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La porta di casa è sempre al suo posto, stabile, ferrata,<br />

robusta. Oggi nessuno ha tentato di forzarla. Le scheggiature<br />

sulla serratura sono le stesse della settimana scorsa.<br />

Mariotto pensa, soddisfatto, che da quando ha comprato<br />

la nuova porta indistruttibile, cioè ormai da sei mesi, i tentativi<br />

di scasso sono stati più di una decina, ma nessuno riuscito.<br />

Si spranga la porta alle spalle, Mariotto, e perlustra l’appartamento<br />

– non si sa mai – ispezionando sotto i letti e<br />

dentro gli armadi, con la pila in una mano e la microbrowing<br />

nell’altra.<br />

L’appartamento è disabitato. Nessun maledetto intruso.<br />

Le finestre piombate sono intatte. Mariotto sorride,<br />

chissà quanti bastardi avranno tentato di perforarle, con<br />

la fiamma ossidrica!<br />

Resisterebbero a un raggio laser.<br />

Ora, nel vecchio salotto, sdraiato sulla poltrona grigia,<br />

col viso ai bocchettoni di aerazione, Mariotto respira<br />

tranquillo. Tele-accende il grande schermo a parete: dappertutto<br />

musica, concerti, film.<br />

Trova un canale clandestino che trasmette un quiz erotico:<br />

“mi parli del bompresso di prua, signorina.”<br />

Elimina del tutto il volume. Resta soltanto la schermo<br />

colorato con un film sul bompresso di prua – il bompresso<br />

di prua abitato da un’orgia di cani selvaggi e femmine<br />

umane in calore.<br />

Un grosso doberman ha addentato la mano di una mulatta<br />

portoricana, quando Mariotto si sdraia e tira fuori<br />

dalla tasca la busta bianca. “Al signor dottor ragionier<br />

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Mariotto Pò. Condominio ‘i pini’. Montemixi.” Proprio<br />

lui, insomma.<br />

Strappa la busta. Dentro c’è un foglio vergato a mano. A<br />

mano!<br />

“Caro signore<br />

che leggi questa lettera. Questa è una lettera di una catena<br />

di S. Antonio. La prima lettera della catena è stata spedita<br />

dal venezuela. Tu dovrai copiare questa lettera, a mano, in<br />

chiara grafia, ventiquattro volte. E dovrai spedirla a ventiquattro<br />

persone differenti. Tempo una settimana.<br />

Se obbedirai, te ne verrà gran bene. Se invece disobbedirai,<br />

grandi pericoli e sciagure ti aspettano.<br />

Il signor Izquerra, nel 1773, decise di non rispettare le<br />

indicazioni della lettera di una catena di S. Antonio. Morì<br />

di peste, qualche mese dopo, preda dei demoni del male.<br />

Il signor Benini, in tempi più recenti, rise e rese carta<br />

straccia la sua lettera della catena. Tre giorni dopo, un serpente<br />

a sonagli si infilò nel suo appartamento e addentò il<br />

calcagno del signor Benini, che morì fra grandi tormenti.<br />

Il signor Luito, impiegato di banca, dopo aver deciso di<br />

rispettare le indicazioni della lettera della catena, se ne<br />

scordò. Una settimana dopo, fu licenziato dalla banca in<br />

cui lavorava, senza alcun ragionevole motivo. Si ricordò<br />

della lettera: mancavano poche ore allo scadere della settimana;<br />

preparò le ventiquattro copie, e le spedì immediatamente.<br />

Qualche giorno dopo fu chiamato ad assolvere<br />

ad un compito importante e ben retribuito – migliore del<br />

suo lavoro precedente – da una importante banca di Santa<br />

Fe.<br />

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