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Una prima bibliografia completa (aggiornata al 1996) delle opere<br />

di Atzeni, curata da Gigliola Sulis, si trova in GIUSEPPE MARCI -<br />

GIGLIOLA SULIS, Trovare racconti mai narrati, dirli con gioia. Convegno<br />

di studi su Sergio Atzeni - Cagliari 25-26 novembre 1996,<br />

Cuec, Cagliari 2001, pp. 155-186.<br />

Tra le prime cose del periodo sardo ricordiamo: Quel maggio<br />

1906. Ballata per una rivolta cagliaritana [teatro], Edes, Sassari<br />

1977 e Araj dimoniu. Antica leggenda sarda, con illustrazioni di<br />

Giorgio Pellegrini, Le Volpi Editrice, Cagliari 1984 [poi in «Linea<br />

d’ombra», nn. 21-22, novembre-dicembre 1987; in seguito, postumo,<br />

in versione di poco variata dall’autore, in Bellas mariposas,<br />

1996, con altro titolo; vedi sotto]. Chiude questo periodo il primo<br />

romanzo: Apologo del giudice bandito, Sellerio, Palermo 1986 [nel<br />

2003 riproposto fra “I capolavori sardi”, collana curata dal quotidiano<br />

«La Nuova Sardegna»].<br />

In vita Atzeni pubblica ancora Il figlio di Bakunìn, Sellerio, Palermo<br />

1991 [nel 2004 ripubblicato nella “Biblioteca dell’identità”<br />

curata dal quotidiano «l’Unione Sarda»] e farà in tempo a vedere<br />

stampato Il quinto passo è l’addio, Mondadori, Milano 1995, ripreso<br />

un anno dopo da Il Maestrale di Nuoro con presentazione di<br />

Giuseppe Marci [ristampato nel 2001 con prefazione di Stefano<br />

Giovanardi, Ilisso, Nuoro].<br />

Postumi escono: Passavamo sulla terra leggeri, Mondadori, Milano<br />

1996 (già consegnato all’editore); nel 1997 ancora per Il Maestrale<br />

con presentazione di Mauro Pala [poi: Ilisso, Nuoro 2000, introduzione<br />

di Giovanna Cerina] e Bellas mariposas, Sellerio, Palermo<br />

1996 [vi si ripropone anche il racconto del 1984 Araj dimoniu,<br />

con il titolo Il demonio è cane bianco; l’edizione Sellerio verrà poi ripresa<br />

ne “La Biblioteca dell’identità” de «l’Unione Sarda» con prefazione<br />

di Goffredo Fofi, 2003]. Altre tessere dell’Atzeni narratore<br />

si hanno col racconto lungo Giochi di una storia minima pubblicato<br />

su «l’Unione Sarda» il 7 ottobre 1995 [riproposto nel volumetto<br />

Sì…otto! col titolo Campane e cani bagnati, a cura di Giuseppe<br />

Marci, Condaghes, Cagliari 1996; contiene anche Il mestiere dello<br />

310<br />

scrittore, conferenza tenuta a Cagliari dall’autore nel 1991] e, in volume<br />

e in edizione critica, con i Racconti con colonna sonora e altri<br />

«in giallo», a cura di Giancarlo Porcu, Il Maestrale, Nuoro 2002<br />

[racconti risalenti ai primi anni Ottanta solo in parte editi sul mensile<br />

di fumetti «Orient Express» e su «Il Giallo Mondadori»]; e ancora<br />

con Gli anni della grande peste, Con una nota di Paola Mazzarelli,<br />

Sellerio, Palermo 2003 [raduna racconti comparsi a stampa in<br />

diverse riviste fra 1977 e il 1995].<br />

L’Atzeni poeta si può conoscere in ˇ Zereˇzas - ˇ Zereˇzas / i istorieddas<br />

/ i cantus de amorau / i muttettus, Cagliari, edizione fuori commercio<br />

a tiratura limitata, 1995; e poi ampiamente rivelato nella<br />

raccolta Due colori esistono al mondo. Il verde è il secondo, a cura di<br />

Giovanni Dettori, introduzione di Leandro Muoni, Il Maestrale,<br />

Nuoro 1997.<br />

Sul versante della scrittura giornalistica è il volume intitolato<br />

Raccontar fole, a cura di Paola Mazzarelli, Sellerio, Palermo 1999,<br />

ironica confutazione delle invenzioni riportate da viaggiatori stranieri<br />

passati in Sardegna. L’intera produzione propriamente giornalistica<br />

è ora disponibile, a cura di Gigliola Sulis, nei due volumi<br />

della collana “I Menhir” de Il Maestrale (Nuoro 2005): Scritti giornalistici.<br />

1966-1995.<br />

Tra i titoli tradotti da Atzeni ricordiamo: CLAUDE LÉVI-STRAUSS,<br />

La storia di Lince. Il mito dei gemelli e le radici etiche del dualismo<br />

amerindiano, Einaudi, Torino 19<strong>93</strong>; GÉRARD GENETTE, Finzione e<br />

dizione, Pratiche Editrice, Parma 1994; PATRICK CHAMOISEAU, Texaco,<br />

Einaudi, Torino 1994 [ora: Il Maestrale, Nuoro 2004]; JEAN<br />

PAUL ROUX, Tamerlano, Garzanti, Milano 1995. Particolarmente<br />

preziosa per comprendere il traduttore, con interessanti addentellati<br />

rispetto alla poetica che informa la personale produzione narrativa,<br />

è la pubblicazione (in «Portales», 2, agosto 2002, pp. 101-<br />

122, con introduzione di Gigliola Sulis) della trascrizione di un seminario<br />

tenuto presso l’Università di Parma il 3 maggio 1995: Tradurre<br />

dal creolo [su Texaco di Chamoiseau].<br />

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