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PROGRAMME AND ABSTRACTS - Università degli Studi di Messina

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Saggio 7, aperto a seguito gli sterri effettuati per i lavori <strong>di</strong> consolidamento statico, può<br />

ricondursi ad un terzo livello (livello 3), costituito da un contesto architettonico <strong>di</strong> epoca<br />

me<strong>di</strong>evale, presumibilmente la fabbrica liturgica me<strong>di</strong>evale. A fasi assai più antiche devono<br />

dunque ritenersi sia i resti murari rinvenuti alla profon<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> circa m 4 dal piano pavimentale<br />

moderno nei saggi, aperti tra la navata centrale e quella destra, e le tombe a cassa scoperte<br />

(anche se al momento la mancanza <strong>di</strong> dati stratigrafici e materiali non consentono <strong>di</strong> formulare<br />

ipotesi circa la tipologia e cronologia dei contesti archeologici scoperti). L’approfon<strong>di</strong>mento<br />

dello scavo nel settore a sud – est del primo pilastro posto a sinistra dell’ingresso ha permesso<br />

<strong>di</strong> verificare alla profon<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> circa m – 3 dal livello 1 la presenza <strong>di</strong> resti murari più antichi, su<br />

cui s’imposta la fabbrica settecentesca e <strong>di</strong> un piano <strong>di</strong> roccia, in cui sembrano visibili<br />

interventi antropici (taglio <strong>di</strong> latomia o altro), al momento non interpretabili per la limitatezza<br />

dello spazio in cui si può operare, ma che potrebbero ricollegarsi ad un inse<strong>di</strong>amento rupestre<br />

<strong>di</strong> età tardoantica o altome<strong>di</strong>evale.<br />

L. Guzzar<strong>di</strong>- S. Sirugo, Sovrintendenza Archeologica <strong>di</strong> Siracusa, Italy<br />

92<br />

Wed 16 th , 9.40, Classroom 14<br />

Ritualità sepolcrali cristiane e islamiche nell’area cimiteriale <strong>di</strong> contrada Stafenna (Noto), fra<br />

il tardoantico e l’altome<strong>di</strong>evo.<br />

Il presente lavoro intende documentare le <strong>di</strong>fferenti ritualità sepolcrali emerse in c.da Stafenna<br />

(Noto), durante una campagna <strong>di</strong> scavi effettuata nel 1994, per opera della Soprintendenza<br />

BB.CC.AA. <strong>di</strong> Siracusa. L’area indagata, già nota in letteratura per opera dell’archeologo G.<br />

Agnello, ha restituito resti <strong>di</strong> strutture murarie <strong>di</strong> una villa romana e 13 sepolture, da cui<br />

emergono interessanti informazioni tafonomiche. Infatti, nonostante lo scavo delle sepolture sia<br />

avvenuto senza alcuna metodologia antropologica, la cospicua documentazione grafica e<br />

fotografica, ha permesso <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare le principali forme <strong>di</strong> ritualità del campione. Si tratta <strong>di</strong><br />

sepolture perlopiù singole, prevalentemente a sezione rettangolare, alcune molto strette e<br />

lunghe (35 x 200 cm), altre perimetrate da blocchi <strong>di</strong> pietre e con taglio meno evidente,<br />

probabilmente in relazione alla consistenza del terreno. I corre<strong>di</strong> rinvenuti in associazione ai<br />

defunti sono abbastanza poveri e rarefatti rispetto al numero <strong>degli</strong> inumati; per la maggior parte<br />

dei casi si tratta <strong>di</strong> ceramiche appartenenti alla classe delle ceramiche comuni ed a forme in<br />

sigillata italica, databili intorno alla seconda metà del II secolo d.C., prima metà III sec. d.C.<br />

Dall’osservazione della documentazione grafica e fotografica si evince, inoltre, un altro dato<br />

molto interessante, sul tipo <strong>di</strong> deposizione. Si nota, infatti, che gli in<strong>di</strong>vidui <strong>di</strong> alcune sepolture<br />

localizzate nella parte orientale dell’area indagata, sono in decubito laterale destro, con<br />

orientamento NW – SE, cranio rivolto verso sud, arti <strong>di</strong>stesi e privi <strong>di</strong> corredo. Tali elementi<br />

trovano confronto con <strong>di</strong>versi casi attestati in Sicilia, che in<strong>di</strong>viduano in tale rituale la presenza<br />

<strong>di</strong> un rito musulmano. Per le restanti sepolture, la ritualità <strong>di</strong> deposizione è comune a tutte; gli<br />

inumati giacciono in decubito dorsale con arti superiori raccolti sul ventre e arti inferiori<br />

<strong>di</strong>stesi. Particolare risulta, infine, la posizione del cranio che, dove osservabile, sembra sia stato<br />

addossato alla parete della sepoltura, verticalizzandosi parzialmente (ma sempre in connessione<br />

con il post cranio). Verosimile, inoltre, la presenza <strong>di</strong> terra accumulata sotto il cranio che<br />

fungeva da sostegno.<br />

Wed 16 th , 9.20, Classroom 14

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