PROGRAMME AND ABSTRACTS - Università degli Studi di Messina

Nuccio D’Anna, Roma, Italy
San Columba e i monaci culdei d’Irlanda
La relazione si sofferma su un aspetto poco conosciuto del monachesimo irlandese, quello che
tratta l’apparizione e la diffusione dei Culdei. Si tratta di un ordine di eremiti sulla cui esistenza
si hanno notizie abbastanza attendibili, ma sulla cui strutturazione le fonti sono molto vaghe. Il
testo comincia col delineare la figura di san Columba, irl. Colum Cill, “Colomba della Chiesa”,
lo straordinario abate che non solo fondò il celebre monastero di Iona, ma costituì attorno al
proprio insegnamento e alla propria regola una familia Columbae antesignana di quello che poi
sarà l’ordine benedettino, che per alcuni secoli resse la struttura monacale delle isole del nord
ovest europeo. Particolare importante che aiuta a capire il particolare tipo di spiritualità che
animava molti monaci irlandesi, la grande diffusione di monaci che davano a se stessi il nome
di “Columba” (Colombano, Columb, Column, ecc.) testimonia una spiritualità legata in modo
enigmatico allo Spirito Santo e ai suoi simboli che, secondo modalità molto arcaiche, essi
assumevano volentieri come eteronomi per significare la funzione “quasi mistica” ed
eminentemente contemplativa che si sentivano chiamati a compiere. Fu da Iona che
cominciarono a sciamare ondate di monaci pellegrini che a poco a poco riuscirono a convertire
le popolazioni semi-selvagge dei Pitti e degli Scotti che a loro volta divennero la base di
numerosissime vocazioni che portarono alla edificazioni di conventi e chiese famose. Molto
probabilmente attorno all’insegnamento di san Columba si ordinarono anche i misteriosi
Culdei dalla “tunica bianca”, famosi per le durissime austerità alle quali si sottomettevano
volentieri, per l’indiscussa alta spiritualità, per i frequentissimi ritiri eremitici che
privilegiavano e per le loro forme sacramentali che li differenziava profondamente dalle
ingiunzioni liturgiche “latine”. Le loro particolari forme di preghiera come la crosfigill,
l’abitudine di recitare il salterio immersi nell’acqua gelida dei fiumi o dei mari, la cosiddetta
“tonsura celtica” che all’interno della loro vocazione eremitica simbolizzava una condizione
spirituale riconducibile alla mistica, l’uso di celebrare forme liturgiche non sempre derivate
dalla chiesa universale e la costante presenza dell’Anamchara, il Padre spirituale assimilabile
non ad un confessore, ma ad uno speciale maestro che doveva assicurare la “presenza” dello
Spirito Santo, ne fanno una categoria di contemplativi e di peregrini assolutamente unica, non
presente in altre aree del continente.
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Wed 16 th , 11.20, Classroom 7
Edgar da Silva Gomes - Elton de Oliveira Nunes, PUCSP, São Paulo, Brazil
Religion’s History in Brazil: a view from the european political cultural influence
The religion has a strong origin on the brazilian political cultural field, because of the
inheritance by the Christian catholic formation from iberical roof. We had also African
religious influences and yet Indian influences , that have caused differences and becomes on
the religious rituals that have also caused new manners of expression the popular religiosity
like others religious roof, recently named new Christian denominations. And they have been
formed to reach different faith experiences among population. This sharing is a kind of
communication as much as a hope to show the History studies situation of the religions in
Brazil through out college institutions. These studies are priority found at the American,
Germany and French schools. It´s totally necessary that brazilian universities research and
study different schools, because of the complex from religion, and we need to set and fit the