15.02.2013 Views

7_93_20060703131726

7_93_20060703131726

7_93_20060703131726

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

85<br />

90<br />

95<br />

100<br />

105<br />

110<br />

Vorrei fuggire lontano, in un paese di sole, in Africa.<br />

Vorrei che fuggissimo all’improvviso. Un viaggio in nave,<br />

tutto mare tutto mare, e poi l’Africa, Tetouan, un tugurio<br />

caldo con le mosche e le zanzare, al sole, una barca e un<br />

po’ di soldi, un letto bianco, il sole – mormora Lucia con<br />

gli occhi oltre il muro – senza quel coglione. Mai più. Non<br />

vederlo mai più. Neanche una sola volta nella vita. Neanche<br />

da morto.<br />

Intascano la ricevuta finale dagli occhi adoranti di un<br />

cameriere basso con le basette lunghe fino alla mascella,<br />

alla Tom Jones, piovuto da una moda vecchia un quindicennio,<br />

e corrono via sotto quel cielo grigio e bianco, livido<br />

come gli occhi del morto annegato e spolpato dalle onde<br />

e dai pesci.<br />

Sinfonia op. 17. Organo and flute. Lucia e Francesca.<br />

Nella piccola stanza, protette da un tulipano giallo e solare.<br />

Profumi di donna e in un angolo straccetti accatastati<br />

uno sull’altro, ammiccanti. Sorrisi quasi impauriti e mani<br />

fredde che si fanno compagnia – in due si è sempre più<br />

tiepidi – prima esplorazione di un corpo, a partire dai piedi<br />

bianchi appena sciacquati, viaggiando lungo una gamba<br />

morbida di pelle d’oca, soffermandosi appena un attimo<br />

fra le prime labbra suadenti, un primo saluto di riconoscimento<br />

“ben trovate, eccoci ancora”, vagando su un<br />

ventre rotondo come un canestro rovesciato, saltellando<br />

su una tetta scura tornita da madre maestra, visitando<br />

l’angolo di un braccio – ah, la dolcezza di un’ascella levigata<br />

– e i peli teneri della schiena inarcata, che sfuggono<br />

28<br />

alle carezze, sostando fra due natiche che anche noi avremmo<br />

voluto amare. Lucia e Francesca. Ogni fruscio ritmato<br />

dal respiro comune di due bocche appena appena poggiate<br />

una sull’altra fino a che la saliva improvvisamente manca<br />

e nell’una e nell’altra, un appena appena di sensazione<br />

di secco e di affanno fra quattro occhi sbarrati.<br />

Hard rock. Il tulipano trema mentre una violenta spallata<br />

demolisce la porta d’ingresso della stanzetta degli<br />

amori – ah, questi amori interrotti brutalmente, che pena<br />

– e – ragazzi – Fausto digrigna i denti, alto e forte, maschietto<br />

incazzoso nonché poligrafico legittimo consorte<br />

di Lucia, piomba nella stanza, Fausto, e ha in mano un<br />

coltello luccicante e infido – “ah, bagascia” – trema persino<br />

quella mutandina bianca con ricamata la violetta maliziosa,<br />

avanza gigantesco con la bava alla bocca “questa<br />

volta ti schiaccio, puttana.” Occhi di fuoco minacciano<br />

sfracelli – finirà anche questa, anche questa dolcissima<br />

fanciulla, in grigio su una colonna di giornale “vittima<br />

della follia omicida”? – porte che sbattono. Inquilini impauriti.<br />

Due fanciulle tenere e nude su un lettone bianco<br />

guardano il sogghigno feroce di un bruto armato di coltello<br />

che procede, grande e grosso, bestiale e inumano,<br />

un dio di vendetta, il vendicatore di milleuno mariti traditi<br />

sui letti di mezzomondo, sui prati, in auto e persino –<br />

perché no? – sul sellino di una vespa. Fausto solleva il<br />

braccio armato e piomba sul letto. Prenotazioni in macelleria.<br />

Tutto è compiuto?<br />

29<br />

115<br />

120<br />

125<br />

130<br />

135

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!