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profumo di trixia, ché entri, quell’alito di mare. Ora,<br />
Puppi respira.<br />
È fresca l’aria. Mette allegria.<br />
Puppi accelera. Accelera. La Bmw è un carro di fuoco<br />
che corre fra il mare e lo stagno, un delirio di potenza,<br />
fra il mare e lo stagno, corre, il re del mondo.<br />
Corre, il nostro sergente.<br />
A un tratto, nel silenzio, la bmw cozza contro qualcosa.<br />
Un cane?<br />
Maledetti cani, sempre in mezzo ai coglioni, c’è sempre<br />
qualche cane portato fuori a pisciare che attraversa<br />
la strada nel momento sbagliato.<br />
Veramente soltanto un cane? Eh? Sergente!<br />
E fosse stato, diciamo, un ciclista?<br />
Merda di ciclisti che nella notte non si vede per niente<br />
quel loro catarifrangente minuscolo, dovrebbero proibirli,<br />
i ciclisti.<br />
E fosse stato, sergente, addirittura, un pedone? Eh? Sergente!<br />
Che cazzo combina, un pedone maledetto, a quest’ora<br />
di notte, sulla strada, sul lungomare, con questi odori di<br />
magia, colle macchine che corrono, stupidissimo pedone,<br />
se c’era.<br />
Diciamolo, sergente. Si preparano casini.<br />
Nel caso di cane schiacciato, vabbè, pazienza. Tutto tranquillo.<br />
Il ciclista, invece, o il pedone, una rogna.<br />
“Un altro cagliaritano travolto al Poetto da militare tedesco?”<br />
diranno i giornali, rogne. Verranno i carabinieri,<br />
alla base, con quell’aria da scemi falsamente rispettosi, a<br />
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fare domande senza senso, cercando di scoprire qualcuno<br />
da incastrare.<br />
Puppi, comunque, scappa. Cane o non cane.<br />
Meglio, sempre, scappare. Mai farsi beccare come imbecilli<br />
attorno a qualcosa di pericoloso. Scappare, sempre.<br />
È una legge.<br />
La Bmw scappa verso il centrocittà, verso il porto.<br />
C’è una bionda platino, neanche tanto grassa, lustrini<br />
rossi sulle cosce bianche ben in vista, e un falò di legna, ai<br />
bordi di un lungo viale alberato. Puppi, finalmente, rallenta.<br />
La bionda solleva la vestina rosa, di un palmo, quel tanto<br />
che basta a mostrare una gran figa nera fra le cosce<br />
bianche. Puppi, ora, si ferma.<br />
Vanno, in automobile, dentro la calda Bmw, nuovamente<br />
verso il mare, verso il porto, verso quel gran ponte<br />
che taglia gli stagni dal mare. Sotto il grande ponte di cemento,<br />
fra il mare e gli stagni, su una minuscola lingua di<br />
terra, a un amen dalle luci dei portici del centro, un gruppo<br />
di casette nerastre, di legno, di scarto.<br />
Vanno dentro una casupola, c’è un letto. Un abat-jour.<br />
Un comodino. La lucerna e la scorta di preservativi.<br />
Il giorno sarebbero visibili anche altre sozzure, sul pavimento,<br />
nel piccolo cesso semiaperto, sulle lenzuola. Ma<br />
di notte, al buio, qualunque posto merdoso può diventare<br />
un paradiso.<br />
Si spogliano.<br />
La bionda ha due grandi tette bianche. Due cosce poderose.<br />
Una gran figa nerissima e folta.<br />
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