15.02.2013 Views

7_93_20060703131726

7_93_20060703131726

7_93_20060703131726

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

85<br />

90<br />

95<br />

100<br />

105<br />

110<br />

Lo abbiamo provato, con le parole. Rimbalzavano su di<br />

lui come oggetti magici, i pensieri gli scivolavano dalla testa.<br />

Lo abbiamo provato con gli oggetti: li manipolava con<br />

fatica, e le pietre gli scivolavano dalle mani.<br />

Una sera si è aggiunto alla comitiva dei guardoni.<br />

Maria abbracciava le lunghe cosce tornite e magre di un<br />

marinaio, si chinava a brucare il suo pane, Maria rideva<br />

sommessa cavalcando un uomo liscio e glabro, un uomo<br />

di pane, morbido e buono.<br />

Ha visto, Antonello, come si guardano ombre cinesi: la<br />

volpe mangia il gatto, la papera ride, il cagnolino morde<br />

la mano del padrone. Ha visto, senza capire, e tutto in lui<br />

è entrato, forse, come un sogno indistinto, un sogno d’ombra.<br />

“Silenzio. Su tutto quello che hai visto. È segreto. Se<br />

parli finisce il gioco. Soprattutto a casa. Se lo racconti morirai<br />

bruciato. Silenzio.”<br />

Altre notti in adorazione di Maria e dei suoi amanti: Cristina<br />

ha cominciato a carezzarlo Antonello.<br />

“Buono, buono, non ridere.”<br />

Finché una vitalità che si era espressa soltanto con le<br />

corse, ha preso la forma. Una vitalità imponente – il suo<br />

cazzo è il più grande, più di quello di qualsiasi amante di<br />

Maria, sembra un tronco. Silenzio, non parlare con nessuno,<br />

vieni che ti carezzo. Come un pupo, docile, docile.<br />

L’unico rischio: che scoppiasse in qualcuna di quelle<br />

sue urla gutturali che esprimevano gioia. Avrebbe spaventato<br />

Maria, e l’amante.<br />

20<br />

Il bue ha cominciato a bazzicare attorno a Maria. Maria<br />

cucinava, Antonello pelava le patate; Maria lavava il pavimento,<br />

Antonello andava avanti e indietro con un secchio<br />

colmo d’acqua; Maria leggeva Grand Hotel, Antonello<br />

si accucciava ai suoi piedi e commentava i fatti di<br />

amore e gelosia; Maria rassettava il letto, Antonello stava<br />

immobile come una statua sulla porta della stanza, gelato,<br />

teso.<br />

Piegarla con forza o fuggire?<br />

Una sera. Domenica sera, silenzio, tutti gli adulti al<br />

Centro Sociale per guardare la televisione, tutti gli adulti<br />

e tutti i bambini, silenzio nel giardino e nel mondo, silenzio<br />

da abbassare la voce per non disturbare.<br />

I giochi di pietre, dimenticati.<br />

La noia, perché Maria la domenica non riceve clienti, la<br />

domenica va a messa.<br />

Domenica sera: Maria alla finestra, noi tre in giardino,<br />

annoiati attorno a un mazzo di carte.<br />

“Antò” canta la voce della puttana “oggi mi hai abbandonato,<br />

oggi che ho bisogno di qualcuno che mi aiuti. C’è<br />

da lavorare, Antò, da sola non riuscirò mai.”<br />

Siamo in quattro nel mondo; due entrano nella casa; gli<br />

altri due si appostano alla finestra, nell’imbrunire.<br />

Il gigante sposta gli armadi; pulizia di primavera.<br />

Il gigante, però, ha esaurito la pazienza. Chissà i sogni,<br />

nella sua testa: prende Maria e la piega.<br />

Mai Maria così felice di farsi piegare per amore.<br />

La trascina sul letto e la spoglia.<br />

Giuro che le risate si sentano fino in America, e solo i<br />

21<br />

115<br />

120<br />

125<br />

130<br />

135

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!