Virginia de Winter - nonsolofantasy

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Cain abbandonò la testa di lato, gli occhi
chiusi e le labbra semiaperte, mentre mani
avide correvano sui suoi fianchi e una bocca
bramosa affondava nel suo collo in un modo
che lo fece inarcare e fremere tra le braccia
forti che lo tenevano.
Sophia si riscosse e decise che era il momento
di smettere di guardare: se l’avessero
scoperta sarebbe stato troppo imbarazzante,
anche se lo giudicava poco probabile, tanto
erano assorti l’uno nell’altro.
All’improvviso faceva un gran caldo,
pensò, facendosi aria con una mano e
provando una certa invidia per il fratello.
Chissà che cosa si provava, a essere
preda di una passione così forte, si domandò.
Non fece in tempo a immaginarsi una
risposta che un rumore fragoroso di parecchi
oggetti che sbattevano e vetri che andavano
in frantumi la spaventò a morte.
Si voltò, una mano premuta sul petto, il
respiro corto e veloce, e vide che tutti i