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mosifone. Mi pare ubriaca. Frugo in cucina per trovare il<br />

fiasco. Ma fiasco vuoto non ce n’è, e manco pieno. Nessuna<br />

bottiglia di vino.<br />

Ti giuro, quel giorno era rossa proprio come quando si<br />

ubriacava.<br />

E improvvisamente quell’Ibrahim ci telefona, l’altra<br />

notte, di correre. E corriamo. E troviamo Maddalena<br />

tutta rossa addormentata con la testa sul termosifone.<br />

“Di notte aveva i pensieri freddi” spiega il musulmano.<br />

“Per questo dormiva con la testa sul termosifone” morta.<br />

Morta.<br />

Ieri allora tutti a casa sua, per vedere di recuperare<br />

qualcosa prima che l’arabo faccia sparire tutto. Tu dirai:<br />

“appena morta e già lì a dividere.” Eh no. Una volta ci ha<br />

fregato. Ma dopo morta no. Perdio.<br />

E cominciamo a vedere cosa c’è e cosa non c’è, e a dividere.<br />

In cucina un nipote fruga proprio per bene e vede<br />

tutte queste scatolette di the in bustina e si meraviglia.<br />

“Come!” dice “la zia non ha mai bevuto un sorso di the in<br />

tutta la sua vita.” Apre, ed è proprio pieno di bustine, ma<br />

guardiamo meglio, e son tutte bustine, di quelle tedesche,<br />

per fare il vino. Una bustina due litri di rosso. Per sfuggire<br />

i controlli familiari.<br />

Capito? Questa ogni notte si piazzava davanti ai due litri<br />

e se li scolava, e neanche vino sano, vino tedesco in bustine;<br />

poi si addormentava coll’arabo, colla testa sul termosifone.<br />

La morte se l’è proprio cercata. Senza contare<br />

che l’arabo poteva anche contagiarle qualche infezione,<br />

lurido com’è.<br />

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Insomma, conta e riconta, dividi e decidi, siamo ancora<br />

tutti nella casa della povera morta, quando Francesca ha<br />

voglia di pisciare, va nel cesso, e nel cesso c’è Ibrahim con<br />

una mutanda enorme di Maddalena, una mutanda per il<br />

culo di un elefante. Nel cesso c’è Ibrahim con la mutanda<br />

in mano che si fa una sega. Urla che non ti dico. E tutti<br />

che corrono. Ibrahim seminudo apre la finestra e salta<br />

giù dal secondo piano. Non si fa un cazzo. Corre e sparisce<br />

chissà dove.<br />

Non per sparlare della morta, pover’anima, diomenescampi,<br />

ancora calda nella bara, e noi qui che seguiamo<br />

l’amatissimo feretro.<br />

Ma era proprio una troia!<br />

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