PROGRAMME AND ABSTRACTS - Università degli Studi di Messina

Elena Caliri, University of Messina, Italy
Gregorio Magno e l’Africa
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Wed 16 th , 16.40, Classroom 4
Pope Gregorius Magnus sent about fifty letters to administrators, priests, prelates and
important people living or domicilied in Africa. This small corpus of letters mostly deals with
doctrinal matters, problems and considerations about heresy, denunciations about the Africa
clergy’s heavy condition of corruption, tormented by the plague of simony and by the spread
of the Donatists, and about the Pope’s respective attempts in order to reform and to purgue the
ecclesiastical hierarchies. It has been debated for long about the Donatists’ “revival” in the VI
century, especially in some areas such as Numidia, which was the least influenced region
among the three ecclesiastical provinciae in the north of Africa. There are lots of
interpretations and they all are divergent. According to the communis opinio, the Donatism
survived the Vandals and they would have strengthened later but they would have been wiped
out by the Arabic conquest; according to another thought, on the contrary, in the VI century the
violent bitterness that had characterized both Catholics and the Donatists in the past would
have been dissolved and they would have been become a group of peaceful people living
togheter. They would have reached an equilibrium that the Pope tried to destroy one way or
another, even through the secular authority’s repeated intervention. The picture of the African
church that may be deduced from Gregorius Magnus’s letters confirms the image of an evident
peculiarity, of a strong inclination towards the independence, where the papal authority was
definitely ineffective.
Stefano Caneva, Scuola Superiore di Studi Storici, San Marino, Italy
I culti regali nel primo ellenismo, fra dinamiche sociali e ricezione intellettuale
Wed 16 th , 9.40, Classroom 6
Lo sviluppo dei culti regali costituisce uno dei tratti più significativi nel panorama cultuale del
primo ellenismo. I più recenti ritrovamenti papiracei ed epigrafici hanno contribuito a
illuminare molti dei meccanismi di istituzione e conduzione dei culti, introdotti, da e per i
Diadochi, nel III secolo a.C. Ciò consente una più ricca documentazione del fenomeno e,
conseguentemente, una più articolata catalogazione tipologica dei vari culti. L’ampiezza di tale
documentazione apre altresì la via al dibattito sulla portata di tale fenomeno nel panorama del
Mediterraneo ellenizzato, caratterizzato da una fitta rete di contatti fra persone, merci e culture,
nonché dalla progressiva costruzione di uno scenario comune, nel quale le dialettiche di
scambio ed egemonia che sovrintendono alla propagazione delle realtà politiche e culturali
vengono a costituirsi secondo modalità ed estensioni nuove. In questo quadro, il successo dei
culti regali mette sul tavolo prospettive e problematiche eterogenee, che vanno dalla rilevanza
socio-politica dell’istituzione di culti e feste nel campo delle dinamiche diplomatiche fra città e
stati, anche di tradizioni diverse, all’effettiva valutazione degli onori cultuali in quanto
fenomeno religioso, fino al problema della ricezione dei culti presso le élites intellettuali
dell’epoca. Nel corso dell’intervento saranno tematizzate alcune delle principali questioni
aperte, con una particolare attenzione per le prospettive e gli approcci teorici che sottostanno
alla definizione dei singoli temi e alla selezione delle metodologie con cui essi sono affrontati.