SUONO n° 511

SELECTOR
di Francesco Bonerba
Memorie da
Battersea
Successiva alla stretta di mano “infuocata” di Wish
You Were Here e antecedente ai mattoni della parete
di The wall, la cover di Animals, la cui realizzazione è
ricca di bizzarri aneddoti, ha senza volerlo creato due
icone, una delle quali talmente potente da aver attirato
l’attenzione del più prestigioso brand al mondo…
Sono passati esattamente quarant’anni da quando, nel dicembre
del 1976, Roger Waters partorì l’idea per la cover del decimo
album dei Pink Floyd. Dal momento che nessuna delle proposte
delle due brillanti menti della Hipgnosis, Storm Thorgerson e Aubrey
Powell, aveva convinto Waters, il leader della band decise di cimentarsi
in prima persona con l’ideazione della copertina. Unì così due suggestioni
che gli frullavano per la testa. La prima era la centrale elettrica di Batter-
molto la costruzione, visibile dalla sua abitazione, e in essa intravedeva
una connessione simbolica con lo stato del gruppo in quel periodo:
“Sembra una tartaruga rovesciata, che non va da nessuna parte”...
forma di animali durante il loro tour. Così, con un guizzo che sarebbe
piaciuto ai dadaisti, Waters pensò bene di unire la metafora di un gruppo
rock in rovina all’idea avuta per l’allestimento dei live, ipotizzando di far
volare dal vivo un enorme maiale tra le ciminiere della centrale elettrica.
La cosa piacque molto al resto della band, meno a Thorgerson e Powell
otto persone per le riprese video, un elicottero, un tecnico del suono, il
gruppo al completo, il loro manager e un tiratore con fucile di precisione,
in cui fosse volato via: questa la squadra che il primo giorno di riprese
si mobilitò… in vano, perché, nonostante le condizioni fossero ideali, si
decise di non far volare il pallone. Il secondo giorno le cose andarono
un’improvvisa folata di vento spezzò il cavo di ormeggio. Fatalità vuole
che il tiratore del primo giorno non era stato ingaggiato anche per il
94 SUONO novembre 2016