Virginia de Winter - nonsolofantasy

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tomba prima della fine dell’anno
accademico.
Dalla finestra socchiusa entrava una
striscia di cielo color lavanda e un rivolo
della fredda aria novembrina; nelle stanze al
seminterrato le cucine prendevano vita e il
delizioso profumo del pane caldo si univa a
quello del fumo di legna e foglie secche.
Eloise chiuse i battenti e tirò il catenaccio.
Stava appunto ricordando come avesse
sbarrato la finestra prima di uscire quando
un braccio le circondò la vita e una mano si
posò sulla sua bocca impedendole di urlare.
«Sono io», il sussurro profondo che le
scivolò nell’orecchio le diede un brivido involontario.
«Non respingermi».
All’improvviso si ritrovò libera, ma fu
soltanto per un momento, poi lui le mise una
mano sulla schiena e l’attrasse a sé. Si alzò in
punta di piedi verso il volto di lui che cercava
il suo, le mani affondate nei muscoli duri