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SUONO n° 511

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SELECTOR<br />

Nosound<br />

SCINTILLA<br />

KScope<br />

re. Abbiamo discusso di questo<br />

sorprendente cambio di rotta<br />

con il leader del gruppo, Giancarlo<br />

Erra. Un album di canzoni<br />

e di confessioni, ma non solo.<br />

Un lavoro in cui la malinconia<br />

<br />

posto all’elogio del quotidiano<br />

di un film di Rohmer. Un disco<br />

un po’ meno psichedelico,<br />

un po’ più post rock e lontano<br />

dalle radici sempre ben piantate<br />

nella lezione di Pink Floyd e<br />

Porcupine Tree… più vicino alle<br />

emersioni sonore crepuscolari di<br />

Mogwai e Sigur Ros, mescolate<br />

alla consueta attenzione per il<br />

dettaglio e le sfumature. Giancarlo<br />

Erra racconta: “Non credo<br />

che si possa parlare di una scin<br />

tilla particolare. Piuttosto, pen<br />

so ci sia da sempre un processo<br />

in corso per Nosound. Sin dal<br />

primo album c’è stato, di uscita<br />

in uscita, un percorso che ha na<br />

turalmente e spontaneamente<br />

spostato la musica da quelle che<br />

<br />

lidi diversi. Non sono mai stato<br />

un fan dei gruppi che si impon<br />

gono di cambiare, perché la<br />

vedo come una forzatura: se<br />

condo me l’arte deve rimanere<br />

pura e in quanto arte non deve<br />

<br />

ni”. Potrei dire che la musica<br />

dei Nosound si è semplicemen<br />

te spostata di pari passo con i<br />

miei gusti da ascoltatore, che<br />

sono da sempre (e sempre più)<br />

orientati verso cose minimali,<br />

semplici, idee essenziali ma pro<br />

fonde, ricchezza di “delicatezza<br />

sonora” ma essenzialità di note.<br />

Sono un grande ascoltatore di<br />

folk nord europeo, di post rock<br />

(quello più melodico e meno<br />

pomposo), di musica classica<br />

ed elettronica minimalista, e di<br />

cantautorato quando è arric<br />

chito da delicatezza e dettagli<br />

sonori e non folkloristico”. Scin<br />

tilla è anche il primo album<br />

dei Nosound da Lightdark del<br />

2008, in cui ci sono anche altre<br />

“voci”: il cantautore italiano Andrea<br />

Chimenti e Vincent Cavanagh<br />

degli Anathema. Prosegue<br />

Erra: “Si tratta di due collabo<br />

razioni decisamente diverse<br />

<br />

che è, appunto, la volontà di<br />

comunicare solo con il cuore.<br />

Con Vincent ci conosciamo<br />

da quando suonammo con gli<br />

Anathema alla Union Chapel a<br />

Londra, anni fa; già all’epoca<br />

I Mad Fellaz<br />

MAD FELLAZ II<br />

Autoprodotto<br />

parlammo dei nostri rispettivi<br />

progetti e della possibilità di<br />

fare qualcosa insieme. Ci sia<br />

mo risentiti circa un anno fa, e<br />

un paio di incontri a Londra e<br />

nel mio studio a Norwich hanno<br />

fatto il resto. Vincent ha notato<br />

tra i vari pezzi In Celebration<br />

Of Life, e solo dopo ha saputo<br />

la storia che c’era dietro e mi<br />

ha detto del suo coinvolgimen<br />

to emotivo all’epoca dei fatti.<br />

Dunque, la sua collaborazione<br />

è nata da un legame emotivo re<br />

ale. Anche con Andrea eravamo<br />

in contatto da qualche anno, ma<br />

<br />

no fatto in modo che la nostra<br />

collaborazione iniziasse solo<br />

ora. Personalmente considero<br />

Andrea il migliore artista ita<br />

liano dopo De André. Abbiamo<br />

una comune sensibilità artisti<br />

ca e musicale, e lo sviluppo del<br />

pezzo Sogno e incendio è stato<br />

del tutto naturale. Sicuramente<br />

una delle collaborazioni più bel<br />

le che mi siano capitate”.<br />

ROCK DA BASSANO<br />

DEL GRAPPA<br />

www.madfellaz.com<br />

I Mad Fellaz hanno pubblicato<br />

da qualche mese il secondo album<br />

che li ha portati piuttosto<br />

lontani dalla natia Bassano del<br />

<br />

strumentale dell’esordio omonimo.<br />

Mad Fellaz II ha fatto<br />

capire come qualsiasi tipo di<br />

<br />

sia gradito. L’inserimento della<br />

voce femminile, usata però come<br />

songs<br />

1 In The Court of the<br />

Crimson King<br />

21ST CENTURY<br />

SCHIZOID MAN 1969<br />

2 Red<br />

STARLESS 1974<br />

3 Lizard<br />

LIZARD 1970<br />

4 Islands<br />

ISLANDS 1971<br />

5 Red<br />

RED1974<br />

6 Starless and Bible Black<br />

THE GREAT DECEIVER<br />

1974<br />

7 In The Court of the<br />

Crimson King<br />

THE COURT OF THE<br />

CRIMSON KING 1969<br />

8 In The Wake of Poseidon<br />

IN THE WAKE OF<br />

POSEIDON 1970<br />

9 Lizard<br />

CIRKUS 1970<br />

King Crimson ‘70<br />

10 In The Court of the<br />

Crimson King<br />

EPITAPH 1969<br />

11 Islands<br />

SAILOR’S TALE 1971<br />

12 Larks’ Tongues in Aspic<br />

EASY MONEY 1973<br />

13 Larks’ Tongues in Aspic<br />

EXILES 1973<br />

14 Red<br />

FALLEN ANGEL 1974<br />

15 In The Wake of Poseidon<br />

CAT FOOD 1970<br />

uno strumento e non alla ricerca<br />

del tocco “gentile”, e di una<br />

chitarra decisamente più tecnica<br />

della precedente, ha permesso<br />

di moltiplicare le direzioni in<br />

cui espandere la conoscenza: un<br />

po’ come si faceva negli anni ’70<br />

quando i codici ancora dovevano<br />

essere costruiti e un gruppo<br />

non aveva paura di accostare un<br />

blues ai fermenti sinfonici, l’hard<br />

rock alla psichedelia, il jazz alla<br />

musica acustica. In questo i<br />

Mad Fellaz sono molto anni ’70,<br />

nell’approccio alla musica e nella<br />

conseguente ricerca di libertà.<br />

Oltre ai cambi di musicisti e<br />

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