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INSIDE DOSSIER MOBILETTI<br />
LA NUOVA VITA DEL MARQUEE CLUB<br />
Una lunga storia nata alla fine degli anni ’50 a Oxford Street come riferimento londinese per<br />
il jazz suonato dal vivo. Il panorama musicale si ampliò ben presto ospitando tanti artisti<br />
Rhythm and Blues, Muddy Waters in testa. Gli anni ’60 videro spesso un nuovo gruppo<br />
fare da spalla ai grandi nomi che suonavano al Marquee: il loro nome era (ed è!) Rolling<br />
Stones e il resto della loro storia è noto a tutti. Agli Stones ben presto si affiancarono altri<br />
fondatori del blues-rock che rispondono ai nomi di Brian Auger, John Mayall and the<br />
Bluesbreakers, Yardbirds. Per un quarto di secolo sul palco del Marquee (che nel frattempo<br />
cambiò più volte indirizzo) passarono tutti i migliori musicisti di ogni genere musicale che<br />
fecero diventare il Club un vero e proprio riferimento per la musica della seconda metà del<br />
Novecento. Proprio per questo alto numero di musicisti che ruotavano intorno al Club la<br />
proprietà decise di aprire i Marquee Studios nel 1967 per permettere ai tanti artisti, oltre<br />
che di esibirsi live, di incidere i loro dischi nello stesso ambiente. Un lungo e florido periodo<br />
di grande musica sotto il nome di Marquee fino a quando, nel 1988, la sede del Club fu<br />
dichiarata inagibile per problemi strutturali dell’edificio: un misto di leggenda e verità (forse<br />
più la seconda…) vuole che la stessa musica suonata ad alto volume nel locale sia stata la<br />
causa dei problemi di tenuta. Nella struttura è conservato il mitico “muro dei graffiti”, un<br />
vero e proprio simbolo di tutto il Club: una parete collocata a ridosso della sala trucco che<br />
ogni artista provvedeva a personalizzare con il proprio autografo e frasi non proprio adatte<br />
a un pubblico estremamente raffinato. Chiaramente questo muro viene abbandonato nel<br />
trasloco e con esso sparisce un pezzo di storia del Marquee. Il 18 luglio, dopo il concerto<br />
di Joe Satriani, viene chiusa le sede storica di Wardour Street e contemporaneamente<br />
vengono chiusi gli Studios e vendute le quote di maggioranza della proprietà da parte di<br />
Harold Pendleton, ovvero chi il 19 aprile 1958 fece partire l’avventura del Club al numero<br />
165 di Oxford Street. Il locale viene trasferito a Charing Cross Road (con i Kiss che aprono la<br />
stagione dei concerti il 16 agosto del 1988) ma la magia si era ormai interrotta e nel 2001<br />
arriva una nuova chiusura. Indulgence Show, ottobre 2016: si riparte?<br />
che con i prodotti GIK Acoustics ha dimostrato come correggere e gestire<br />
l’acustica della sala di ascolto; ampio spazio delle sue demo (più volte<br />
al giorno per i tre giorni dell’evento) è stato dato al posizionamento dei<br />
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musica e ancora musica dal vivo con una notizia che, per il pubblico<br />
inglese in particolare, è di grande rilevanza: riapre il Marquee Club<br />
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presentazione è stata legata l’esibizione live di una band formata da<br />
session-men dalla lunga storia musicale alle spalle: Johnny Warman,<br />
Dave Gregory, Richard Willoughby, Steve Tilling, Andy Neve.<br />
Un ulteriore elemento che ha caratterizzato tutto lo Show è stato<br />
il fatto che molti degli espositori davano la possibilità di acqui-<br />
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dell’evento o poco più. Forse un modo per coinvolgere il pubblico<br />
nuovo, quello abituato all’acquisto di impulso di un prodotto che lo<br />
ha colpito per determinate caratteristiche. Sappiamo bene che in<br />
altri eventi (il riferimento al defunto Top Audio non è casuale) la<br />
vendita avviene lo stesso, anche se le regole lo impedirebbero: regole<br />
create dagli stessi che poi le infrangono... ! Accanto alla vendita<br />
promozionale in molte delle sale veniva proposta anche la possibilità<br />
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modulo con nome e indirizzo di posta elettronica per poter partecipare<br />
all’estrazione. La vendita promozionale e il premio sono due elementi<br />
molto utilizzati dalle strategie commerciali e di promozione in UK:<br />
supermercati, negozi di abbigliamento, ristoranti ma anche banche e<br />
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Generalmente non si tratta di abbattimenti di prezzo radicali, di quelli<br />
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danneggiano l’immagine del produttore/rivenditore e che, allo stesso<br />
tempo, danno soddisfazione al cliente. Il mercato si amplia quando<br />
quel prodotto o quella tipologia di prodotti è acquistata da un numero<br />
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24 <strong>SUONO</strong> novembre 2016