Giancarlo<br />
Erra. Un album di canzoni<br />
e di confessioni, ma non solo.<br />
Un lavoro in cui la malinconia<br />
<br />
posto all’elogio del quotidiano<br />
di un film di Rohmer. Un disco<br />
un po’ meno psichedelico,<br />
un po’ più post rock e lontano<br />
dalle radici sempre ben piantate<br />
nella lezione di Pink Floyd e<br />
Porcupine Tree… più vicino alle<br />
emersioni sonore crepuscolari di<br />
Mogwai e Sigur Ros, mescolate<br />
alla consueta attenzione per il<br />
dettaglio e le sfumature. Giancarlo<br />
Erra racconta: “Non credo<br />
che si possa parlare di una scin<br />
tilla particolare. Piuttosto, pen<br />
so ci sia da sempre un processo<br />
in corso per Nosound. Sin dal<br />
primo album c’è stato, di uscita<br />
in uscita, un percorso che ha na<br />
turalmente e spontaneamente<br />
spostato la musica da quelle che<br />
<br />
lidi diversi. Non sono mai stato<br />
un fan dei gruppi che si impon<br />
gono di cambiare, perché la<br />
vedo come una forzatura: se<br />
condo me l’arte deve rimanere<br />
pura e in quanto arte non deve<br />
<br />
ni”. Potrei dire che la musica<br />
dei Nosound si è semplicemen<br />
te spostata di pari passo con i<br />
miei gusti da ascoltatore, che<br />
sono da sempre (e sempre più)<br />
orientati verso cose minimali,<br />
semplici, idee essenziali ma pro<br />
fonde, ricchezza di “delicatezza<br />
sonora” ma essenzialità di note.<br />
Sono un grande ascoltatore di<br />
folk nord europeo, di post rock<br />
(quello più melodico e meno<br />
pomposo), di musica classica<br />
ed elettronica minimalista, e di<br />
cantautorato quando è arric<br />
chito da delicatezza e dettagli<br />
sonori e non folkloristico”. Scin<br />
tilla è anche il primo album<br />
dei Nosound da Lightdark del<br />
2008, in cui ci sono anche altre<br />
“voci”: il cantautore italiano Andrea<br />
Chimenti e Vincent Cavanagh<br />
degli Anathema. Prosegue<br />
Erra: “Si tratta di due collabo<br />
razioni decisamente diverse<br />
<br />
che è, appunto, la volontà di<br />
comunicare solo con il cuore.<br />
Con Vincent ci conosciamo<br />
da quando suonammo con gli<br />
Anathema alla Union Chapel a<br />
Londra, anni fa; già all’epoca<br />
I Mad Fellaz<br />
MAD FELLAZ II<br />
Autoprodotto<br />
parlammo dei nostri rispettivi<br />
progetti e della possibilità di<br />
fare qualcosa insieme. Ci sia<br />
mo risentiti circa un anno fa, e<br />
un paio di incontri a Londra e<br />
nel mio studio a Norwich hanno<br />
fatto il resto. Vincent ha notato<br />
tra i vari pezzi In Celebration<br />
Of Life, e solo dopo ha saputo<br />
la storia che c’era dietro e mi<br />
ha detto del suo coinvolgimen<br />
to emotivo all’epoca dei fatti.<br />
Dunque, la sua collaborazione<br />
è nata da un legame emotivo re<br />
ale. Anche con Andrea eravamo<br />
in contatto da qualche anno, ma<br />
<br />
no fatto in modo che la nostra<br />
collaborazione iniziasse solo<br />
ora. Personalmente considero<br />
Andrea il migliore artista ita<br />
liano dopo De André. Abbiamo<br />
una comune sensibilità artisti<br />
ca e musicale, e lo sviluppo del<br />
pezzo Sogno e incendio è stato<br />
del tutto naturale. Sicuramente<br />
una delle collaborazioni più bel<br />
le che mi siano capitate”.<br />
ROCK DA BASSANO<br />
DEL GRAPPA<br />
www.madfellaz.com<br />
I Mad Fellaz hanno pubblicato<br />
da qualche mese il secondo album<br />
che li ha portati piuttosto<br />
lontani dalla natia Bassano del<br />
<br />
strumentale dell’esordio omonimo.<br />
Mad Fellaz II ha fatto<br />
capire come qualsiasi tipo di<br />
<br />
sia gradito. L’inserimento della<br />
voce femminile, usata però come<br />
songs<br />
1 In The Court of the<br />
Crimson King<br />
21ST CENTURY<br />
SCHIZOID MAN 1969<br />
2 Red<br />
STARLESS 1974<br />
3 Lizard<br />
LIZARD 1970<br />
4 Islands<br />
ISLANDS 1971<br />
5 Red<br />
RED1974<br />
6 Starless and Bible Black<br />
THE GREAT DECEIVER<br />
1974<br />
7 In The Court of the<br />
Crimson King<br />
THE COURT OF THE<br />
CRIMSON KING 1969<br />
8 In The Wake of Poseidon<br />
IN THE WAKE OF<br />
POSEIDON 1970<br />
9 Lizard<br />
CIRKUS 1970<br />
King Crimson ‘70<br />
10 In The Court of the<br />
Crimson King<br />
EPITAPH 1969<br />
11 Islands<br />
SAILOR’S TALE 1971<br />
12 Larks’ Tongues in Aspic<br />
EASY MONEY 1973<br />
13 Larks’ Tongues in Aspic<br />
EXILES 1973<br />
14 Red<br />
FALLEN ANGEL 1974<br />
15 In The Wake of Poseidon<br />
CAT FOOD 1970<br />
uno strumento e non alla ricerca<br />
del tocco “gentile”, e di una<br />
chitarra decisamente più tecnica<br />
della precedente, ha permesso<br />
di moltiplicare le direzioni in<br />
cui espandere la conoscenza: un<br />
po’ come si faceva negli anni ’70<br />
quando i codici ancora dovevano<br />
essere costruiti e un gruppo<br />
non aveva paura di accostare un<br />
blues ai fermenti sinfonici, l’hard<br />
rock alla psichedelia, il jazz alla<br />
musica acustica. In questo i<br />
Mad Fellaz sono molto anni ’70,<br />
nell’approccio alla musica e nella<br />
conseguente ricerca di libertà.<br />
Oltre ai cambi di musicisti e<br />
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