Virginia de Winter - nonsolofantasy

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sul suo petto come il giorno che l’aveva
ricevuta in pegno di eterna lealtà.
La forza d’attrazione del mondo dei vivi
l’aveva spinta, inesorabile, verso di lui, nella
morte come era stato in vita.
Si protese, senza riuscire a frenarsi. Con
dita senza peso toccò il suo volto, poi si ritrasse
in preda a qualcosa che conosceva ma
a cui non riusciva più a dare un nome.
Dolore, mancanza, sofferenza.
L’uomo rimase immoto in un primo
istante, poi sollevò lentamente il capo e neppure
l’oro delle fiamme riuscì a scaldare
l’argento dei suoi capelli e nel suo sguardo.
Segnato da rughe e cicatrici, il suo viso
era ancora quello che aveva racchiuso tra le
mani quando a diciassette anni credeva che
sarebbe morta soltanto per il suo tocco.
«Chi c’è?».
Lo vide alzarsi in piedi, il corpo era
sempre quello di un guerriero, ma adesso